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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Maggio 2010
 
   
  ZAIA: “TOLLERANZA ZERO CONTRO IL LAVORO IRREGOLARE NEI LABORATORI CINESI”

 
   
  Venezia, 10 maggio 2010 - “I laboratori cinesi sono spesso un velo dietro il quale si nascondono sacche di illegalità e lavoro irregolare. Un fenomeno che dobbiamo contrastare con fermezza per difendere i nostri lavoratori e le nostre imprese, che lavorano onestamente rispettando le regole anche in un periodo difficile, come quello che sta attraversando l’economia del nostro territorio”. Con queste parole il Presidente Luca Zaia commenta l’incontro del 6 maggio tra la Guardia di Finanza e le imprese dei settori tessile abbigliamento e calzature di Confartigianato di Treviso per parlare dei controlli sul lavoro irregolare, soprattutto nei laboratori cinesi. “La situazione è preoccupante e sono i numeri a dircelo. Dieci anni fa – spiega Zaia - le microimprese cinesi in Veneto erano 2127. Oggi sono quasi 5000 e in particolare nella Marca sono quasi 1000, e di queste quasi 400 operano nell’attività manifatturiera. I laboratori cinesi con lavoratori in nero rappresentano, oltre che una forma inaccettabile di concorrenza sleale, un danno economico per le aziende perché tolgono spazi strategici sul mercato, e in un territorio come quello trevigiano significa mettere in difficoltà le imprese artigiane cardine del sistema economico locale”. “Questo avviene – continua Zaia – in un anno difficile per l’economia della Marca e del Veneto, come dimostrano alcuni dati recenti che ci dicono che nella Marca il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 4,8% e nel 2009 ci sono stati quasi 100.000 licenziamenti”. “Voglio ringraziare e fare i complimenti a tutte le Forze di Polizia e alle istituzioni che operano sul territorio – aggiunge Zaia – perché stanno compiendo un lavoro esemplare mettendo a segno colpi davvero importanti nella lotta al lavoro irregolare praticato molto spesso nei laboratori cinesi”. “A testimonianza del grande lavoro svolto – prosegue il Presidente – i numerosi controlli realizzati negli ultimi mesi con oltre 200 persone identificate. Dal monitoraggio continuo e costante del tessuto economico trevigiano sono emersi aspetti inquietanti come in quel laboratorio dove su 13 operai 12 erano irregolari. Sono situazioni vergognose e inaccettabili che abbiamo il compito di contrastare e fermare anche per rispetto nei confronti di tutti lavoratori onesti”. “Ma non dobbiamo abbassare la guardia. E’ necessario mantenere alta l’attenzione e il controllo contro chi non rispetta le regole. La legalità rappresenta un aspetto fondamentale che tutti hanno il dovere di rispettare.”  
   
 

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