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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Aprile 2010
 
   
  L’AIDS È TUTT’ALTRO CHE SCOMPARSA, MILANO NON DEVE ABBASSARE LA GUARDIA IN UN ANNO 6 NUOVI CASI OGNI 100MILA ABITANTI. PER ARGINARE IL FENOMENO INTERVENTI DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE

 
   
  Milano, 28 aprile 2010 - Si è svolta ieri a Palazzo Marino la premiazione del concorso Milancontrolaids per i migliori video sulla prevenzione dell’Hiv. Nel corso della manifestazione, cui ha partecipato l’assessore alla Salute Giampaolo Landi di Chiavenna, sono stati presentati dati aggiornati sull’infezione a Milano e in Lombardia. Un terzo dei casi nazionali viene diagnosticato nella nostra Regione e la metà di questi solo nel capoluogo. Il ritmo del contagio è drammatico: una malattia conclamata ogni 5 contatti con il virus. Dal 1996 al 2008 è addirittura triplicata la percentuale di persone che scoprono troppo tardi di essere state infettate, e sempre più spesso non si tratta di soggetti cosiddetti a rischio, ma di persone eterosessuali di tutte le età. Frequentemente il contagio avviene all’interno di coppie fisse a causa della disinvoltura e della pericolosissima leggerezza di uno dei partner. “I giovanissimi, non hanno coscienza del rischio - ha detto l’assessore Landi di Chiavenna - e affrontano la sessualità come una sfida, una ordalia per entrare nel gruppo, una dimostrazione di maturità anticipata, un gioco, dalle conseguenze a volte tragiche. Un pericolo che riguarda in particolar modo le giovanissime sotto i 26 anni. Secondo un sondaggio della Sigo (Società Italiana Ginecologia e Ostetricia) una ragazza su 6, a 14 anni ha già avuto rapporti sessuali e quasi sempre senza profilattico. É ben del 37% la percentuale delle adolescenti che sceglie un rapporto non protetto e del 20% quella di coloro che ricorrono al coito interrotto”. “Per 6 ragazze su 10 la prima volta avviene fra i 15 e i 18 anni, ma - ha spiegato Landi - il fidanzato si rivela solo un partner occasionale che spesso non dura più dell’anno scolastico. Il 43% delle intervistate ha già collezionato 4 partner dopo il primo. Siamo, pertanto, di fronte a un gigantesco problema di prevenzione. Urge un’informazione molto più capillare di quanta se ne faccia oggi, a partire dai banchi di scuola, perché non a caso il 10% delle adolescenti si ritaglia un’alcova nei locali del proprio istituto scolastico. Alcune, precocissime, già alle medie inferiori”. “C’è inoltre – ha aggiunto - un preoccupante dilagare di comportamenti sessuali impropri, che all’affettività e all’incontro sostituiscono il commercio del corpo, per ottenere piccoli favori, denaro, oggetti griffati di culto. Conosciamo tutti la vicenda della ragazzina di una scuola media inferiore di Salò costretta dai compagni maschi a subire e prestare attenzioni sessuali durante l’ora di letteratura francese. Un fenomeno non isolato, anzi, diffuso, che non esito a definire di microprostituzione, e che come assessore alla Salute ho denunciato per primo”. “Il quadro è sconfortante – ha concluso l’assessore -. Dobbiamo pertanto proseguire il nostro impegno istituzionale a diffondere un’informazione capillare tra i giovani e a fornire adeguati strumenti di comprensione ai genitori, agli insegnanti e agli educatori”.  
   
 

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