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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Maggio 2010 |
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IL VENETO NEL GRUPPO DI LAVORO RISTRETTO PER LA REVISIONE DEI DOCUMENTI COMUNITARI PAC
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Venezia, 18 maggio 2010 - La Commissione Europea ha ammesso il Veneto al Gruppo di lavoro ristretto che sta lavorando per la revisione dei documenti comunitari. Il Gruppo, del quale fanno parte rappresentanti di stati e regioni europee provenienti da Spagna, Grecia, Svezia, Slovenia, Francia, Olanda, opera per individuare un approccio comune alla elaborazione della nuova politica agroalimentare europea. “Questa ammissione – ha sottolineato l’assessore regionale Franco Manzato – è il frutto del buon lavoro svolto in occasione conferenza che abbiamo ospitato a Piazzola sul Brenta sul tema “L’innovazione nella filiera agroalimentare: l’esperienza del Veneto”, dove si sono confrontati rappresentanti di aziende di trasformazione, organizzazioni professionali, Università, fornitori di servizi, cooperative e istituzioni. La Conferenza di Piazzola è risultata l’incontro con la maggiore partecipazione, tutta di alta qualità, tra quelle promosse dalla Commissione in altri Stati europei”. Nell’unione Europea il settore agroalimentare gioca un ruolo economico e sociale significativo, dove l’industria agroalimentare rappresenta uno dei settori industriali più importanti e dinamici d’Europa. È costituita da circa 310.000 aziende ed impiega oltre 4 milioni di addetti. Negli ultimi anni, tuttavia, la sua competitività è stata valutata a rischio se confrontata con quella degli Stati Uniti e del Canada. “In questo contesto, contrassegnato tra l’altro dalla crisi economica, il settore agroalimentare veneto ha sofferto meno di altri comparti – ha ricordato Manzato – anche come effetto degli ingenti investimenti destinati al comparto, superiori rispetto alla media italiana. Siamo tuttavia in presenza di un contesto di luci ed ombre: l’industria agroalimentare veneta presenta infatti delle criticità, derivanti dalla frammentazione delle imprese nel territorio e da un minore produttività per impresa se confrontata con le altre maggiori nazioni europee, ad esempio la Francia, la Germania, la Spagna o il Regno Unito”. Il settore risulta, inoltre, ancora poco orientato all’innovazione, probabilmente anche a causa del fenomeno dell’invecchiamento degli imprenditori, dal basso grado di istruzione e della scarsa diversificazione. |
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