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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Aprile 2010
 
   
  FIRENZE ALLA BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE LA MOSTRA PAROLE FIGURATE I LIBRI D´ARTISTA DEI CENTO AMICI DEL LIBRO FINO ALL’8 MAGGIO, ESPOSTE LE 44 EDIZIONI, A TIRATURA LIMITATA

 
   
  Firenze, 27 aprile 2010 - La Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ospita, fino all’8 maggio 2010, una mostra di libri d’artista, dal titolo Parole Figurate. L’esposizione, curata da Sandro Parmiggiani, Piero Scapecchi, Silvia Alessandri, Francesca Filippeschi, organizzata in collaborazione con Palazzo Magnani di Reggio Emilia, presenta le 44 edizioni, a tiratura limitata (120-130 esemplari), prodotte dai Cento Amici del Libro, associazione di cui ricorre quest’anno il settantesimo anniversario della fondazione. Sorta nel 1939 a Firenze, l’Associazione dei Cento Amici del Libro – che ha avuto nel tempo come Presidenti Ugo Ojetti, Giulio Caprin, Bino Sanminiatelli, Alberto Falck, Paolo Tirelli – ha realizzato libri in cui “dialogano” testi di grandi scrittori del passato e del presente (Tasso, Marco Aurelio, Apuleio, Tacito, Alberti, Poliziano, Machiavelli, Bonvesin de la Riva, Pascoli, Palazzeschi, D’annunzio, Gozzano, Svevo, e molti altri) e opere grafiche realizzate da artisti, quali Annigoni, Guttuso, Maccari, Tamburi, Mattioli, Tommasi Ferroni, Ruggero Savinio, Melotti, Minguzzi, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Walter Valentini, Emilio Isgrò, Pericoli, solo per citarne alcuni. La stampa dei volumi è stata realizzata da famosi tipografi come l’Officina Bodoni di Giovanni Mardersteig che utilizzano i caratteri mobili, e le opere grafiche da eccellenti stampatori (Giorgio Upiglio, Franco Sciardelli, Grafica dei Greci, Anna Ziliotto, Fratelli Manfredi, Valter Rossi, Giancarlo Sardella, Pierluigi Puliti). L’esposizione costituisce l’occasione per ricostruire la storia del libro d’artista in Italia negli ultimi settant’anni. Verrà testimoniato il passaggio da una fase in cui l’artista, spesso attraverso un linguaggio figurativo, si limita ad “illustrare” un testo preesistente, a un’altra dove lo stesso, con un linguaggio del tutto autonomo, stabilisce con il testo corrispondenze e consonanze, per finire con quei libri ideati da un artista e da lui concepiti come autonoma opera d’arte. Una particolare sezione presenta i materiali conservati nei fondi della Biblioteca Nazionale, manoscritti relativi ai primi anni di attività dell’Associazione, nata proprio a Firenze, grazie all’impegno di Filippo Serlupi, Tammaro de Marinis e Ugo Ojetti, che ne fu il primo presidente. Come scrive in catalogo Sandro Parmiggiani: “nel rapporto tra parola e immagine, si danno molte possibilità, ma comunque ciò che è essenziale è che la lettura del testo e lo sguardo sull’opera si arricchiscano vicendevolmente dell’apporto della “lingua” parallela, in una sorta di “dialogo” (non a caso, si parla di livre de dialogue), di vis-à-vis che non è un puro rispecchiamento – pensiamo alla scoperta che noi facciamo del nostro viso nello specchio... –, ma scoperta e irruzione di elementi nuovi, svelamento di una parte del mistero che ogni opera vera racchiude in sé.” E aggiunge: “É altresì evidente che alla riuscita di un libro d’artista non concorrono solo la qualità del testo e delle immagini che lo accompagnano, ma anche il “progetto” del libro adottato dall´editore assieme all’autore del testo e all’artista, e gli elementi materiali in cui esso si sostanzia: qualità e appropriatezza della carta; impaginazione, con speciale attenzione al frontespizio e al colophon; caratteri adottati per comporre il testo e colore dell’inchiostro, in rapporto alla carta, con cui viene stampato; legatura o contenitore – dunque, il libro d’artista non è opera di due soli protagonisti: non esisterebbe senza i maestri artigiani che sanno dargli vita, e ai quali sempre deve essere resa la lode che meritano, e che spesso viene dimenticata o oscurata.”  
   
 

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