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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Aprile 2010
 
   
  AMERICA LATINA, "L´UE PERDE POSIZIONI A FAVORE DI USA E CINA"

 
   
  Bruxelles, 28 aprile 2010 - In vista del vertice Ue- America che si terrà il 18 maggio a Madrid, il Parlamento ha preparato una relazione che insiste sulla necessità di rafforzare i legami fra il vecchio continente e "l´altra America". "Siamo il primo donatore e il primo investitore straniero nella regione, ma stiamo perdendo terreno rispetto agli altri attori globali", spiega José Ignacio Salafranca, spagnolo, Partito Popolare, autore della risoluzione e presidente della delegazione per le relazioni con l´America latina. Onorevole Salafranca: quali sono le nuove priorità, e cosa si aspetta dal vertice di Madrid? Penso che l´importante sia che con il vertice di Madrid si passi da un´agenda bilaterale a un´agenda globale. L´ue e l´America Latina sono alleati, e devono affrontare insieme le sfide che ci pone oggi la globalizzazione: l´economia, la crisi economica e finanziaria, le minacce alla sicurezza, la lotta al terrorismo, al narcotraffico e al crimine organizzato, la protezione dell´ambiente e delle risorse naturali, la lotta alla povertà e alla disuguaglianza, l´immigrazione. Concretamente, spero che al Vertice di Madrid si possano concludere l´Accordo di Associazione con l´America centrale, gli accordi commerciali multilaterali con Perù e Colombia, e che si possano rilanciare i negoziati con il Mercosur (Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay). Dobbiamo considerare che l´Ue sta retrocedendo nel suo ruolo rispetto al sub-continente americano. Nonostante siamo il primo donatore di aiuti allo sviluppo, il principale investitore e il secondo partner commerciale, stiamo perdendo posizione. Fra il 200 e il 2009 gli Stati Uniti hanno concluso accordi commerciali simili a quelli che avevano con il Canada e il Messico anche con Colombia, Perù, e vari Paesi del Mercosur. Nello stesso tempo, ci sono attori nuovi, come la Cina, che sono diventati nuovi mercati di esportazione per l´America Latina: si è passato da esportazioni per 10.000 milioni di euro nel 2000, a 140.000 nel 2008. Credo che sia arrivato il momento per la Ue di reagire, uscire dal letargo e fare un passo decisivo nella buona direzione, riallacciando immediatamente il dialogo per un accordo con il Mercosur. Ma perché l´Ue ha un interesse speciale nell´America latina? Ci sono poche parti del mondo con cui l´Ue ha tanta affinità di valori e d´interessi come con l´America latina. Condividiamo valori quali la democrazia pluralista e rappresentativa, il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, il rifiuto del totalitarismo. Abbiamo una storia comune, che fa sì che la nostra visione del mondo si assomigli. Sugli interessi: basta dire che insieme formiamo una popolazione di oltre un miliardo di persone, un terzo degli Stati membri dell´Onu e più del 25% del Pil mondiale. Parlando di valori: la situazione dei diritti umani in alcuni paesi, come la Colombia, resta critica. E´ vero, la Colombia è un paese dove la situazione dei diritti umani si può sempre migliorare. Però vi assicuro che noi abbiamo seguito l´evoluzione ormai da molti anni, e possiamo dire che il presidente uscente Uribe ha fatto sforzi notevoli, e la situazione è migliorata sostanzialmente rispetto al passato. Ma c´è ancora da fare, è chiaro, e noi concretamente speriamo che il nuovo accordo multilaterale con Colombia e Perù si possa ratificare presto, perché in qualche modo può servire alla società colombiana, una società che da anni lotta per la pace. Una ricetta contro la povertà. Sono tre: primo, l´educazione. La materia prima è la materia grigia. Oggi per un paese è quasi più importante avere bambini alfabetizzati che pozzi di petrolio. E poi, cercare di superare le disuguaglianze nella regione. Noi nell´Ue abbiamo inventato i fondi strutturali, che rafforzano la coesione e la solidarietà. In America Latina strumenti del genere non esistono ancora. Infine, rafforzare l´integrazione. Per l´Ue è stato fondamentale: oggi il vecchio motto romano "l´unione fa la forza" è più vero che mai. La lotta contro il narcotraffico può essere davvero efficace, quando ci sono leader latino-americani che dicono che la coca fa parte della loro cultura? Penso che la chiave sia la responsabilità condivisa. I loro paesi sono produttori, i nostri consumatori. Insieme dobbiamo trovare soluzioni, anche creative, a questo flagello, come le colture alternative, che possono aiutare la popolazione a trovare nuove fonti di guadagno.  
   
 

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