Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Aprile 2010
 
   
  BILANCIO DEL PRIMO ANNO DI ATTIVITÀ DEL “PUNTO D’ASCOLTO MOBBING” DEL COMUNE DI TRIESTE. PROSPETTIVE DI AMPLIAMENTO E POTENZIAMENTO PER AFFRONTARE UN FENOMENO COMPLESSO

 
   
  Trieste, 28 aprile 2010 - Un bilancio di quanto svolto nell’arco del 2009, primo anno di attività del “Punto d’Ascolto Mobbing” istituito dal Comune di Trieste sulla base delle linee dettate dalla Legge Regionale 7/2005, e le prospettive di sviluppo di questa iniziativa sulla base dei primi positivi risultati, sono stati tracciati il 24 aprile in Municipio, nel corso di una conferenza stampa cui sono intervenuti il competente Assessore comunale alle Pari Opportunità Marina Gruden Vlach, accompagnata dalla dirigente di area Corina Sferco, e due dei professionisti incaricati di formare l’équipe del Punto d’Ascolto: lo psicologo dott. Tiziano Agostini e il medico del lavoro dott.Ssa Maria Peresson (gli altri due membri sono il medico legale dott. Francesco Gongolo e il giuslavorista avv. Fabio Petracci). Sono state innanzitutto ribadite le funzioni del “Punto d’Ascolto Mobbing” (o, nella sua dizione più estesa ed esplicativa, “Punto d’Ascolto sulle molestie psicofisiche sul posto di lavoro”) che consistono nell’offrire ai lavoratori, sia pubblici che privati, che vivono una situazione di disagio e di difficoltà sul posto di lavoro, un sostegno e un mirato aiuto professionale, al fine di verificare sia la sussistenza del fenomeno mobbing, sia una situazione di malessere psicofisico o di altre forme di violenza psicologica e disagio. In tal senso è tra l’altro ormai accertato che le vittime di mobbing presentano livelli più alti di stress lavorativo, minor controllo sulle proprie mansioni e perciò minor rendimento e soddisfazione professionale. Ed è anche alla luce di tali considerazioni che tra gli obiettivi principali del progetto “Punto Mobbing”, accanto al sostegno ai lavoratori che si ritengono colpiti da comportamenti vessatori e/o discriminatori, vi è anche la prevenzione che, oggettivamente – è stato osservato -, già la sola esistenza e notorietà del “Punto d’Ascolto” comporta e induce. Nell’arco del primo anno di attività – è stato detto – sono stati attivati una trentina circa di contatti, la gran parte riguardanti donne (quasi il 65%), tutti concernenti lavoratori di fascia d’età medio-alta (nessuno con meno di 35 anni), impiegati in gran maggioranza nel settore privato (60 % circa) e per il resto in diversi enti pubblici cittadini (ca. 20%, nessuno peraltro dipendente dal Comune di Trieste, è stato osservato) e l’altro 20% in cooperative. Le situazioni di questi lavoratori – ha dettagliato il dott. Tiziano Agostini – sono state per il 36% prese in esame direttamente dallo psicologo – cioè dallo stesso dott. Agostini -, mentre il 40% è stato indirizzato dall’avvocato, il 18% dal medico del lavoro, il 9% dal medico legale. Alla fine – ha precisato ancora il dott. Agostini – le situazioni effettive e conclamate di mobbing aventi tutte le caratteristiche di questo fenomeno sono risultate essere soltanto due, comportanti però aspetti pesanti, e per queste sono state istruite le opportune pratiche e documentazioni che servono ad “accompagnare” poi il colpito in ogni sua successiva azione nelle sedi deputate. Va rilevato nel contempo - ha concluso lo psicologo Tiziano Agostini – che molti degli altri casi esaminati, anche quando non di mobbing effettivo, hanno tuttavia posto in luce situazioni spesso molto difficili e complesse, di persone che vivevano comunque fasi di grave disagio personale e malessere psicofisico e interiore, quasi sempre trasferendolo o identificandolo del tutto con l’aspetto lavorativo. Ebbene, anche in questi casi - talvolta “al confine” con il mobbing vero e proprio o che possono facilmente trasformarsi in mobbing venendo presa di mira la debolezza del soggetto - il “Punto d’Ascolto Mobbing” del Comune, intervenendo qui soprattutto attraverso l’opera dello psicologo, con colloqui individuali mirati verso le esigenze di ognuno, può legittimamente affermare di aver fornito un importante contributo di sostegno a queste persone e di fronteggiamento delle loro difficoltà. In definitiva, pur nei limiti numerici di un’azione che d’altronde è da poco iniziata, il “varo” e la prima esperienza di un anno di attività del “Punto Mobbing” non possono che presentarsi con un bilancio positivo. “Un primo bilancio – ha detto in merito Assessore alle Pari Opportunità Marina Gruden Vlach – che è già motivo di soddisfazione per l’Amministrazione che ha promosso l’iniziativa; i risultati finora ottenuti, assieme all’impegno, alla professionalità e al desiderio di ampliare il progetto che gli esperti incaricati hanno dimostrato, consentono di parlare di un primo ma già ottimo risultato.” “Su tutta questa tematica – ha osservato ancora l’Assessore Vlach – pesano peraltro dei limiti derivanti probabilmente sia dall’ancor poca conoscenza che generalmente si ha della nozione stessa di mobbing – sulla quale spesso vi è anche un fraintendimento rispetto ad esempio ai problemi psico-fisici individuali, e a volte effettivamente il confine non è così facile da individuare -, sia – d’altra parte – dall’ancor scarsa abitudine alla denuncia del mobbing quando viene davvero esercitato, con molti timori ancora in atto, scrupoli e forti timidezze, soprattutto da parte delle donne.” Ma proprio anche per questi motivi – ha detto l’Assessore Vlach – l’intento del Comune, pienamente condiviso dall’équipe di professionisti che hanno in quest’anno attivato il Punto d’Ascolto, è quello di proseguire assolutamente in quest’esperienza, anzi potenziandola, in primo luogo per contribuire a superare i “limiti” descritti e riscontrati in quest’anno. E ciò soprattutto diffondendo una più ampia conoscenza del fenomeno mobbing, delle sue caratteristiche, delle modalità di affrontarlo, assieme o in parallelo all’insorgere delle diverse ma affini difficoltà, crisi personali, fasi di disagio. “In tal senso cercheremo anche, in questo nuovo anno di attività - ha concluso la Gruden Vlach – di far comprendere ancor meglio che il “Punto d’Ascolto Mobbing” del Comune di Trieste è una sede pienamente ospitale, affidabile, che naturalmente opera nel più assoluto rispetto della privacy, un “Punto” disponibile e aperto indistintamente all’ascolto di tutti i lavoratori e lavoratrici, pubblici o privati, che ritengano di essere vittime di azioni di natura denigratoria o vessatoria tali da impedire loro il sereno svolgimento della propria vita e/o attività lavorativa. E per meglio affermare anche simbolicamente questi concetti, la stessa denominazione del “Punto d’Ascolto” sarà prossimamente modificata per assumere il nuovo nome di “Porte Aperte – uno spazio dove costituire un lavoro senza mobbing”. “ Il “Punto” attualmente opera nella sede di via Genova 6, Ii piano, st. 270, con gli orari lunedì 13–15, martedì 8.30-10.30, mercoledì 13–15, giovedì 10-12, tel. E segreteria tel. 040-675.8068, fax 040-675.8060, e-mail: puntoascoltomobbing@comune.Trieste.it  Notizie e informazioni anche sul sito www.Puntoascoltomobbingtrieste.it/  , nella finestra “dedicata” a questo servizio.  
   
 

<<BACK