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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Maggio 2010 |
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AL TEATRO ELFO PUCCINI HAPPY FAMILY, UNO SPETTACOLO DI ALESSANDRO GENOVESI
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Milano, 3 maggio 2010 - Dal teatro al cinema e ritorno: dalla commedia di Alessandro Genovesi, debutta all’Elfo nel 2007, Gabriele Salvatores ha tratto il suo nuovo film. Ora il testo, Premio speciale della giuria Riccione per il Teatro 2005, torna sul palcoscenico, con la compagnia che ne aveva decretato successo a “sfidare” il cast di stelle del cinema. “Una confessione camuffata, un diario mascherato una commedia che parla della paura di diventare grandi, di cambiare la nostra vita per qualcos’altro che non conosciamo”. È tutto questo, ma anche molto di più Happy family: ci racconta le “avventure” di due famiglie di oggi, in equilibrio precario, vive felici e confuse, che incrociano i destini a causa dei figli quindicenni caparbiamente decisi a sposarsi. Un banale incidente stradale catapulta il protagonista-narratore, Ezio, al centro di questo microcosmo, nel quale i genitori possono essere saggi, ma anche più sballati dei figli, le madri nevrotiche e coraggiose, le nonne inevitabilmente svampite, le figlie bellissime e i cani cocciuti e innamorati. «Nata per essere un romanzo, la pièce intreccia con apparente casualità le vicende di queste figurette con quelle del loro stesso creatore, che finge di comporre la sua opera in tempo reale, dialoga pirandellianamente coi personaggi, li lascia liberi di dissentire, commentare, intervenire con buffi cori nell’azione, persino di pretendere modifiche alla parte, finché, pedalando verso il proprio destino, egli a sua volta si mescola definitivamente con loro. Ciò che realmente gli sta a cuore, ciò che gli riesce meglio e ne fa davvero un autore-rivelazione è la sua capacità di mettere a fuoco le sfumature dei sentimenti, di giocarci con destrezza, di suscitare emozioni per poi abbandonarle e di nuovo riprenderle, passando in un attimo dal divertimento alla commozione più sfacciata, ma con delicatezza. Nel portare questa materia alla ribalta, Genovesi si dimostra anche un regista attento, capace di dirigere con soave fermezza sia se stesso che i propri compagni di lavoro». Renato Palazzi, delteatro.It “Un autore è pirandellianamente sul palcoscenico con i suoi personaggi, con loro dialoga e entra nella storia che fa loro vivere. È Alessandro Genovesi che recita nel ruolo del giovane scrittore alle prese con una trama che gli si forma in testa, e prende vita immediatamente sulla scena. (...) Con una felice idea drammaturgica, con taglio cinematografico, dialoghi veloci, brevi monologhi, fa vivere una commedia di bella leggerezza che si intreccia lungo molte vite per raccontare una quotidianità di ordinaria nevrosi, paura di solitudine, insicurezze di ogni tipo e bisogno d’amore». Magda Poli, Corriere della Sera «Sul palcoscenico nudo e dilatato su più piani, dove si può circolare in bici, inventarsi una pizzeria, giocare sull’ubiquità, ognuno si può coltivare il suo orto di sorprese, evasioni programmate e scoperte, senza ignorare i sentimenti e anche i cani si fidanzano. (...) E il miracolo si avvera grazie al bellissimo cast di cui vanno ricordati l’inventiva di Massimiliano Speziani, la nonna con l’Alzheimer di Corinna Agustoni, la vena assorta di Gabriele Calindri, e il cane che pensa in francese di Jean-christophe Potvin». Franco Quadri, la Repubblica www.Elfo.org |
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