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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Maggio 2010
 
   
  CINQUE ANNI DI POLITICA EUROPEA DI VICINATO HANNO AUMENTATO GLI SCAMBI COMMERCIALI, IL VOLUME DEGLI AIUTI E I CONTATTI INTERPERSONALI

 
   
  Bruxelles, 18 maggio 2010 - Le relazioni annuali sulla politica europea di vicinato confermano ancora una volta i chiari vantaggi che l´Unione europea comporta per i paesi limitrofi. Da cinque anni a questa parte, l´Unione europea si è adoperata per aumentare gli scambi, gli aiuti e i contatti interpersonali instaurando inoltre una cooperazione molto più approfondita tra l´Ue e i suoi vicini riguardo a tutte le loro riforme economiche, politiche e settoriali. Il nostro partenariato si è notevolmente sviluppato in settori come i trasporti, l´energia, l´ambiente e il cambiamento climatico, la ricerca, la sanità e l´istruzione, grazie a un aumento del 32% dei relativi stanziamenti nel quadro finanziario attuale, che nel 2013 supereranno i 2 miliardi di euro all´anno. "La politica europea di vicinato si è rivelata un successo, come dimostrano i numerosi risultati concreti ottenuti sul campo", ha commentato Catherine Ashton, vicepresidente della Commissione e Alto Rappresentante dell´Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. "Tuttavia, possiamo e dobbiamo fare molto di più per rendere la parte del mondo in cui viviamo più sicura, stabile e prospera. In quanto paesi europei e mediterranei, dobbiamo aiutarci a vicenda per far fronte alla crisi economica in un mondo globalizzato. Dobbiamo unire le nostre forze per affrontare le nuove minacce e le nuove sfide del nostro tempo, come il terrorismo internazionale, la tratta degli esseri umani e la criminalità organizzata transfrontaliera. Dobbiamo collaborare per risolvere le controversie e i conflitti che ancora frenano lo sviluppo di parti della nostra regione e privano molti cittadini dei vantaggi della globalizzazione. Vogliamo che i nostri vicini contribuiscano ai nostri sforzi per far regnare pace e sicurezza in altre parti del mondo meno fortunate di noi. In quanto Unione basata su valori comuni, inoltre, vogliamo che i nostri vicini usufruiscano della stabilità e della prosperità che derivano da una società aperta e democratica e dall´applicazione dello Stato di diritto. Considero prioritario questo programma ambizioso, che si inserisce nel nostro processo di attuazione del trattato di Lisbona e di istituzione del Servizio europeo di azione esterna. I nostri amici del vicinato europeo e mediterraneo saranno fra i primi a trarre vantaggio da una politica estera europea più attiva, coerente e efficace." Štefan Füle, commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato, ha aggiunto: "Potenziare ulteriormente la Pev significa, né più né meno, investire nella stabilità e nella prosperità della stessa Ue, cosa che deve riflettersi nella nostra offerta ai nostri partner. La Pev comporta vantaggi per tutte le parti interessate: il vigore della nostra risposta dipenderà dal grado di ambizione delle riforme dei nostri partner. Le riforme economiche hanno registrato notevoli progressi in tutti i paesi del vicinato, a est come a sud. Quello che conta per il futuro è accelerare le riforme democratiche e politiche laddove i progressi sono stati reali ma generalmente lenti. Risultati ottenuti dalla politica europea di vicinato nel periodo 2004-2009 Entro il 2004 sono stati conclusi accordi di associazione bilaterali con la maggior parte dei partner meridionali della Pev e si stanno intensificando le relazioni con la maggior parte dei partner più progrediti (nel 2008, ad esempio, è stato riconosciuto al Marocco lo "status avanzato"). A est, in linea con gli obiettivi del partenariato orientale, gli accordi di partenariato e di cooperazione esistenti vengono gradualmente sostituiti dai più ampi accordi di associazione. La Pev punta altresì a migliorare la governance. Si rileva qualche progresso nel processo democratico, come dimostrano le recenti elezioni presidenziali in Ucraina, il secondo turno delle elezioni politiche in Moldova e il miglioramento qualitativo delle elezioni in Marocco e in Libano. I paesi Pev hanno fatto progressi anche in termini di libertà di associazione, pena di morte, libertà dei media, diritti delle minoranze e altri diritti umani e libertà fondamentali, che in genere non sono però all´altezza delle ambizioni espresse congiuntamente nella Pev e nei piani d´azione. C´è ancora molto da fare anche per attuare le riforme del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione e per combattere efficacemente la corruzione. Per quanto riguarda la mobilità, nel 2008 sono stati rilasciati nei paesi limitrofi oltre 2 milioni di visti europei Schengen. Sono già in vigore accordi di facilitazione del visto e di riammissione con l´Ucraina e la Moldova e sono stati conclusi i negoziati con la Georgia. A ciò si aggiungono i partenariati per la mobilità conclusi con la Moldova e la Georgia per promuovere la migrazione legale. Occorre tuttavia adoperarsi ulteriormente per sfruttare appieno il potenziale della Pev, anche elaborando roadmap finalizzate all´instaurazione con Ucraina e Moldova di un regime di esenzione dal visto per i brevi soggiorni. Nel periodo 2004-2008 si è registrata una crescita degli scambi commerciali dell´Ue con la regione Pev, con un aumento delle esportazioni e delle importazioni Ue del 63% e del 91% rispettivamente (il 2009 ha segnato un lieve rallentamento dovuto alla crisi economica e finanziaria mondiale). L´ue è pronta a negoziare accordi di libero scambio globali e approfonditi con tutti i suoi vicini non appena saranno disposti a farlo e soddisferanno le necessarie condizioni. Sono state prese altre misure a favore di una maggiore integrazione economica, tra cui il negoziato di una serie di accordi settoriali riguardanti, ad esempio, l´agricoltura, i prodotti della pesca e lo spazio aereo comune. La cooperazione in materia di energia è stata intensificata per mezzo di memorandum d´intesa o dichiarazioni con l´Azerbaigian, la Bielorussia, l´Ucraina, l´Egitto, la Giordania e il Marocco. Nel 2009 l´Ucraina e la Moldova sono state autorizzate, a determinate condizioni, ad aderire al trattato che istituisce la Comunità dell’energia, mentre la Georgia ha acquisito lo status di osservatore. Per il periodo 2007-2013 la Pev ha stanziato quasi 12 miliardi di euro per l´attuazione della sua politica di vicinato. Il Fondo investimenti per la politica di vicinato, alimentato dai bilanci dell´Ue e degli Stati membri, offre un sostegno finanziario per l´erogazione di prestiti (oltre 4,7 miliardi di euro nel 2007-2009) a favore di investimenti concreti in materia di trasporti, ambiente, energia, settore privato e settore sociale. Contesto La politica europea di vicinato punta ad aumentare la stabilità, la prosperità e la sicurezza comuni. Sulla base di un piano d´azione congiunto, l´Ue aiuta i paesi partner ad attuare le riforme necessarie per innalzare i propri standard di democrazia e diritti umani, aumentare il proprio accesso al mercato unico dell´Ue, migliorare l´ambiente e intensificare la cooperazione con l´Ue su temi come il cambiamento climatico, l´energia, i trasporti o la migrazione. Oggi la Commissione ha pubblicato il suo "Pacchetto Pev" annuale composto da: una comunicazione che valuta i risultati conseguiti dal 2004, cioè l´anno in cui è stata varata questa politica, 12 relazioni sui progressi compiuti nel 2009 dai 12 paesi che hanno concordato piani d´azione Pev con l´Ue e una relazione sui progressi settoriali. I documenti disponibili sono: •la comunicazione "Bilancio della politica europea di vicinato" (Bruxelles, 12 maggio 2010), •le relazioni individuali 2009 su Armenia, Azerbaigian, Egitto, Georgia, Israele, Giordania, Libano, Marocco, Repubblica di Moldova, territori palestinesi occupati, Tunisia e Ucraina, •la relazione settoriale: http://ec.Europa.eu/world/enp/documents_en.htm  Per ulteriori informazioni sulla Pev: http://ec.Europa.eu/world/enp/index_en.htm    
   
 

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