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Notiziario Marketpress di Lunedė 13 Novembre 2006
 
   
  TEATRO DELLA COOPERATIVA PRESENTA RITTER, DENE, VOSS DI THOMAS BERNHARD

 
   
  Milano, 13 novembre 2006 - Dopo le fortunate repliche de La Nave Fantasma, continua la collaborazione del Teatro della Cooperativa con il Teatro Litta, presentando lo spettacolo Ritter, Dene, Voss. A differenza della precedente edizione i ruoli dei protagonisti sono assegnati come indicato e non si cambiano ogni sera. Ritter, Dene, Voss. Potrebbe essere lšinizio di una filastrocca infantile. O una di quelle formule iniziatiche ormai scomparse, ultimo residuo di antichi riti magici che lšuso secolare ha ridotto a puro suono. Ritter, Dene, Voss sono i nomi di tre attori tedeschi, Ilse Ritter, Kirsten Dene e Gert Voss, primi interpreti dellšopera di Thomas Bernhard al Festival di Salisburgo nellšestate del 1986, per la regia di Claus Peymann. Nella pičce il solo Voss ha anche un nome di scena, Ludwig; mentre Ritter e Dene sono semplicemente la sorella minore e quella maggiore. Eš Dene ad iniziare, con frasi brevi, sintesi di concetti non correlati tra loro. Ritter, dalla sedia, con il giornale aperto e la sigaretta in una mano, la guarda e la ascolta con malcelato fastidio e disprezzo per la minuziositā con cui accomoda il grande tavolo da pranzo. Immerse nei ritratti di famiglia che adornano le pareti della sala, memoria di antichi e gloriosi fasti, le due sorelle, attrici, attendono lšarrivo del fratello Ludwig (Wittgenstein?) - filosofo paranoico e geniale di ritorno dal manicomio in cui si č rinchiuso volontariamente a pagamento - per consumare quella che si trasforma ben presto in una cena delle beffe. Ne nasce un ménage ā trois ricco di doppi sensi e seduzioni tormentate, che svelano i rapporti incestuosi che legano i tre protagonisti: si celebra lo sfacelo di una famiglia, cui fa da sfondo quello dellšAustria post-Anschluss e pre-Haider. Renato Sarti, senza perdere di vista gli alti riferimenti filosofici e culturali del testo e senza perdere nulla del profondo dramma umano che lo permea, ne mette in evidenza gli aspetti comico-grotteschi, laddove la geniale scrittura di Bernhard trasforma il pių profondo tormento in risata. Certo, sono considerato un cosiddetto scrittore serio, come Bčla Bartōk č considerato un compositore serio, e la fama si sta diffondendo (Š) In fondo non č per niente una bella fama. Mi mette assolutamente a disagio. .  
   
 

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