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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Maggio 2010
 
   
  «LA SANITÀ È L´IMPRESA PIÙ BELLA ED ESALTANTE» «IN TOSCANA DIMOSTREREMO CHE DA TECNICI SI PUÒ DIVENTARE BRAVI POLITICI» IL PRESIDENTE ROSSI HA CONCLUSO IL CONVEGNO "SANITÀ 2010" ALLA BADIA FIESOLANA

 
   
  Firenze, 3 maggio 2010 - «Occuparsi di sanità è l´impresa più bella ed esaltante che può capitare a un politico e a un tecnico. Ogni giorno la sanità presenta un problema: affrontarlo è una sfida quotidiana, da vincere in nome dei cittadini. Da politico, io sono diventato in qualche modo un esperto di sanità. Ora qui in Toscana dimostreremo che si può fare anche il percorso inverso: che da esperti si può diventare anche buoni politici». Il presidente Enrico Rossi è tornato a parlare di sanità, invitato da Mckinsey & Company a chiudere il convegno "Sanità 2010", che si è tenuto il 29 e 30 aprile all´Istituto universitario europeo alla Badia fiesolana. Un convegno in cui si sono avanzate proposte per la riforma del sistema sanitario nazionale, si è parlato di trasparenza, qualità ed effi cienza, trasformazione degli ospedali e delle aziende sanitarie. «Un convegno carico di proposte, in un momento, come questo, molto delicato per il servizio sanitario nazionale - ha sottolineato Rossi - Stiamo aprendo a livello nazionale la discussione per la definizione dei costi standard. La preoccupazione che ci muove è aver visto un Paese che si sta spezzando in due. Era prevedibile. Tutte le esperienze di federalismo ci dicono che il federalismo produce due marce diverse. Ora abbiamo un nucleo di Regioni che ha dimostrato che è possibile amministrare la sanità, controllando le risorse e promuovendo la qualità. Ed è giusto rivendicare, non solo per la Toscana, ma anche per altre Regioni, il merito di aver difeso, sviluppato, migliorato il servizio sanitario nazionale. Ora si pone il problema dell´arretratezza di altre Regioni, soprattutto sotto l´aspetto amministrativo: queste Regioni devono rendere il sistema efficiente, ridurre gli sprechi e i dati negativi di mortalità». Il presidente ha ricordato la sua esperienza di coordinatore delle Regioni per la sanità. «In questi anni - ha detto - mi sono convinto che occorre arrivare alla definizione dei costi standard che tengano conto anche di parametri di appropriatezza. E sono favorevole anche all´introduzione di un elemento di premialità che sia un riconoscimento delle pratiche migliori. La riforma, che dovrà essere fatta a livello sia nazionale che regionale, si deve basare su due pilastri: la riconferma dell´azienda (è stata questa la svolta della sanità nel nostro Paese), e l´adozione dei criteri di efficienza che l´azienda ha prodotto; e poi non è eludibile il nodo della politica: siamo una sanità prevalentemente pubblica. Sono questi i due pilastri della riforma che anche voi auspicate». «Infine - ha concluso - si può governare la sanità solo basandosi su una serie di principi e di valori. Solo se riesci a mobilitare l´energia umana, le forze migliori, allora riesci a raggiungere anche obiettivi di efficienza e riordino».  
   
 

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