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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Aprile 2010
 
   
  SICUREZZA AEREA, "I CITTADINI EUROPEI NON SONO SOLI"

 
   
  Bruxelles, 29 aprile 2010 - Migliorare le inchieste sugli incidenti aerei, assicurare protezione alle vittime e ai loro familiari, e prevenire future catastrofi. Questo l´obiettivo del regolamento in esame il 28 aprile alla commissione Trasporti del Parlamento europeo. "Sono disposizioni mirate a ridurre l´angoscia e l´attesa delle famiglie, che soffrono nell´incertezza", ci spiega Christine De Veyrac, popolare francese, responsabile della relazione al Parlamento. A poche settimane dalla tragedia di Smolensk, il Parlamento si occupa di sicurezza aerea, e di come migliorare le indagini a seguito degli incidenti. Ma che cosa si può fare per prevenirli? Prima di tutto, la mia piena solidarietà al popolo polacco, che ha subìto perdite tragiche a causa di questo incidente. Sulla prevenzione, io propongo due grandi linee nel mio rapporto. Da un lato, rafforzare i meccanismi e l´efficacia delle indagini post-incidente. In effetti, se un´inchiesta si svolge in modo serio e rapidamente, la comprensione delle cause può permettere di evitare altre fatalità in futuro. In secondo luogo, serve un´analisi a monte delle possibili cause di incidenti aerei. Sappiamo che generalmente un incidente non è causato da un solo elemento, ma è il risultato di una concausa di problemi. Se si arriva a identificare la combinazione di problemi che ha più possibilità di ripetersi, si possono correggere i malfunzionamenti e così evitare numerosi incidenti. Come migliorare l´assistenza fornita ai familiari delle vittime? L´assistenza è ancora insufficiente in Europa, e non in ritardo rispetto agli Usa, dove è stata creata tutta una serie di misure ad hoc. Quello che propongo io, è di fissare un limite molto corto per trasmettere la lista di tutti i passeggeri a bordo dell´aereo che ha subìto l´incidente, e misure per identificare il più rapidamente possibile le persone da contattare. Tali disposizioni mirano a ridurre l´angoscia e l´attesa delle famiglie che vivono nell´incertezza. Poi c´è l´idea di definire una persona di contatto con le famiglie, per l´informazione particolareggiata che serve alle persone vicine. Infine, gli obblighi per gli stati e le compagnie aeree: disporre di un piano d´emergenza e di applicare le norme stabilite dalla Convenzione di Montreal sull´indennizzo alle famiglie. In che modo l´Europa può contribuire a migliorare la sicurezza dell´aviazione anche nel resto del mondo, e garantire ai suoi cittadini che, anche in caso di incidente in un paese extra-comunitario, verrà fornita una qualche forma di assistenza? Per sua natura il trasporto aereo travalica le frontiere, per cui non si ferma né ai confini di un paese né dell´Unione. La prima azione dell´Ue per tutelare i cittadini sia in Europa che all´estero, è l´aggiornamento costante della lista nera della compagnie considerate a rischio. Per quello che riguarda gli incidenti all´estero, bisogna sapere che quando si apre un´inchiesta, anche se condotta da un paese terzo, la compagnia aerea coinvolta e le autorità del Paese d´origine delle vittime vi sono associati strettamente. Sono quindi informate sull´evoluzione delle indagini, e in contatto costante con le famiglie. Poi le misure che propongo nel mio rapporto sull´assistenza alle vittime si applicherebbero in qualsiasi paese avvenga l´incidente. I cittadini europei sarebbero quindi sostenuti e informati dal loro Stato. Il Regolamento con le modifiche proposte da Christine De Veyrac verrà presentato questa settimana e votato il 1 giugno dalla commissione Trasporti. L´approvazione da parte dell´assemblea plenaria dovrebbe avvenire a luglio.  
   
 

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