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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Maggio 2010
 
   
  TOSCANA: DUE RICHIESTE AL GOVERNO, ROSSI: «A PRATO PIÙ INTEGRAZIONE E RISPETTO DELLE NORME» IMPEGNO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E PER LO SVILUPPO DI UNA “ FILIERA CORTA”

 
   
  Firenze, 11 maggio 2010 - Un progetto per incentivare processi di integrazione industriale tra imprese pratesi e cinesi, e la richiesta che il nostro governo svolga a Bruxelles un’azione più forte per imporre ai produttori del tessile extraeuropeo che vogliono vendere in Europa la stessa normativa di rispetto richiesta alle imprese europee. Sono queste le due proposte avanzate ieri dal presidente della Regione Enrico Rossi durante il collegamento con Repubblica Tv a cui ha partecipato anche il sottosegretario all’economia Stefano Saglia. «Non sono un protezionista – ha esordito il presidente Rossi – ma ritengo giusto, oltre che un dovere inderogabile, difendere la salute dei cittadini europei, italiani e toscani. Adesso siamo al paradosso: mentre le imprese tessili europee sono obbligate per le loro produzioni a non usare prodot ti nocivi alla salute, lo stesso divieto non vale per i prodotti importati dai paesi extracomunitari. Nasce da qui la proposta che presento al sottosegretario Saglia di sviluppare un’azione forte perché a livello comunitario venga rivista questa normativa». In particolare il presidente Rossi ha suggerito due interventi: l’obbligo dell’etichettatura per tutti i prodotti tessili che entrano in Europa e la creazione di un sistema di controllo a campione, realizzato da un apposito laboratorio, sulla qualità dei prodotti, che preveda anche pesanti sanzioni per i trasgressori. «In questo modo potremmo garantire i consumatori sulla salubrità dei prodotti in commercio ed eliminare forme di concorrenza sleale nei confronti delle nostre imprese. Noi in Toscana ci stiamo già lavorando». L’altro tema trattato da Rossi è stato quello sullo sviluppo della filiera corta tessile-confezioni nel distretto pra tese. Attualmente i due comparti procedono separatamente e le relazioni sono non una norma ma una eccezione, con scambi limitatissimi. «Credo che noi, Regione, imprese, Enti locali, associazioni insieme anche al Governo, dobbiamo lavorare per attivare una “filiera produttiva corta”, in grado cioè di valorizzare sia la qualità dei tessuti locali sia la capacità e produttività del confezionamento a titolarità straniera che, come si sa, è molto diffuso in tutta l’area. Nasce da qui la proposta di promuovere e incentivare forme di integrazione tra il tessile pratese e le imprese di confezioni gestite da cinesi». L´ iniziativa risponde ad convenienze economiche reciproche: «La concentrazione territoriale di un know-how tessile storico e di una piattaforma produttiva finale - ha concluso Rossi non sono infatti condizioni facilmente riproducibili ovunque». Naturalmente si devono superare ostaco li e resistenze, a partire dalla necessità di superare abitudini e barriere culturali, come avviene, ad esempio, nel caso dei primi esempi di imprese miste o iscritte alle Associazioni di categoria italiane. La Regione adotterà al riguardo una politica dei bandi non più generica, ma focalizzata su progetti pilota specifici, rispettosi della legalità e della tutela del lavoro secondo l’ordinamento italiano, supportati con finanziamenti dedicati, coinvolgendo anche il Governo perché svolga la sua azione positiva in questa direzione, attraverso forme di co-finanziamento.  
   
 

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