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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Maggio 2010
 
   
  PARMA: UN PATTO CONTRO LE DISCRIMINAZIONI DI GENERE, UN PROTOCOLLO AD HOC TRA L’UFFICIO DELLE CONSIGLIERE DI PARITÀ E LA DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO. CECILIA CORTESI VENTURINI: “UNO STRUMENTO IN PIÙ PER LE DONNE LAVORATRICI”

 
   
  Parma, 19 maggio 2010 – Le Consigliere di parità della Provincia e la Direzione provinciale del lavoro stringono un patto contro le discriminazioni di genere. Questo il “messaggio” che scaturisce dal protocollo d’intesa firmato oggi in piazza della Pace: un accordo che punta a favorire la piena applicazione della normativa in materia di parità e di pari opportunità tra uomo e donna, per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione di genere, inaugura un processo di stretta collaborazione fra Consigliere Provinciali di Parità e Direzione Provinciale del Lavoro (Dpl), accelera i passaggi e le procedure e, quindi, garantisce risposte pronte alle lavoratrici e ai lavoratori in difficoltà. In particolare il protocollo, che ha durata di 3 anni e origina da un accordo quadro nazionale, mira a prevenire e scongiurare il fenomeno delle dimissioni delle lavoratrici nel primo anno di età del figlio: l’intento è quello di accertare la spontaneità delle dimissioni da convalidare e l’effettiva volontà della lavoratrice, informandola anche sui propri diritti e sulla normativa in materia di pari opportunità e tutela antidiscriminatoria. “Credo che questo accordo sia uno strumento in più per le donne lavoratrici, un passo concreto per promuovere le pari opportunità sul territorio. L’obiettivo è quello di far emergere le discriminazioni che quotidianamente ci sono, tutelando le donne che le vivono, e di favorire una piena applicazione della normativa in materia di parità - ha detto oggi in Provincia la consigliera provinciale di parità Cecilia Cortesi Venturini -. Sono tante ad esempio le dimissioni di lavoratrici nel primo anno di vita del bambino: è importante “indagare” su queste dimissioni, e capire se sono volontarie o imposte dal datore di lavoro. Il protocollo insiste proprio su questo, con un patto forte tra consigliere di parità e Direzione provinciale del lavoro. In questo momento di crisi s’è registrata una crescita esponenziale di dimissioni di mamme con bambini piccoli, e di licenziamenti di donne con figli a carico: noi vogliamo cercare di agire su questi fenomeni”. “A Parma si è sempre fatto tanto per le pari opportunità, più che in altre province, ma anche qui si può migliorare”, ha commentato il direttore della Direzione provinciale del lavoro Giulio Ernesto Bertoni, che ha poi aggiunto: “Quando una donna va in gravidanza anticipata e il datore di lavoro non le dà i fondi che l’Inps gli ha girato per lei, i problemi di sono; quando durante il periodo di prova un datore di lavoro viene a sapere che una lavoratrice è incinta e le dice che non andrà oltre la prova, i problemi ci sono; e quando chi deve essere promosso è sempre e solo l’uomo, perché si pensa che non abbia “grane” famigliari, i problemi ci sono”. Di “Iniziativa meravigliosa” ha parlato Tiziana Mazzeo, responsabile delle Politiche per il lavoro della Dpl di Parma, che ha sottolineato come l’intesa costituisca “una tutela importante per le lavoratrici”. “La crisi colpisce anche qui, e opera una discriminazione forte delle donne e delle donne con figli. Ecco l’importanza di questo accordo, che avvalora il rilievo di un ruolo come quello della consigliera di parità e impegna gli organi dello Stato sul tema della parità”, ha commentato l’assessore provinciale alle Pari opportunità Marcella Saccani, mentre l’assessore alle Politiche del lavoro Manuela Amoretti ha sottolineato “l’alto valore politico e istituzionale del protocollo, che affronta un tema rilevante com’è quello dell’occupazione femminile e dice anche come a Parma vogliamo riuscire ad attraversare questa crisi: non con un abbassamento delle regole e delle garanzie ma, al contrario, con una loro decisa affermazione. È proprio in momenti come questi che bisogna tenere alta la guardia, ed essere attenti al rispetto delle regole”. Il protocollo in dettaglio - Diverse le azioni d’intervento previste nell’intesa firmata oggi in Provincia. Queste le principali: - nel caso di denuncia di discriminazioni, la verifica ispettiva verrà effettuata entro 7 giorni lavorativi dalla ricezione della richiesta di intervento da parte dei Servizi ispettivi, per favorire una rapida acquisizione, da parte delle Consigliere di Parità, di dati e riscontri sui fatti denunciati; - in caso di vertenze che vedano coinvolte donne che ritengono di avere subito discriminazioni di genere, la Direzione provinciale del lavoro si impegna a creare una corsia preferenziale riducendo i tempi di discussione della vertenza nella Commissione di Conciliazione istituita, e riconosce la facoltà della lavoratrice stessa di avvalersi dell’assistenza delle Consigliere di parità nelle procedure conciliative; - nell’ambito della procedura di convalida delle dimissioni delle lavoratrici/lavoratori, il funzionario ispettivo provvede a informare la persona in merito alla necessità di rivolgersi anche alla Consigliera provinciale di Parità per la convalida delle dimissioni rassegnate entro il primo anno di nascita del figlio. Il colloquio è utile per accertare la reale volontà e soprattutto la spontaneità delle dimissioni. La Consigliera di Parità, investita nel più breve tempo possibile della questione dalla Direzione provinciale del lavoro, riceverà per un colloquio la/il dichiarante per accertare la spontaneità delle dimissioni da convalidare e l’effettiva volontà della persona. Il protocollo prevede inoltre che la Direzione provinciale del lavoro fornisca ogni 3 mesi alle consigliere di Parità i dati statistici disaggregati per genere relativi al contesto provinciale, e i dati su licenziamenti/dimissioni di madri in periodo protetto. La Direzione provinciale del lavoro informerà le Consigliere di Parità di tutti i tentativi obbligatori di conciliazione incentrati su supposte discriminazioni di sesso (ad esempio: licenziamenti in periodo di tutela per maternità o matrimonio, vertenze su diritti legati alla maternità o ai congedi parentali, demansionamento etc.). La Direzione provinciale del lavoro e le Consigliere di Parità si impegnano infine a promuovere la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con i comuni capo-distretto della provincia per coinvolgere i poli assistenziali dei singoli comuni.  
   
 

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