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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Aprile 2010
 
   
  BILANCIO 2009 POSITIVO PER L’ATTIVITA’ DELLA O.P. CEREALI EMILIA ROMAGNA. PREOCCUPAZIONE, INVECE, PER I CORSI DEI CEREALI.

 
   
  L’assemblea della Organizzazione di Produttori (Op) Cereali Emilia Romagna di S. Giorgio di Piano (Bologna) – la Op cerealicola più grande d’Italia – ha approvato il 21 aprile scorso il bilancio d’esercizio 2009, che chiude positivamente con trend in crescita e con valori in controtendenza rispetto alla situazione nazionale. Il valore della produzione commercializzata (Vpc) dell’Op passa da € 78.314.000 del 2008 a € 104.211.000 del 2009, segnando un significativo + 33,07%. Le quantità commercializzate sono state di tons. 607.852 e le principali specie vendute dall’Op sono state il frumento tenero, il frumento duro, il mais, il sorgo. Il rapporto tra Vpc e costi produzione evidenziano un saldo positivo di € 83.842, in forte aumento rispetto al 2008, anno nel quale si è avuto per questa voce un segno negativo di € 18.946. Anche gli ammortamenti e gli accantonamenti denotano una sempre più solida strutturazione della Società, toccando i € 65.451 rispetto i € 4.763 del 2008. Raggiunto anche l’utile d’esercizio, pari ad € 1.374 (+ 69.67%). “Non possiamo che essere soddisfatti del risultato raggiunto in questi due primi anni di vita – afferma Raimondo Ricci Bitti, Presidente di Cereali Emilia Romagna – periodo che ci ha visti intraprendere un tragitto innovativo nel panorama cerealicolo nazionale. A ciò si aggiunga la piena fiducia avuta da parte della clientela e dei soci. Con questi ultimi si è incrementato il metodo della contrattualistica e del conto conferimento fino ad arrivare ad un significativo 31% sul totale trattato dall’Op, riducendo in maniera importante il fenomeno storico del conto deposito e similari.” Nonostante i numeri positivi, l’Op esprime al tempo stesso forte preoccupazione per la crisi generale dei cereali, dove la domanda non ha ancora ritrovato slancio e le quotazioni sono ferme a livelli veramente bassi. “Anche per questo motivo – continua Ricci Bitti – l’Op Cereali Emilia Romagna insiste nel voler raggiungere l’obiettivo di una migliore forza contrattuale in capo alla produzione e reputa improcrastinabile la programmazione tra i contraenti. Un valido strumento applicato sono gli accordi di filiera e quadro, mezzi per consolidare i rapporti con le industrie di trasformazione”. Una prova ne è la sottoscrizione pure per quest’anno dell’accordo per la fornitura alla Barilla di frumento duro. In sostanza, fissare i prezzi, posizionare il prodotto e, per i trasformatori, avere un approvvigionamento costante e garantito di prodotto nazionale. Importante altresì applicare i controlli ai cereali importati nella visione della salvaguardia dei consumatori. “I soci dell’O.p. Come tutti i produttori italiani – conclude Ricci Bitti - hanno risentito della forte crisi 2009, ma con meno difficoltà proprio grazie ad accordi e nuove strategie, così, nonostante la diminuzione delle quotazioni con variazioni al ribasso marcate in generale con costi superiori ai ricavi, la politica contrattuale di Cereali Emilia Romagna ha espresso delle positività, ben evidenziate nel bilancio appena approvato”.  
   
 

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