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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Aprile 2010
 
   
  ASSOCOMUNICAZIONE PRESENTA IL PROGETTO DI LEGGE SULLA COMUNICAZIONE PUBBLICA. IL DIBATTITO È APERTO

 
   
  Roma, 28 aprile 2010 – Si è tenuto ieri presso l’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio l’incontro “Gare Pubbliche: che sia la volta buona?” organizzato da Assocomunicazione per presentare il Progetto di Legge “Modificazioni alla legge 150/2000- Disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni”. Un progetto che rappresenta il punto d’arrivo di un percorso iniziato un anno fa, quando l’Associazione ha deciso di affrontare, in modo concreto, il tema complesso e scottante degli appalti pubblici riguardanti il settore della comunicazione. La proposta di legge è frutto del lavoro di Assocomunicazione che è pronta ad aprire un dibattito ampio per inserirvi tutte le modifiche necessarie per poi presentarla alle Camere. Proprio per questo nel corso della mattinata si sono svolte due tavole rotonde alle quali hanno partecipato esponenti di primo piano del mondo politico e di quello della comunicazione per commentare da due punti di vista diversi, quello “istituzionale” e quello degli addetti ai lavori, la proposta di modifica alla legge. Alla prima, coordinata dal presidente di Assocomunicazione Diego Masi, hanno partecipato il Senatore Alessio Butti, Alberto Cattaneo, Socio Fondatore Cattaneo Zanetto & Co, il Professore Giovanni Guzzetta che ha redatto il testo del progetto per Assocomunicazione, l’Onorevole Bruno Tabacci, Claudio Velardi, Socio Fondatore Gruppo Reti e l’Onorevole Mario Valducci, Presidente della Commissione Trasporti della Camera. Protagonisti della seconda sono stati Giorgio Bonifazi Razzanti, Presidente Pan Advertising, Fabrizio Caprara, Ceo Saatchi & Saatchi Italia, Sergio Bruno Consigliere Nazionale Ferpi, Omer Pignatti, Consigliere Delegato Assorel per le Gare Pubbliche, Luigi Perissich, Direttore Generale Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Gianna Terzani, Vice Presidente Assocomunicazione e a capo della Commisione che ha preparato la legge. Il dibattito è stato coordinato da Massimo Bolchi, Direttore di Adv. Il dato emerso con chiarezza e sul quale tutti i partecipanti ad entrambe le sessioni si sono dichiarati concordi è che il settore pubblico investe poco in comunicazione e che investe in maniera sporadica e spesso disordinata. Prima di tutto perché sembra mancare un’adeguata cultura della   comunicazione, ma anche perché la Pa individua le strutture a cui affidare il proprio dialogo con i cittadini attraverso un sistema di gare regolato da una legge non adeguata alla materia che deve disciplinare. L’iniziativa di Assocomunicazione ha dunque trovato il pieno sostegno non solo della industry ma anche dei rappresentanti del mondo politico, che si sono impegnati a portare avanti il progetto e hanno partecipato attivamente al dibattito apportando nuove idee e nuovi spunti per migliorare la proposta dell’associazione. I motivi che hanno spinto Assocomunicazione a “passare all’azione” per cercare di cambiare la situazione sono evidenti. In primo luogo è stato decisivo l’interesse crescente che gli associati hanno mostrato verso committenze provenienti dalla Pubblica Amministrazione, favorito dallo stallo dei budget nel settore privato dovuto alla recessione. A questo rinnovato interesse da parte delle agenzie è corrisposta una maggiore vivacità comunicativa da parte delle Pa che si sono trovate di fronte alla necessità di raggiungere un pubblico sempre più segmentato ed esigente: nel 2008 e nel 2009 è stato pubblicato più di un bando al giorno riguardante le attività di comunicazione. Questo non ha però spinto la Pubblica Amministrazione a modificare un sistema che considera le agenzie semplici fornitori di servizi e non partner strategici in grado di svolgere un ruolo consulenziale di ampio respiro e prolungato nel tempo. Un sistema che non tiene in considerazione il valore delle idee ma solo il costo, non premia la qualità ma il prezzo più basso e prevede commissioni aggiudicatrici non adatte a valutare la complessità della comunicazione dei nostri giorni. Il percorso che ha portato alla redazione del documento presentato oggi è iniziato con l’istituzione di una commissione incaricata di approfondire il tema e di individuarne le principali problematiche, con il supporto del Costituzionalista Giovanni Guzzetta attraverso uno studio che ha previsto varie fasi: analisi, su base europea, delle norme e direttive sulla comunicazione pubblica, degli organismi e delle strutture adibite e di eventuali norme specifiche di settore adottate; confronto con gli associati sulle problematiche più evidenti e sui passaggi cruciali della normativa che si prestano ad usi ed interpretazioni distorte della materia comunicazionale; confronto con altre Associazioni interessate e con la Pa. Il risultato di questo percorso è la proposta di legge presentata oggi. Motivo ispiratore è la disciplina prevista nel Regno Unito, che costituisce un vero e proprio riferimento europeo. Nel Regno Unito opera infatti un organismo governativo, il Coi (Central Office of Information) che accentra la gestione dei bandi pubblici e che quindi definisce l´ammontare complessivo d´investimento della Pubblica Amministrazione, che nel 2009 è stata in cima alla classifica degli investitori, davanti ai principali spender del settore privato. Ed ecco le principali novità che la proposta di legge intende introdurre. Con l´articolo 1 si inserisce un riferimento più completo ai media attraverso i quali si svolge il servizio di comunicazione istituzionale, in particolare per quanto riguarda i nuovi mezzi come   internet e discipline quali il direct marketing e le Relazioni Pubbliche, che non vengono presi in considerazione dalla legge 150/2000. Con l´articolo 2 sono definiti i principi quadro dell´attività di comunicazione istituzionale, insistendo in particolare sull´esigenza di continuità e completezza della stessa, al fine di evitare soluzioni improvvisate e parcellizzate stabilite di volta in volta da ogni singola amministrazione. L´articolo 4 introduce gli articoli 13-bis e 13-ter, con cui si dispone l´istituzione di una “Agenzia per la comunicazione istituzionale”, che opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione. L´agenzia, tra l´altro, svolge le attività di stazione appaltante per la scelta dei contraenti, secondo le procedure di evidenza pubblica, cui è assegnata l´attività di predisposizione e svolgimento delle campagne di comunicazione istituzionale facenti capo alle varie amministrazioni pubbliche statali. Contestualmente si prevede l´istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri del Comitato per la comunicazione istituzionale, che esercita, con la partecipazione significativa delle associazioni professionali e degli utenti del settore, attività di consulenza e di stimolo rispetto all´Agenzia. L´articolo 5 introduce l´articolo 15-bis, con cui si prevedono misure speciali in materia di appalti per i servizi di comunicazione istituzionale al fine di assicurare un´adeguata valorizzazione delle specificità del settore (composizione delle commissioni aggiudicatrici, procedura da prediligere, presenze associative, ecc.). L´articolo 6 prevede l´autorizzazione di spesa per l´istituzione e il funzionamento dell´Agenzia. L´articolo 7 reca la necessaria norma di copertura finanziaria. L´articolo 8 dispone l´entrata in vigore della presente legge il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Questa proposta di legge non intende essere definitiva, ma rappresenta uno spunto per aprire il dibattito. L´associazione ha scelto di presentarla attraverso le due tavole rotonde tenutesi questa mattina proprio per stimolare un dialogo costruttivo con il mondo politico e della comunicazione. I presenti, in grande sintesi, hanno aderito alla proposta chiedendo di allargarla agli investimenti delle amministrazioni regionali e delle società a partecipazione statale e di alleggerire l’organizzazione della struttura dell’Agenzia per evitare problemi burocratici alla approvazione della legge. Il Professor Guzzetta rivedrà il testo della proposta e i Deputati e i Senatori presenti hanno preso l’impegno della sua presentazione in Parlamento.  
   
 

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