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Notiziario Marketpress di Lunedì 26 Aprile 2010
 
   
  MERCATO DEL LAVORO IN SARDEGNA: AL VIA I PERCORSI DI INTEGRAZIONE DEL REDDITO E DELLA FORMAZIONE PER I LAVORATORI INTERESSATI DAGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI

 
   
  Cagliari, 26 Aprile 2010 - L’assessorato del Lavoro, d’intesa con la Direzione generale della Presidenza e su input del Presidente Ugo Cappellacci, sta attivando - attraverso percorsi condivisi con gli enti locali e le parti sociali, per far fronte all’attuale crisi economica e dare sollievo a tutte le situazioni di criticità nel territorio regionale - una serie di interventi eccezionali che consentiranno di dare ulteriore ristoro ai lavoratori che beneficiano degli ammortizzatori sociali in deroga. Gli atti di indirizzo generale sono contenuti nell’Accordo sottoscritto il 1° marzo scorso dalle istituzioni regionali, provinciali e locali e dalle forze sociali e datoriali, in funzione del quale il successivo 11 marzo fu sottoscritto il “Verbale di Accordo Istituzionale” relativo alla proroga ed alla concessione degli ammortizzatori sociali in deroga. Con questo accordo è stato istituito il Tavolo tecnico che vede protagonisti, oltre i funzionari dell’Assessorato del Lavoro, i rappresentanti della Direzione regionale del Lavoro, della Direzione regionale dell’Inps e di Italia Lavoro Spa. Il Tavolo tecnico ha il compito di velocizzare, compatibilmente con le procedure previste dalla normativa nazionale, la concessione dei trattamenti relativi alla Cigs e delle indennità di mobilità. Sono già in corso da settimane gli incontri per la trattazione congiunta delle istanze proposte per la proroga, ovvero la prima concessione dei trattamenti. È obiettivo dell’Assessorato del Lavoro determinare le proroghe delle concessioni di Cigs e mobilità, correttamente corredate dagli allegati necessari, entro il mese di aprile. Per consentire l’attivazione di iniziative di politiche attive per il lavoro, anche mediante percorsi di reimpiego dei lavoratori che da più tempo beneficiano degli ammortizzatori sociali (alcuni dei quali con trattamenti ridotti ad appena 380 euro lordi mensili) o coinvolti da percorsi di formazione professionale funzionali al rilancio produttivo delle imprese di appartenenza, sono stati condivisi i seguenti punti: a) l’Assessorato del Lavoro garantirà ai lavoratori interessati dai percorsi un omogeneo trattamento di integrazione del reddito prescindendo dal territorio, dal settore di appartenenza e dalla qualifica di riferimento, per arrivare a complessivi 1.000 euro lordi mensili; b) i percorsi sono basati sul principio di “volontarietà” da parte di ogni singolo lavoratore, al quale dovrà essere garantito anche un percorso formativo tramite i Csl (Centri servizi per il lavoro) delle Province e monitorato dall’Assessorato e dalle Aziende eventualmente titolari dell’intervento. La fase preliminare prevede un orientamento da parte dei Csl provinciali, cui farà seguito la redazione del bilancio delle competenze. Soltanto allora si potrà arrivare alla firma di un Patto di servizio; c) la priorità nei percorsi sarà riservata a coloro che si trovano in una condizione reddituale (es.: terze e quarte proroghe) oltre i limiti della sopportabilità sociale; d) la Regione intende prestare particolare attenzione ai lavoratori appartenenti ad Aziende di medie e piccole dimensioni, che non costituiscono individualmente una massa critica, e che pertanto risultano meno evidenti nel panorama mediatico regionale; e) l’integrazione regionale potrà consentire lo svolgimento di attività dei lavoratori nella Pubblica amministrazione (Asl, Province e Comuni), cioè in quegli Enti che si sono detti disponibili ad integrare a loro volta e con fondi propri il trattamento; f) infine, per la prima volta è prevista la possibilità di coinvolgere il settore privato nell’utilizzo di questi lavoratori, secondo le regole comunitarie in materia di aiuti di Stato. Saranno impiegati fondi regionali (circa 25 milioni di euro) e risorse del Fondo Sociale Europeo (alcune decine di milioni di euro). Trattandosi di interventi straordinari, non possono essere visti come la panacea per la disoccupazione. Anzi, le politiche attive per il lavoro messe in campo dalla Regione, mirano proprio a creare nuove opportunità di occupazione. L’assessore del Lavoro, Franco Manca, ha sottolineato “l’importanza della concertazione con le organizzazioni sindacali per giungere a un provvedimento il più possibile condiviso ed equo. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno prodotto un contributo di proposte, nel rispetto dell’obiettivo che si è dato la Giunta regionale: garantire una maggiore attenzione a coloro che stanno peggio. Naturalmente, saranno fatti salvi gli accordi assunti in precedenza”. “L’ambizione – ha aggiunto Manca – non è quella di dare un sussidio che consenta di uscire dalla povertà assoluta, bensì di rimettere questi lavoratori nel mercato del lavoro anche attraverso percorsi formativi. Questa, d’altronde, è una precisa condizione che l’Unione Europea pone nell’utilizzo delle risorse del Fondo sociale europeo”. L’assessore Manca ha poi precisato che “l’inserimento riguarda soprattutto i lavoratori ultra cinquantenni, ai quali vorremmo dare un accompagnamento verso la pensione”. Per quanto riguarda la formazione, “una parte cospicua delle attività proposte dalla Regione e dai Csl delle Province riguarderà professionalità e specializzazioni nelle quali il mercato isolano mostra particolari carenze, e che talvolta costringono le imprese a rivolgersi fuori della Sardegna. I corsi, va precisato, potranno essere fatti all’interno dell’azienda di appartenenza oppure all’esterno, attraverso le Agenzie formative accreditate”  
   
 

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