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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Maggio 2010
 
   
  VENETO: ALLE PMI LOCALI IL 30% DEI LAVORI IN PROJECT FINANCING

 
   
   Venezia, 4 maggio 2010 - Riservare nei bandi di Project financing per la realizzazione di opere pubbliche una quota di partecipazione del 30% alle Pmi locali; elevare ad 1 milione di € l’importo limite entro cui i Comuni possono assegnare lavori ad imprese locali di loro fiducia; dismissione del patrimonio immobiliare delle Ater per ricavare risorse da reinvestire nella realizzazione di nuovi alloggi o nell’acquisto di quelli già realizzati, ma invenduti a causa della crisi economica. Sono questi gli interventi a sostegno del settore edile indicati dall’Assessore ai Lavori Pubblici della Regione del Veneto, Massimo Giorgetti, intervenuto oggi all’assise dell’industria delle costruzioni del Veneto “Uniti per superare la crisi”, organizzata dall’Ance regionale. “Si tratta – ha poi precisato Giorgetti – di interventi necessari per far crescere le nostre imprese, in particolare quelle venete, che son rappresentate soprattutto da imprese artigiane”. A questo proposito ha poi ricordato che la Regione, con la Finanziaria 2010, ha stanziato 150 mln di € destinati ai Comuni per interventi al di sotto dei 500 mila € e assegnati ad aziende locali. In questa logica Giorgetti ha auspicato che il limite venga innalzato ad 1 mln di € e questo non solo perché consentirebbe maggiore vivacità per l’economia locale, ma anche perché con più libertà nelle trattative private i sindaci avrebbero la libertà di assumere maggiori responsabilità nei confronti dei cittadini. Per quanto riguarda la quota di partecipazione del 30% riservata alle Pmi per i lavori realizzati in Project financing, Giorgetti ha precisato che questo intervento eviterebbe, tra l’altro, il meccanismo dei subappalti, favorendo le aziende venete. Infine, per la dismissione del patrimonio immobiliare delle Ater, l’Assessore ha ribadito che la vendita al valore capitalizzato dagli affitti consentirebbe di realizzare almeno 600/700 mln di euro, che sarebbero reinvestiti nell’acquisto di altri alloggi, in parte di nuova fabbricazione, ma soprattutto acquisendo quelli già esistenti.  
   
 

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