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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Novembre 2006 |
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IL GLAUCOMA: UNA MALATTIA NON SOLO DELL’OCCHIO
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Torino, 13 novembre 2006 - Sabato 11 novembre a Torino si è tenuta la Giornata multidisciplinare di Oftalmologia dal titolo Glaucoma: i fattori di rischio, promossa dall’Università degli Studi di Torino e da Pfizer Italia, con il patrocinio della Regione Piemonte e della Società Italiana per lo Studio del Glaucoma ( A. I. S. G. ) La giornata è stata un occasione di confronto multidisciplinare tra oculisti, diabetologi, internisti, genetisti e psichiatri, nata allo scopo di diffondere l’informazione riguardante i principali fattori di rischio della malattia. Si stima che circa 70 milioni di persone nel mondo siano affette da glaucoma, ma che solo la metà di esse ne sia consapevole e che una percentuale ancora minore riceva un adeguato trattamento medico. Almeno sette milioni di pazienti sono totalmente ciechi a causa del glaucoma e questo numero è in aumento. Le statistiche indicano che, in media, circa il 3% della popolazione è affetta da glaucoma. Il numero dei malati però dipende dalla definizione di glaucoma e dalla popolazione che si vuole studiare: quando si prende in esame solo la fascia di popolazione più anziana, questa percentuale si innalza considerevolmente. Nel solo Piemonte si stima che soffrano di glaucoma dalle 4 alle 500 mila persone. Il termine glaucoma – che deriva dal greco antico, “glaukos” e significa grigio-blu – sfortunatamente non viene usato per indicare sempre la medesima patologia, generando spesso confusione tra coloro che affrontano per la prima volta tale malattia. Nella letteratura, solitamente europea, si definisce glaucoma quel gruppo di condizioni che ha come comune denominatore una elevata pressione intraoculare (Iop), mentre solitamente, in quella inglese, si considera come glaucoma solo il caso in cui vi sia un danno del nervo ottico ed una perdita visiva. Nella pratica oculistica, si è dimostrato utile applicare il termine glaucoma a tutti quei pazienti che hanno una elevata pressione intraoculare (con o senza danno glaucomatoso), così come a tutti i pazienti che presentano un danno glaucomatoso (con o senza pressione intraoculare elevata). Per comprendere questa malattia resta fondamentale esaminare i fattori di rischio che possono condurre al danno oculare ed alla sua progressione. Così come in altre patologie che hanno a che fare con la pressione, bisogna distinguere tra il danno stesso, ovvero la perdita delle cellule neurali e i fattori di rischio che vi contribuiscono. Fattori di rischio per il danno glaucomatoso sono una pressione intraoculare elevata ed anche una bassa pressione ematica. “Il concetto che vorremmo passasse ai colleghi oculisti in questa giornata multidisciplinare consiste sostanzialmente nel fatto che il paziente affetto da glaucoma deve sempre più essere visto nella sua complessità – spiega il professor Filippo Vitale Brovarone, professore di Oftalmologia presso il Polo Didattico di Orbassano. Se il paziente ha altri elementi “peggiorativi” del suo quadro clinico (diabete, ipertensione, età avanzata), l’oculista che lo ha in cura deve prestare una maggiore attenzione, per migliorare il decorso della malattia. Certo, questo significa un maggior impegno per il medico oculista e una visione d’insieme più ampia, ma i benefici che se ne traggono sono di tutto rilievo”. Grande influenza possono avere anche l’uso di farmaci impiegati per trattare altre patologie concomitanti. Un aspetto fondamentale è costituito dal modo di porsi dell’oculista nei riguardi del paziente, che influenza grandemente l’adesione del medesimo alla terapia prescritta, spesso complessa, fastidiosa e protratta frequentemente per tutta la vita. Adeguata informazione, disponibilità a chiarire i dubbi e a risolvere le difficoltà e infine gentilezza e umanità sono alla base della possibilità di condurre un trattamento efficace. Un aumento della pressione oculare può verificarsi a qualsiasi età, però esiste un preciso rapporto tra probabilità di aumento della Iop e l’avanzare degli anni. Viene definito glaucoma congenito un aumento della pressione oculare già presente alla nascita o immediatamente dopo; si parla di glaucoma infantile quando una pressione intraoculare elevata si manifesta durante l’infanzia e di glaucoma giovanile o congenito tardivo quando questa condizione si presenta durante l’adolescenza. Vi sono tuttavia altri fattori che possono influenzare la Iop in maniera più o meno importante. Questi fattori sono: l’età, la storia familiare, l’etnia, il sesso, arteriosclerosi, miopia ed ipermetropia. . |
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