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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Maggio 2010
 
   
  BOLZANO: LOTTA AL CINIPIDE DEL CASTAGNO CON UN INSETTO PARASSITOIDE

 
   
  Nei boschi di castagno dell´Alto Adige il cinipide, una vespa importata dalla Cina, continua a provocare danni. Per combattere questo agente infestante si ricorre ora a un nemico naturale, un insetto parassitoide che riese a controllare biologicamente la diffusione del cinipide del castagno, spiega Konrad Mair del Servizio fitosanitario provinciale. Il cinipide del castagno è una piccola vespa che viene veicolata attraverso piante infestate. Nel maggio 2008 è stato riscontrato per la prima volta un focolaio di infestazione anche in Alto Adige, a Terlano, che però è stato debellato. Nel 2009 l´attacco del cinipide si è riproposto sui castagni di Montefranco sopra Merano, Tirolo, Andriano, Appiano Varna e Aica. In caso di attacco su larga scala, la raccolta delle castagne può far registrare cali anche fino al 70%. Per scongiurare questa diffusione, i tecnici provinciali sono intervenuti con una rapida distruzione delle parti della pianta attaccate dalla vespa. "Ma nel frattempo gli alberi colpiti sono tanti e non è più possibile procedere con la distruzione", spiega Konrad Mair del Servizio fitosanitario provinciale. Si è quindi deciso di affrontare il problema del cinipide con un nemico naturale: si tratta del Torymus sinensis, un insetto parassitoide utile appunto nel controllo biologico del cinipide, come hanno confermato le analisi scientifiche. Originario della Cina e importato, il torimide si è acclimatato in Europa e ha infatti ridotto drasticamente l´intensità degli attacchi del cinipide del castagno nutrendosi delle sue uova. I primi insetti parassitoidi sono stati applicati ieri (giovedì 29) da ricercatori dell´Universitá di Torino in un bosco di castagni di Aica attaccato in massa dal cinipide. "L´accordo siglato con l´Università di Torino prevede un progetto di lotta al cinipide sviluppato lungo tre anni, al termine dei quali misureremo i risultati di questa strategia", spiega Mair. Nel breve periodo, invece, i tecnici proseguiranno nel monitoraggio costante del patrimonio boschivo per bloccare sul nascere nuovi casi di diffusione del cinipide.  
   
 

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