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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Maggio 2010
 
   
  ASL E OSPEDALI IN SARDEGNA, ASSESSORE LIORI: "NON POSSIAMO RIPIANARE I DEBITI DELLA SANITÀ PRIVATA"

 
   
   Cagliari, 19 Maggio 2010 - "Sono preoccupato dai contorni che sta prendendo la vicenda che riguarda la struttura sanitaria "Guspini per la vita". Lo ha detto l’Assessore regionale della Sanità, Antonello Liori, durante la conferenza stampa tenuta ieri mattina negli uffici della Asl 6 di Sanluri, insieme al direttore generale dell’Assessorato, Massimo Temussi, al commissario ed al direttore amministrativo della Asl, Giuseppe Ottaviani e Vincenzo Serra. E’ una storia nata male, sin da quando l’attività fu iniziata frettolosamente, pur mancando alcuni requisiti essenziali. Ciò nonostante, mi sono adoperato dai primi mesi d’insediamento perché la struttura continuasse a funzionare. Oggi, però, siamo costretti a dover fare una scelta. “Guspini per la vita”, gestita dalla Fondazione “Santa Maria Assunta”, vanta oltre 7 milioni di euro di perdite in poco più di 1 anno di attività e la Regione non può essere chiamata a sostituirsi all’imprenditore nel ripianare i debiti. Ancor più in questa fase della sanità isolana caratterizzata da un pesantissimo deficit (circa 260 milioni di euro) che ci costringe ad un forzato e rigoroso piano di rientro nei confronti dello Stato. Abbiamo più volte proposto, anche nelle riunioni in Prefettura, di accollarci il debito per il mutuo fondiario e di facilitare l’acquisizione della struttura da parte della Asl, ma non accettiamo che sia riversata sulla Regione l’irresponsabilità di una gestione alquanto approssimativa e deficitaria. Sarebbe un precedente assai pericoloso, che incentiverebbe qualsiasi struttura privata a chiedere alla Regione di sanare i propri debiti. Non è accettabile, perciò vedo poche soluzioni all’orizzonte, se non quelle da noi prospettate, oppure la cessione ad un eventuale nuovo acquirente, capace di risanare la situazione. Ovviamente, avendo a cuore le condizioni ed i diritti dei malati posso rassicurarli che non saranno abbandonati e che si troverà una soluzione adeguata. Se qualcuno ha avuto fretta nell’aprire la struttura e l’ha poi gestita con criteri alquanto discutibili, oggi se ne deve assumere la responsabilità”. "Le più importanti criticità riguardano una forte esposizione bancaria – hanno ribadito Ottaviani e Serra - dovuta ad una gestione sovradimensionata rispetto alle possibilità della struttura. Nella sua attività la Fondazione ha creato delle aspettative senza curarsi della normativa, soprattutto in tema di accreditamenti con il Sistema sanitario regionale e di accordi contrattuali con le singole Asl. Per esempio, su 3.000 giornate di degenza convenzionate ne ha prodotto oltre 19.000 senza le necessarie autorizzazioni”. "Abbiamo cercato soluzioni tecniche al problema – ha aggiunto Temussi - ma le perdite sono andate oltre ogni ipotesi di produttività. Questo risultato ha ovviamente precise responsabilità in una gestione confusa, anche sotto il profilo amministrativo. Ci siamo messi a disposizione, ma non possiamo certo intervenire su una struttura che produce debiti pari al 600% del fatturato. Peraltro, ogni trimestre che passa vengono prodotti altri debiti per almeno 1 milione di euro."  
   
 

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