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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Maggio 2010
 
   
  UE: CRISI DELLA ZONA EURO: SOLIDARIETÀ ALLA GRECIA, EUROPA PUÒ FARE DI PIÙ

 
   
  Bruxelles, 10 maggio 2010 - Situazione finanziaria della Grecia, aiuti e possibili rischi per altri paesi della zona euro: mentre nelle strade di Atene lo sciopero generale si trasformava in tragedia, il Parlamento il 4 maggio ha espresso sostegno al pacchetto di aiuti dell´Ue, ma chiedendo ai leader europei di essere più coraggiosi sulla governance economica e la riforma del sistema finanziario: discussione in vista del summit speciale dei capi di Stato e di governo della zona euro il  7 maggio. Il segretario di Stato spagnolo López Garrido ha aperto il dibattito a nome del Consiglio, e ha spiegato che il summit del 7 maggio prenderà "decisioni estremamente importanti, politicamente e storicamente, per la credibilità della zona euro e più in generale dell´Ue". L´ue, secondo lui, ha fatto "chiari passi avanti nella direzione di una governance economica dell´Ue", basata su tre principi: "responsabilità, solidarietà e coordinamento". Madrid chiede al Parlamento europeo di approvare "il prima possibile" il pacchetto di regolamentazione sul settore finanziario, in modo da "evitare nuove crisi in futuro". "Un atto di solidarietà senza precedenti", così il presidente della Commissione Barroso ha definito l´aiuto dell´Ue ad Atene, evidenziando che per il paese "non c´è alternativa ai sacrifici". Si sbagliano, secondo lui, quegli attori del mercato che "sembrano non avere fiducia nelle soluzioni proposte", che invece sarebbero "assolutamente adeguate". Il presidente del Parlamento Jerzy Buzek è intervenuto solo per esprimere le condoglianze ai cari delle vittime della giornata di scontri: "Spero che l´impasse della Grecia giunga presto a termine, per il bene di tutti noi". "E l´ora di tirare le lezioni da quello che sta accadendo": per Joseph Daul, leader del gruppo Popolare, "bisogna cambiare il modo di pensare della gente, in modo che i governi smettano di accusare l´Europa per colpe che sono solo ed esclusivamente le loro". Per lui il vertice di domani dovrebbe porre particolare attenzione ai paesi che "rischiano di cadere nella stessa situazione della Grecia: il momento della verità è arrivato". L´europa è alla "prova cruciale", secondo la socialista spagnola Maria Badia I Cutchet, e non può stare a guardare perché "l´esito della crisi, sarà il risultato dello sforzo di tutti noi". La Commissione europea in particolare deve "presentare proposte coraggiose, che vadano oltre le misure repressive: è il momento di superare gli egoismi nazionali". Guy Verhofstadt, leader dei Liberali, spera che "il meccanismo messo in atto funzioni, perché non abbiamo un piano B", e parla di un "attacco contro l´euro, non solo contro la Grecia". Approntare il dispositivo di salvataggio ha preso "5 mesi, perché è un sistema intergovernamentale". L´ex-premier belga raccomanda "riforme strutturali, la creazione di un Fondo Monetario Europeo e una strategia Eu2020 molto più coraggiosa di quella che ci viene proposta oggi". "Non si può chiedere l´impossibile alla Grecia, e non si possono fare riforme per decreto, senza consenso. Non può essere solo la finanza che detta legge, dobbiamo pensare ai lavoratori": secondo il capogruppo dei Verdi Daniel Cohn-bendit una maniera di aiutare Atene sarebbe lanciare un´iniziativa europea a favore del disarmo della regione. "Il Parlamento può prendere l´iniziativa, senza aspettare il Consiglio per mettere mano al Trattato e creare il Fondo Monetario europeo", ha concluso. Per il belga Derk Jan Eppink, che ha parlato per il gruppo dei Conservatori e Riformisti, ci dev´essere una "supervisione più dura" e una "exit strategy" per i paesi che non rispettano i criteri della zona euro. Uno Stato dovrebbe poter "svalutare la sua moneta e risolvere così i suoi problemi". Guardando alla Grecia, secondo lui, si vedono i limiti "di un´Unione sempre più forte". "Ancora una volta, saranno i contribuenti a pagare", denuncia Lothar Bisky a nome della Sinistra Unitaria. La Grecia va aiutata, ma le cosiddette "misure di salvataggio" hanno "tratti assurdi: la Germania e la Francia si stanno tirando indietro, e i mercati finanziari hanno fatto quello che hanno voluto per anni. Ora tocca agli impiegati di accettare i tagli ai salari". Il suo gruppo propone di "mettere al bando la speculazione sui derivati". Il greco Nikolaos Salavrakos, a nome del gruppo Efd, ha sottolineato che, nelle circostanze attuali, la cosa più urgente è "proteggere la democrazia". "Le cose in Grecia possono andare peggio", ha avvertito, chiedendo ai leader dell´euro-zona di "agire molto in fretta".  
   
 

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