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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Aprile 2010
 
   
  CHIARA DYNYS . PIÙ LUCE SU TUTTO ROMA 4 MAGGIO - FINE LUGLIO 2010

 
   
  Roma, 27 aprile 2010 - La Galleria Marie-laure Fleisch presenta, in collaborazione con l’Archivio Centrale dello Stato, due importanti progetti di Chiara Dynys a Roma. Un percorso di memoria personale e collettiva, dall’Unità d’Italia a oggi, diviso in due luoghi: la sede dell’Archivio all’Eur e la galleria di vicolo Sforza Cesarini. Le due mostre: Labirinti Di Memoria e Più Luce Su Tutto, colgono e contrappongono due aspetti del nostro modo di guardare al mondo: la memoria fattuale e la memoria ideale. Presso l’Archivio Centrale dello Stato, dove risiede la memoria documentale dell’Italia, l’artista disegna un percorso labirintico che si snoda tra corridoi e scalinate. Tra installazioni site-specific, videoproiezioni, opere interattive e, dalla presenza ossessiva della carta si avvia un viaggio alchemico che, come anticipa la grande scultura sulla scalinata esterna del palazzo, esplora la sottile linea che esiste tra memoria e oblio. L’esposizione di Chiara Dynys si snoda nei depositi dell’Archivio Centrale dello Stato per la prima volta aperti al pubblico. In galleria l’esposizione Più Luce Su Tutto apre, per la prima volta all’interno del percorso artistico di Chiara Dynys, a una sperimentazione che accosta luce e carta, due materiali in grado di ritrovarsi nella medesima leggerezza. Una grande installazione di oltre 10 metri, dal cui titolo prende nome la mostra, in cui la carta è protagonista e viene interpretata dall’artista come pagina, in senso proprio, e come pagina della mente, che contiene tutte le pagine. Si tratta di una grande libreria di 369 libri di vetro realizzati in Siria, crocevia di religioni e culture, in cui ognuno può riconoscere la propria biblioteca ideale, ovvero la propria sensibilità. Alcuni libri sono internamente illuminati ed emanano luce: sono letteralmente “illuminanti”. In quest’opera dalla visione dell’Archivio (oltre 100 km di scaffalature, zeppe di faldoni ricchi di documenti e informazioni, che tracciano le ombre di una Babilonia sommersa, di un puzzle della memoria tanto fitto) si contrappone la visione dell’artista in una forma luminosa e trasparente. L’intera esposizione indaga concetti vicini a quelli appena descritti e sempre sospesi tra memoria e oblio. Il Gobbo, ad esempio, è un lavoro che racconta un gioco combinatorio di scrittura, luce ed emozioni private dall’artista, utilizzando la forma dello strumento che a teatro, o in uno studio televisivo, ha il compito di suggerire. Infine, Parole Nel Vuoto, un grande libro “in folio” dove appaiono, grazie a una retroproiezione, frasi letterarie che hanno accompagnato la vita e il lavoro di Chiara Dynys e che si formano a partire da gocce cadute sulla pagina aperta. Chiara Dynys nasce a Mantova. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in importanti Musei e Istituzioni culturali pubbliche e private. Tra le principali personali si ricordano: Museo Cantonale, Ala Est, Lugano (2001), Galleria Fumagalli, Bergamo (2002), Museum Bochum, Bochum (2003) e al Kunstmuseum, Bonn (2004), Wolfsberg Executive Development Centre, Wolfsberg (2005), Rotonda di Via Besana, Milano (2007), Museo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, Roma (2008), Zkm-museum für Neue Kunst, Karlsruhe.  
   
 

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