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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Maggio 2010
 
   
  TROVATO VERME ANTICO IN UN OSSO DI BALENA

 
   
   Bruxelles, 18 maggio 2010 - Un team di scienziati tedeschi ha trovato tracce di un verme risalente a 30 milioni di anni fa e che si nutriva di resti di balena. Questo verme che si nutre di ossa e conosciuto come Osedax è stato descritto per la prima volta dagli scienziati appena sei anni fa. La nuova scoperta implica che i paleontologi sono adesso in grado di identificare la notevole età geologica di questo verme. I risultati di questo studio sono stati pubblicati su Proceedings of the National Academy of Sciences. Un team guidato dal paleontologo Steffen Kiel dell´Istituto di Geoscienza presso la Christian-albrechts-university a Kiel in Germania ha fatto questa scoperta su un fossile di costola di balena risalente a 30 milioni di anni fa. I frammenti di osso mostrano fori circolari di circa 0,5 millimetri di diametro. È stato stabilito che quando la balena morta affondò sul fondo del mare, milioni di anni fa, i suoi resti servirono da cibo per l´Osedax; una pratica che continua fino ad oggi. Esemplari viventi di Osedax furono trovati per la prima volta nel 2002 dal biologo Robert Vrijenhoek, che cercava molluschi del mare profondo nel Canyon Monterey in California, Stati Uniti. Si inbattè in una carcassa di balena in decomposizione a circa 3000 metri di profondità nel mare e notò una proliferazione di vermi rossi che ne ricoprivano il corpo. Dopo aver consultato il dott. Greg Rouse, ricercatore del South Australian Museum in Australia e la dott.Ssa Shana Goffredi, che è diventata poi membro del team del dott. Vrijenhoek, si stabilì che erano state scoperte due nuove specie di vermi. Il loro articolo pubblicato nel 2004 chiama i vermi Osedax ribiplumus e Osedax frankpressi. I due vermi hanno ruoli leggermente diversi; il primo colonizza la carcassa di balena all´inizio del processo, mentre l´altro colonizza più tardi e vive più a lungo. Dal primo ritrovamento, sono state trovate altre specie di Osedax, tra cui nuove specie che vivono vicino al Giappone e alla Svezia. Per il ritrovamento di Kiel, è stato di nuovo chiamato il dott. Rouse (essendo uno dei primi scopritori dell´Osedax) per fornire prove dei buchi e delle cavità fatte dai vermi vivi. Ma prima che si potesse determinare alcunchè, le ossa antiche sono state scannerizzate tramite tomografia computerizzata in modo da ottenere immagini precise dei fori del fossile. L´età della balena è stata stabilita usando il cosiddetto indice dei fossili concomitanti. Lo stesso metodo ha determinato la specie della balena che è stata identificata come un antenato dei moderni misticeti. "L´età dei nostri fossili coincide con l´epoca in cui le balene hanno cominciato ad abitare l´oceano", ha spiegato il dott. Kiel. Sebbene il dott. Kiel e il suo team sostengono che si dovrebbero sicuramente studiare fossili più antichi, la scoperta suggerisce un legame evolutivo tra l´Osedax e la sua fonte principale di cibo. "Il cibo è rarissimo sul fondo del mare profondo e l´apparizione concomitante di queste balene e del verme Osedax mostra che anche le dure ossa di balena furono velocemente utilizzate come fonte di nutrimento", ha aggiunto. L´identificazione dell´età dell´Osedax non è necessariamente una buona notizia per i paleontologi che si occupano dei vertebrati, significa infatti che il verme si è nutrito per milioni di anni di preziose prove. Nel loro articolo, gli scienziati affermano: "L´osedax ha distrutto le ossa delle balene per la maggior parte della loro storia evolutiva e solo adesso si conosce la probabile portata di questo "effetto Osedax" riguardo la qualità e la quantità dei fossili". Le ossa di balena sono state ritrovate dal dott. Jim Goedert in sedimenti batiali dell´oligocene antico esposti al Washington State, Stati Uniti. Il dott. Goedert, collega del dott. Kiel, raccoglie fossili da oltre 30 anni lungo la costa del Pacifico statunitense, una regione geologicamente ricca dove i sedimenti di fossili vengono costantemente portati alla luce dai processi tettonici della placca. Per maggiori informazioni, visitare: Proceedings of the National Academy of Sciences: http://www.Pnas.org/  Università di Kiel: http://www.Uni-kiel.de/index-e.shtml    
   
 

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