|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Giovedì 29 Aprile 2010 |
|
|
  |
|
|
SISTEMI INFORMATIVI TV - INCONTRO CAPPELLACCI-PRESIDENTE AGCOM, GOVERNATORE: ´CONFIDIAMO DISPONIBILITÀ AUTHORITY´
|
|
|
 |
|
|
Roma, 29 Aprile 2010 - "Abbiamo chiesto una rivisitazione del provvedimento che tenga conto delle ragioni dell´emittenza locale, dei consumatori e dell´occupazione di professionisti di valore". Sono le prime dichiarazioni del presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, al termine dell´incontro col presidente dell´Agcom, Corrado Calabrò. "Abbiamo avuto un riscontro di disponibilita´ ed attenzione da parte del presidente dell´Authority e dei consiglieri", ha spiegato il Governatore, confermando di aver sollecitato la revisione dell´ipotesi di numerazione dei canali del digitale terrestre che escluderebbe le emittenti locali dei nove tasti del telecomando. "Confidiamo in una soluzione di buon senso e di sensibilita´ rispetto alle importanti motivazioni esposte". "Le ragioni della Sardegna sono quelle di tante regioni d´Italia", ha aggiunto il presidente Cappellacci che nella giornata di ieri ha raccolto anche l´adesione dei governatori Formigoni, Zaia, Polverini, Lombardo e Chiodi all´appello per portare avanti un’azione politica unitaria nei confronti dell´Agcom. Il presidente della Giunta ha ricordato al dott. Calabro´ che le emittenti locali risultano presenti in grandissima maggioranza nei tasti 8 (media 85,8%) e 9 (media 90%) del telecomando degli italiani e rappresentano una risorsa fondamentale per un´informazione pluralista, qualificata e capillare sul territorio. "Il posizionamento dell´emittenza locale nei 9 tasti del telecomando e´, da un punto di vista economico, un bene intangibile, equiparabile all´avviamento d´impresa - ha proseguito, riprendendo un concetto che gia´ ieri aveva espresso in una lettera-appello ai presidenti delle altre Regioni -. La retrocessione della posizione, dai numeri 8 e 9, comporterebbe un calo di ascolti, traducibile in una diminuzione della raccolta pubblicitaria che metterebbe a serio rischio l´esistenza delle imprese e della loro professionalita´". |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|