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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Maggio 2010
 
   
  LEGNO COMMERCIATO ILLEGALMENTE, L´UE CHIUDA IL MERCATO

 
   
  Una richiesta chiara arriva dalla commissione Ambiente del Parlamento: l´Ue dica stop senza equivoci al commercio di legno di provenienza illegale, che depreda le foreste tropicali con effetti disastrosi sulla biodiversità e il cambiamento climatico. Si calcola che il 20-40% della produzione mondiale di legno viene da disboscamenti illegali. I deputati sono delusi dalla posizione dei governi Ue, ritenuta troppo timida, e chiedono una legge simile a quella adottata negli Usa. Scontro con i governi Ue La plenaria del Parlamento aveva già adottato una posizione chiara a favore del divieto del commercio di legna proveniente dalle foreste tropicali in aprile dell´anno scorso. A marzo di quest´anno i Governi Ue hanno provato a diluirla, votando una direttiva che non proibisce la commercializzazione di legna tagliata illegalmente, non specifica le sanzioni, non prevede alcuna conseguenza penale per le violazioni gravi, e non rafforza nemmeno gli organi di controllo, svuotando così di contenuto l´insieme delle misure. Ma il Parlamento non ci sta, e settimana scorsa la commissione Ambiente ha ribadito la sua posizione, approvando praticamente gli stessi emendamenti già passati ad aprile. "Un sostegno forte, che arriva da tutti i gruppi dello spettro parlamentare, su questioni chiave, come l´adozione di un esplicito divieto di mettere sul mercato europeo legna tagliata illegalmente, l´estensione dei requisiti di tracciabilità lungo tutta la catena produttiva, e la definizione di standard minimi di sanzioni, anche penali, a livello europeo", spiega Caroline Lucas all´indomani del voto in seconda lettura della commissione Ambiente. La deputata britannica, relatrice della prima e della seconda lettura, dovrà lasciare a breve la poltrona a Bruxelles perché è la prima Verde eletta a Westminister nella storia del Regno Unito. La relazione sul commercio di legno illegale, però, resterà in buone mani, perché gode del appoggio di tutti i gruppi parlamentari. Ora i parlamentari stanno negoziando con i rappresentanti del Consiglio, sperando di arrivare a una soluzione comune prima della la plenaria di luglio. Deforestazione, un fenomeno dalle conseguenze gravissime - Il legno tropicale è molto apprezzato per le sue qualità estetiche, la resistenza e il prezzo: per questo è vastamente utilizzato per mobili da giardino, complementi da bagno, infissi delle finestre, parquet, soffitti, armadi eccetera. Il problema è che una gran parte del legno impiegato dall´industria non viene da piantagioni o foreste gestite in maniera sostenibile, ma dalle foreste naturali che, una volta disboscate, sono perse per sempre. La loro protezione è fondamentale per la lotta al cambiamento climatico. Si calcola, infatti, che la deforestazione è responsabile di quasi il 20% delle emissioni di Co2 nell´atmosfera, e procede a un ritmo inquietante: si parla di una superficie di alberi abbattuti pari a quasi la metà dell´Italia ogni anno. In moltissime regioni del mondo, gli alberi sono tagliati indistintamente in modo legale e illegale, e per il consumatore è praticamente impossibile distinguere e acquistare consapevolmente: solo una minima parte del legno sul mercato ha un´etichettatura d´origine. Per questo il Parlamento fa della tracciabilità un punto chiave della sua battaglia. I disboscamenti illegali che, si calcola, forniscono dal 20 al 40% della produzione industriale di legno, hanno anche l´effetto collaterale di abbassare i prezzi del legname, evadere le tasse e privare di risorse essenziali le popolazioni che dipendono dalla foresta per la loro sussistenza. "Per anni l´Ue ha predicato contro il legno di origine illegale, fra le cause principali della deforestazioni nel mondo, ma poi ipocritamente ha continuato a offrire uno dei maggiori mercati per la vendita dei prodotti così ricavati, facendone pagare il prezzo alla biodiversità e alle popolazioni che dipendono dalle foreste", ha denunciato la Lucas.  
   
 

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