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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Maggio 2010
 
   
  NASCE A PARMA UN COORDINAMENTO NAZIONALE SULLO ZUCCHERO

 
   
  Servono gli 86 milioni di euro che il governo deve al settore e che ad oggi non gli ha ancora dato, e servono certezze sul futuro. Questo il messaggio scaturito dal vertice nazionale sullo zucchero che si è tenuto ieri nella sede della Provincia di Parma. Un vertice convocato per discutere delle difficoltà del settore a fronte del mancato arrivo degli aiuti governativi pattuiti (43 milioni per il 2009 e 43 per il 2010) e concluso con la nascita di un coordinamento nazionale ad hoc, le cui fila saranno tenute dal vice presidente della Provincia di Parma Pier Luigi Ferrari. All’incontro di questa mattina hanno partecipato parlamentari, amministratori, imprenditori e sindacati delle quattro province sedi di stabilimenti: Parma, Bologna, Padova e Campobasso. Tra i presenti i parlamentari Gianluca Beneamati, Carmen Motta, Fabio Rainieri e Albertina Soliani, il presidente della Provincia di Campobasso Nicolino D’ascanio, il sindaco di Minerbio Lorenzo Minganti, il sindaco di Trecasali Nicola Bernardi, rappresentanze delle Regioni Emilia Romagna e Molise, delle aziende Eridania Sadam, Coprob e Zuccherificio del Molise, delle associazioni bieticole e delle associazioni agricole. Primo punto all’ordine del giorno: gli 86 milioni di euro ancora non arrivati, che hanno messo in ginocchio il settore. “Noi vorremmo che si rispettassero gli impegni assunti – ha detto Pier Luigi Ferrari - e ci battiamo per questa filiera, che è una bandiera del made in Italy. Diamo atto che un primo passo sembra essere stato fatto, ma serve anche il resto”. Sulla vicenda pare infatti aprirsi qualche spiraglio in queste ore: il neo ministro Galan ha detto di aver trovato i primi 21 milioni di euro, e i restanti 65 dovrebbero essere inseriti nel disegno di legge 2260 in discussione nei prossimi giorni alla Commissione agricoltura della Camera. “Quello che serve, innanzitutto, è una scelta del governo: ci serve che il governo ci dica se ritiene strategico questo settore e se vuole mantenerlo in vita - ha attaccato il presidente del Consorzio nazionale bieticoltori Alessandro Mincone. –. Questo dei 21 milioni annunciati dal ministro Galan è un piccolo raggio di sole, ma non mancano i dubbi, anche perché dopo quanto è successo io sarò sicuro dell’arrivo dei 21 milioni quando ci sarà l’assegno, o il bonifico, al fondo bieticolo nazionale. I 21 milioni servono subito, domani, e gli altri 65 al massimo entro giugno, ed è urgente che col ministero si metta insieme un progetto per il dopo 2010”. E se il parlamentare Fabio Rainieri, segretario della Commissione Agricoltura della Camera, ha ribadito le rassicurazioni sull’arrivo dei finanziamenti, non poche sono state le preoccupazioni espresse dai presenti, per l’oggi e anche per il domani. “Abbiamo bisogno di certezze: sui tempi dell’arrivo dei 21 milioni di euro promessi dal ministro, sull’inserimento dei restanti 65 nel 2260, e sul futuro, perché questo è l’altro grande tema che il settore si trova davanti”, ha osservato Carmen Motta, che come gli altri parlamentari ha ribadito l’interessamento. “Ci serve qualcosa di concreto: vogliamo sapere quando arrivano i nostri soldi, e quanto questo settore interessa al nostro paese”, ha detto il sindaco di Minerbio Lorenzo Minganti. Sulla necessità di “stringere i tempi al massimo su tutta la vicenda” si è soffermato Domenico Porfido, che ha partecipato in rappresentanza della Regione Molise e dello Zuccherificio del Molise; di “segnali confortanti” ha parlato Giorgio Sandulli di Unionzucchero, che però ha aggiunto: “ma le preoccupazioni restano tutte”. Per il presidente della Provincia di Campobasso Nicolino D’ascanio “è un problema di dignità e di regole che devono essere riaffermate”. Per il sindaco di Trecasali Nicola Bernardi “l’intenzione della filiera è quella di proseguire, di avere un futuro: servono politiche programmatiche che vadano in questa direzione”. L’incontro è stato chiuso da Pier Luigi Ferrari, che ha tirato le fila della riunione guardando anche ai prossimi passi da compiere: “Nasce oggi un coordinamento nazionale sullo zucchero, con rappresentanze di parlamentari, amministratori, imprenditori e sindacati delle province e delle regioni sedi di stabilimento”, ha spiegato Ferrari, che ha accolto la proposta di estendere il coordinamento a tutte le regioni che producono barbabietole. “Chiederemo un incontro urgente con il neo ministro Galan – ha aggiunto - sapendo che c’è da assicurare il dovuto ma che si apre subito anche la questione del dopo, del futuro, un problema serio da affrontare il prima possibile”. Nell’incontro si è deciso infine che il coordinamento nazionale sia itinerante, cioè che si riunisca nelle realtà in cui si trovano gli stabilimenti di zucchero: “Credo che sia il modo giusto – ha concluso Ferrari - per dimostrare concretamente che siamo tutti uniti”.  
   
 

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