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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Maggio 2010 |
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“UMBRIA JAZZ” CON I COMPONENTI DELL’“ENRICO RAVA QUINTET” ACCOMPAGNA AD HARLEM IL “GOSPEL CHOIR”
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New York, 10 maggio 2010 – “Fino ad ora, grazie ad ‘Umbria Jazz’, è stato il ‘Gospel’ a venire in Umbria. Stasera è ‘Umbria Jazz’ che è venuta nella patria e nel cuore del ‘Gospel’: è stata una esperienza straordinaria, una grande opportunità per entrambi ed una gioia per ciascuno di noi”. Ha commentato così Gregory Hopkins, direttore del “Gospel Choir” della “Convent Avenue Baptist Church” di Harlem (New York), la serata che ha visto suonare insieme in chiesa il suo gruppo di coristi, l’“Inspirational Ensemble”, e il Quintetto di Enrico Rava (sostituito per indisposizione del “leader” da Dan Kinzelman), che in questi giorni sta dando vita, a New York (e dal 10 maggio a Chicago), ad un “tour” promozionale di “Umbria Jazz”, nel quadro di una settimana di promozione dell’immagine dell’Umbria negli States, organizzata dall’Agenzia Regionale per la Promozione Turistica. “Un’esperienza sicuramente da ripetere - ha detto Gregory Hopkins -, sia qui in America che da voi a ‘Umbria Jazz’: le potenzialità artistiche dell’evento sono notevoli, per non parlare del valore in termini di scambio culturale, umano e religioso”. Nella “Baptist Church” al 420 West 145esima Strada, affollata di gente in ogni ordine di posti e nell’ambito di una funzione religiosa officiata dal reverendo Jesse Williams e dal diacono Calvin Martin, si è dapprima esibito il coro gospel dell’“Inspirational Ensemble”, accompagnato al pianoforte dallo stesso Hopkins, Darrin Hicks al basso e Cortney Bennet alla batteria. È stata quindi la volta del quintetto di Rava, con Dan Kinzelman al sax, Gianluca Petrella al trombone, Giovanni Guidi al piano, Pietro Leveratto al basso e Fabrizio Sferra alla batteria, che ha eseguito brani del proprio repertorio. Alla fine, nella terza parte dello “Special Concert in Harlem”, le due formazioni si sono unite, e la musica del Quintetto italiano si è fusa con il canto del “Gospel Choir”, per la comune esecuzione di brani classici, da “Happy Days” a “Summer Time”, fino a concludere, nell’esaltazione generale dei fedeli della “Convent Avenue Baptist Church”, con il famosissismo “When the Saints go marchin’ in”, che ha provocato nei presenti un’autentica “standing ovation”. “Per noi è stata un’esperienza del tutto inedita – ha detto il batterista Fabrizio Sferra -, improvvisata in appena due giorni di prove, che però si è rivelata assai interessante dal punto di vista della tecnica musicale. Abbiamo cercato di fondere insieme qualcosa che normalmente non lo è, il coro Gospel e il nostro stile jazzistico, e il risultato è stato complessivamente buono”. “Un risultato superiore alle aspettative – ha commentato Mario Guidi, padre e manager del giovanissimo talento pianistico Giovanni Guidi, folignate -; sinceramente ero un po’ scettico, perché il ‘Gospel’ pone necessariamente regole e rigidità, che rendono difficile l’adattamento con un jazz moderno e creativo come il nostro, ma mi sono dovuto ricredere. I ragazzi hanno suonato bene, l’entusiasmo dell’‘Inspirational Ensemble Choir’ era palpabile, e credo che, alla fine, tutti si siano divertiti”. “Per noi è un grande onore essere qui – ha detto il sindaco di Perugia Vladimiro Boccali -, per Perugia e l’Umbria essere ospitati in questa chiesa è una grande emozione, un ricordo incancellabile che porteremo nella nostra regione”. Anche Carlo Pagnotta, direttore artistico del Festival, dà un buon giudizio sulla serata e sulla “contaminazione” dei generi: “Sono esperienze da ripetere anche in Umbria – dice –; è la prima volta in assoluto che una jazz band italiana si esibisce con un coro gospel nel cuore di Harlem. È un simbolico abbraccio con le radici vere dell’America, che ha un enorme significato anche per noi italiani”. |
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