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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Maggio 2010
 
   
  AATO VERONESE, ASSEMBLEA DEI SINDACI APPROVA BILANCIO 2009 E “VOTA” PER L’ACQUA PUBBLICA

 
   
  Verona, 19 maggio 2010 – Ieri mattina al Consorzio Zai si è riunita l’Assemblea dei Sindaci dell’Aato Veronese. Ad ascoltare il Presidente Aato Veronese Luigi Pisa, il direttore Aato Veronese Luciano Franchini e l’avvocato Luigi Righetti, consulente legale Aato Veronese, erano presenti i Primi Cittadini di 53 Comuni del territorio, riunitisi per approvare il bilancio 2009. Bilancio che è stato approvato e che ha visto un risparmio di 90mila euro che verranno impiegati quest’anno a favore di iniziative e attività di studio e ricerca. Attesa da tutti i Sindaci poi la discussione su un tema particolarmente ‘caldo’: la privatizzazione della gestione dell’acqua (quindi la privatizzazione, a Verona, delle due società di gestione oggi pubbliche Acque Veronesi e Azienda Gardesana Servizi), e la soppressione delle Aato entro il 1° gennaio 2011 per effetto della legge 42/2010. L’assemblea d’Ambito odierna è stata quindi occasione di approfondimento e dibattito che ha individuato una linea politicamente condivisa nei confronti della Regione Veneto. È stato infatti approvato un ordine del giorno che sintetizza tutte le indicazioni che i Comuni dell’Autorità d’Ambito Territoriale Veronese intendono dare alla Regione. “Il Parlamento – spiega Luigi Pisa, Presidente Aato Veronese -, nel sopprimere le Autorità d’Ambito ha rinviato alle singole Regioni ogni decisione in merito a quale soggetto dovranno essere trasferite le nostre funzioni. Per farlo, la Regione dovrà promulgare una nuova legge. L’assemblea dei Sindaci ha quindi approvato all’unanimità un ordine del giorno che riporta in modo chiaro la nostra posizione”. “Non riusciamo a capire perché, nonostante le aziende funzionino bene e il servizio costi poco rispetto a tante altre realtà, anche per Verona ci sia l’obbligo di privatizzazione delle società pubbliche – continua Pisa -. Il modello in house (pubblico), fino ad ora sembra aver dato buone garanzie e bollette contenute. Non credo si pensi al bene della popolazione modificando questo sistema che funziona, e che ha già realizzato 130milioni di euro di investimenti in quattro anni di vita, con un livello tariffario tenuto sempre al di sotto del 30% della media regionale”. Il modello in house risulta essere un modello vincente: non solo in quattro anni è stato realizzato il 18% degli investimenti previsti, ma il costo pro capite è nettamente più basso della media nazionale e della media tra le Province venete.  
   
 

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