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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Maggio 2010 |
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DOSSIER RIFIUTI DI CITTADINANZATTIVA
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Roma, 4 maggio 2010 - In Italia la gestione dei rifiuti meno funziona e più la si paga: +55% dal 2000 ad oggi, +2,8% rispetto all’ultimo anno In Campania (301€) la spesa media annua più elevata, a Siracusa (407€) e Caserta (393€) le tariffe più care d’Italia. Nell’ultimo anno aumenti record in 5 città: Salerno (+67,4%), Caltanissetta (+40%), Lecco (+29%), Chieti (+25%) e Benevento (+21,5%). Rifiuti a peso d’oro: a Siracusa, la spesa annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ammonta a 407€, il quadruplo rispetto alla città meno cara d’Italia, Reggio Calabria (95€). Roma la quinta città più cara d’Italia con 337€, preceduta solo da Salerno (356,5€), Catania (365€), Caserta (393€) e Siracusa. Tra i 10 capoluoghi con le tariffe più alte, solo uno, Trieste, è del Nord (309€). In generale, la media annua più alta si registra in Campania (301€), la più bassa in Molise (126€), a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione: In Sicilia, per esempio, a Trapani (182€) e Ragusa (198€) la Tarsu arriva a costare meno della metà di Siracusa. Lo stesso dicasi in Lombardia, dove la Tarsu pagata a Milano (262€) supera di 130€ la Tarsu pagata a Cremona (132€), o in Toscana, dove la Tia pagata a Livorno (308€) supera di ben 141€ la Tia pagata a Firenze (167€). Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva, l’analisi a carattere nazionale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in termini di costo sopportato da una famiglia-tipo di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200€ ed una casa di 100 metri quadri. L’indagine, condotta con il contributo dei rilevatori civici di Cittadinanzattiva, ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia nel 2008. On line su www.Cittadinanzattiva.it l’indagine completa con il prospetto per ciascun capoluogo e la composizione delle voci di costo. Caro bollette. In media, in un anno la nostra famiglia-tipo ha sostenuto nel 2008 una spesa di 223 euro per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con un aumento del 2,8% rispetto all’anno precedente. Cinque le città che nell’ultimo anno hanno fatto registrare incrementi record, superiori al 20%: Salerno (+67,4%), Caltanissetta (+40%), Lecco (+29%), Chieti (+25%) e Benevento (+21,5%). Inoltre, da gennaio 2000 a marzo 2010, secondo dati Istat, l’incremento registrato a livello di tariffe rifiuti è stato del 55%. In negativo, da segnalare anche il ritardo con il quale i capoluoghi di provincia hanno adottato la Tariffa d’igiene ambientale (Tia), introdotta dal Decreto Ronchi nell’ormai lontano 1997: sono solo il 45%, mentre la maggioranza dei capoluoghi (55%) è rimasta fedele alla Tarsu (Tassa smaltimento rifiuti solidi urbani).
Le 10 città più costose |
Le 10 città più economiche |
Siracusa |
407 € (Tarsu) |
Reggio Calabria |
95 € (Tarsu) |
Caserta |
393 € (Tarsu) |
Isernia |
112 € (Tarsu) |
Catania |
365 € (Tarsu) |
Matera |
125 € (Tarsu) |
Salerno |
356,5 € (Tarsu) |
Brescia |
126 € (Tia) |
Roma |
337 € (Tia) |
Cremona |
132 € (Tarsu) |
Agrigento |
333 € (Tia) |
Campobasso |
139 € (Tarsu) |
Taranto |
322 € (Tarsu) |
Viterbo |
139 € (Tarsu) |
Latina |
311 € (Tia) |
Vibo Valentia |
141,5 € (Tarsu) |
Trieste |
309 € (Tarsu) |
Pescara |
147 € (Tarsu) |
Livorno |
309 € (Tia) |
Pordenone |
148 € (Tarsu) | Fonte: Cittadinanzattiva – Osservatorio prezzi&tariffe, 2009 Il commento di Antonio Gaudioso, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva: “In Italia, più della metà dei rifiuti va ancora a finire in discarica, la produzione pro capite di rifiuti urbani è pressocché stabile, mentre ciò che non accenna a diminuire è il carico delle tariffe, specie in quelle aree del Paese, come il Sud, dove il reddito pro capite è più basso. In sostanza, il servizio non migliora mentre i costi sopportati dalle famiglie sono sempre maggiori, e da questo punto di vista il caso della Campania è quanto mai esemplificativo. Quel che emerge dall’analisi è la mancanza di una politica nazionale della gestione dei rifiuti, capace di legare gli elementi di costo ad elementi di qualità del servizio, a tutto vantaggio di chi continua ad operare in assoluta assenza di trasparenza se non proprio nell’illegalità, come peraltro più volte denunciato da Legambiente. Anche nella gestione dei rifiuti, come per l’acqua, la recente riforma dei servizi pubblici locali non può prescindere dall’istituzione di una indipendente Autorità di regolamentazione e controllo, oltre che da un convinto coinvolgimento dei cittadini e delle Associazioni che ne tutelano i diritti, nella valutazione del servizio, come peraltro previsto dal comma 461 dell’articolo 2 della Legge Finanziari 2008 (l. 244/2007)“. |
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