Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 04 Maggio 2010
 
   
  IL SUONO DELL’OLIMPICO” 2010 “IL CANTO DELLA TERRA” DI GUSTAV MAHLER OGGI L’ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO INVITA A VICENZA IL MASSIMO ESPERTO MALHERIANO

 
   
  Vicenza, 4 maggio 2010 - Sempre più grande musica a Vicenza, quella che propone l’Orchestra del Teatro Olimpico, nell’anno del festeggiamento del suo ventennale. Martedì 4 maggio, al Teatro Olimpico con inizio alle ore 21.00, per il terzo appuntamento del festival “Il Suono dell’Olimpico” la Oto porta sul palco del teatro palladiano una pagina rara ed eccelsa della musica mondiale: il “Il canto della terra” (Das Lied von der Erde) di Gustav Mahler, una composizione unica anche nel genere, che viene definito “Sinfonia di Lieder” ovvero incontro di due forme musicali per certi versi opposte: grandiosa di ampio respiro la prima, intimo e riflessivo il secondo. «Dal 1990 grande musica a Vicenza – afferma Livia Coppola, presidente Oto – è molto più che uno slogan, scelto per sottolineare la ricorrenza che stiamo celebrando attraverso questa edizione del “Suono dell’Olimpico”. Il concerto dedicato a Mahler, nel 150° anniversario della nascita, è un evento culturale che ci rende orgogliosi: si tratta di una prima esecuzione per Vicenza, che vedrà la partecipazione, tra gli artisti ospitati, di quello che è senza dubbio il massimo esperto italiano di Mahler. Ci onorerà con la sua presenza, infatti, il prof. Quirino Principe, voce recitante dell’opera, ospite illustre del “nostro” teatro palladiano». Vera personalità nel mondo culturale, Quirino Principe è Accademico di Santa Cecilia in Roma, insegnante Filosofia della Musica all’Università di Roma-tre, e di Drammaturgia al Teatro d’Opera nell’Accademia dell’Opera Italiana di Verona. Vincitore per la critica musicale dell’edizione 2005 del “Premio Imola”, nel 2009 ha ricevuto il Premio Frascati per la filosofia, e il Presidente della Repubblica Italiana lo ha insignito del titolo di Cavaliere al Merito della Repubblica. Musicologo, poeta, germanista (ha tradotto l’integrale delle Cantate di J.s. Bach, ricevendo il Premio Internazionale “Ervino Pocar” nel 1991; è il curatore dell’edizione italiana del Signore degli anelli di J.r.r.tolkien), esercita una frequente attività di drammaturgo e di autore di testi per musica, ed è egli stesso attore. Fra i suoi maggiori lavori teatrali, di cui ha ricoperto il ruolo di protagonista, ricordiamo i testi narrativi per Il borghese gentiluomo di Molière, con musica di Richard Strauss, per Thamos re in Egitto di Wolfgang Amadeus Mozart, per Rosamunda principessa di Cipro di Franz Schubert, per Sogno di una notte di mezza estate di Felix Mendelssohn, per Tuttifäntchen di Hindemith, e Pantomima K. 446 di Mozart, eseguito nella Capella Paolina del Quirinale. Nella serata del 4 maggio introdurrà la composizione mahleriana “Il Canto della Terra”, declamandone i testi poetici. Sottotitolata “Sinfonia per tenore, alto e orchestra”, l’opera è una meditazione sul destino dell’uomo sulla Terra. Composta tra il 1908 e il 1909, dopo l’ottava sinfonia, prende ispirazione da alcuni testi di poeti cinesi, per la maggior parte datati all’Viii secolo, che vengono messi in musica descrivendo sentimenti come la melanconia, il senso del fato, l’approccio alla morte, in contrapposizione ai fragili splendori della vita, come la giovinezza, la bellezza, l’ebbrezza, grazie ai quali si può fuggire dalla dolorosa realtà. La composizione esiste in duplice versione: quella sinfonica, con organico molto esteso, e quella per ensemble da camera, nella trascrizione di Arnold Schoenberg. Sarà quest’ultima ad essere eseguita dall’Oto, che si presenta come insieme di solisti. L’organico presenta dunque Stefano Antonello e Nadia Dal Belin Peruffo (violino), Federico Furlanetto (viola), Gionata Brunelli (violoncello), Daniela Georgieva (contrabbasso), Antonio Vivian (flauto), Michele Antonello (oboe), Antonio Graziani (clarinetto), Lucio Caucchiolo (fagotto), Enrico Barchetta (corno), Didier Bellon. Alessandro Zucchi, Claudio Marchetti (percussioni), Gerardo Felisatti (pianoforte). L’esecuzione è affidata alla direzione di Israel Yinon, maestro particolarmente apprezzato in tutta Europa per le sue interpretazioni appassionate, e riconosciuto internazionalmente dalla critica come solista di avanguardia capace di portare nuovo impulso nel repertorio concertstico, attraverso la riscoperta di capolavori musicali ed esecuzioni di altissimo livello con musiche poco conosciute. La critica specializzata classifica il suo repertorio come uno dei più fantasiosi ed interessanti del panorama internazionale. Nativo di Istraele, il maestro Yinon ha studiato direzione e composizione all’Unviersità di Tel Aviv (1981-1984) e all’Accademia di Musica Rubin di Gerusalemme (1985-1988). La sua notorietà inizia con l’incisione delle opere sinfoniche di Viktor Ullmann con l’Orchestra Filarmonica di Brno (1992), e con l’aggiudicazione del premio della critica tedesca "Preis der Deutschen Schallplatten – Kritik” l’anno seguente. Nello stesso anno debuttò nel Regno Unito con la Bbc Philharmonic Orchestra e avviò una collaborazione con la casa discografica Koch Schwam (oggi Universal Music), con la quale ha realizzato 12 incisioni dedicate a sue versioni di capolavori dimenticati, dirigendo la Berlin Radio Symphony Orchestra (Rsb), la Brno Philharmonic Orchestra, la Saarland Radio Symphony Orchestra, la Ndr Radio Philharmonic of Hanover e la Bamberg Symphony Orchestra. Dopo molti successi in Europa, fu invitato a debuttare negli Stati Uniti dirigendo l’Opera di Washington al Centro Kennedy della capitale, in un concerto che fu acclamato come “evento musicale dell’anno” dal Washington Times. La parte del canto vede protagonisti il mezzosoprano Victoria Lyamina ed il tenore Danilo Formaggia. Di origine moscovita, Victoria Lyamina può considerarsi a tutti gli effetti un’artista vicentina, dal suo debutto italiano nel 2003. Ha affiancato la Oto in numerose occasioni, come la prima assoluta dell’opera Giocasta, di Azio Corghi, che ha debuttato nella scorsa stagione del “Suono dell’Olimpico”. Diplomata in pianoforte e in canto, all’Accademia musicale Gnesin ha studiato sotto la guida di Zara Doluchanova, Eugenia Sceveleva e Nina Delizieva. Solista del Teatro Helikon Opera di Mosca e della Filarmonica di Mosca, ha ottenuto successi in diversi ruoli del teatro lirico e in esecuzioni di musica cameristica, sia di compositori russi che dei grandi europei, quali Mahler, Fauré, Grieg, Schubert. Il tenore Danilo Formaggia, perfezionatosi con Alfredo Kraus e Magda Olivero, è vincitore del Premio “Enrico Caruso” del 1998. Dopo il debutto nel 1996 nelle Due Contesse di Paisiello e nei Due Baroni di Cimarosa al Festival dell’Opera Buffa, ha intrapreso una brillante carriera che l’ha condotto in alcuni fra i più importanti teatri del mondo, dal Teatro alla Scala di Milano al Teatro La Fenice di Venezia, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, al Teatro San Carlo di Napoli e molti altri, collaborando con direttori d’orchestra e registi di primo piano. Ha partecipato a numerose prime esecuzioni assolute di opere contemporanee quali Poesie di Puccini di Franco Mannino, Il fantasma della cabina di Marco Betta, La bella e la bestia di Marco Tutino, il Re nudo di Luca Lombardi.  
   
 

<<BACK