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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Novembre 2006
 
   
  BORSINO DELLA CONSULTA VITIVINICOLA: TENGONO I PREZZI DELLE UVE

 
   
  Cuneo - I prezzi delle uve non sono esaltanti, ma soddisfacenti e tali da smentire i timori della vigilia. Questo, in breve, il commento al “borsino” stilato dalla Consulta vitivinicola nata in ambito camerale e chiamata ad elaborare dati il cui ruolo non è vincolante per gli operatori del comparto, ma pur sempre indicativo, nell’ambito di massimi e minimi frutto di un attento lavoro di osservazione del mercato e di segnalazioni pervenute dai vari soggetti della filiera. Rispetto alla vendemmia 2005, la variazioni sono estremamente contenute. In pratica non si registrano i temuti cali per i dolcetti, siano essi d’Alba, di Diano d’Alba, di Dogliani e delle Langhe monregalesi , né per il Barbera, rimasti stabili. In crescita il Nebbiolo da Barolo ed il Roero Arneis. La Consulta ha preso atto, evidentemente, del trend positivo delle vendite di vino della langa cuneese, soprattutto sui mercati esteri, ed ha fornito indicazioni estremamente equilibrate. Non poteva essere altrimenti, visto che all’interno dell’organismo sono presenti i rappresentanti delle associazioni professionali di categoria dei viticoltori, delle cooperative, del consorzio delle imprese industriali e dei commercianti. Tutte le voci del mondo che ruota intorno alla produzione delle uve ed alla vinificazione delle stesse, oltre che alla fase di collocazione sul mercato ricevono, dunque, attenzione. I prezzi non sono indicati in assoluto, ma esprimono un massimo ed un minimo nell’ambito dei quali si delineano sfumature diverse, tese a premiare requisiti qualitativi unici, rapporti consolidati, particolare apprezzamento da parte dei consumatori. La Consulta camerale, in genere composta da 5 – 6 persone che seguono il mercato vinicolo nel corso di tutto l’anno, in occasione della fase vendemmiale si rafforza, accogliendo ulteriori soggetti, proprio per approdare ad una visione più articolata della situazione di mercato. I dati concordati, come detto, non sono vincolanti, ma rappresentano una base attendibile cui riferirsi e danno tranquillità grazie alla fissazione delle quotazioni minime e massime. Il tutto in un contesto che rappresenta uno dei fiori all’occhiello per l’economia provinciale. “L’importante – è il commento del presidente della Camera di Commercio Ferruccio Dardanello – è guardare lontano, ad un riordino del settore, in un’ottica che tenga conto del cambiamento degli orizzonti e della necessità di puntare prioritariamente ai requisiti qualitativi rispetto a quelli quantitativi. Si ha in mano un patrimonio straordinario. Importante non pensare soltanto all’oggi, ma programmare il futuro, in un panorama mondiale la cui evoluzione è costante”. .  
   
 

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