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Notiziario Marketpress di Venerdì 21 Maggio 2010
 
   
  PARMA (TEATRO REGIO DI PARMA): IL LEGGENDARIO BALLETTO DEL TEATRO BOL’šOJ CON L’ORCHESTRA DEL TEATRO REGIO DI PARMA CONCLUDE PARMADANZA 2010 CON GISELLE. E PER “LA DANZA DIETRO LE QUINTE” CLASSE APERTA CON I DANZATORI DELLA COMPAGNIA E MASTERCLASS PER GLI ALLIEVI DI LIVELLO AVANZATO - SABATO 22, DOMENICA 23 MAGGIO 2010, ORE 20.00

 
   
  Il leggendario Balletto del Teatro Bol’šoj, per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Regio di Parma conclude il festival Parmadanza sabato 22 e domenica 23 maggio 2010, ore 20.00. Forte dei suoi duecento eccellenti ballerini, illuminata da una pléiade di superbe étoiles, ammirata nel mondo per lo stile maestoso e la tecnica impeccabile, il Balletto del Bol’šoj si mostra al meglio nel capolavoro del repertorio romantico, Giselle. La compagnia moscovita dalle origini antichissime e dalla storia gloriosa, dopo i fasti dell’epoca imperiale e la potenza dell’era sovietica, vive attualmente un rinnovato splendore artistico, segnato dalla fertile apertura agli influssi occidentali, dall’emergere di nuove forze creative e dalla vitale conservazione dell’inestimabile patrimonio classico. A Parmadanza Giselle è presentata nell’affascinante versione coreografica di Vladimir Vasil’ev, basata sull’originale francese di Perrot-coralli e sui successivi interventi russi di Petipa, Gorskij e Lavrovskij. Tra i nomi in locandina che rendono speciale questa versione è la consulenza di una delle più grandi Giselle di tutti i tempi, Galina Ulanova. Proprio con lei Vladimir Vasil’ev, ballerino simbolo del balletto russo nell’era sovietica, apprese il ruolo di Albrecht, che per tecnica e carisma avrebbe reso indimenticabile, spesso in coppia con la moglie Ekaterina Maksimova. La Giselle di Vasil’ev, che debuttò al Teatro Bol’šoj nel 1997 ed è stata ammirata in tournée in tutto il mondo, prende vita grazie alle stelle della compagnia moscovita, che nel solco della tradizione e dei grandi interpreti del passato portano nuova linfa all’immortale vicenda di amore e morte, in una produzione impreziosita dai costumi, firmati dal couturier francese Hubert de Givenchy. Nel ruolo dell’ingenua e appassionata Giselle, che sublimerà il suo amore tradito in uno struggente sacrificio, sono attese Anna Nikulina (22 maggio), giovane solista dal talento emergente, e Anna Antoničeva (23 maggio), affermata prima ballerina della troupe moscovita. Nella parte di Albrecht, il conte che conquista Giselle con l’inganno, tradendone l’amore e la fiducia, si esibiscono due eleganti primi ballerini della troupe moscovita: l’aitante Ruslan Skvortsov (22 maggio) e il celebre danseur noble Andrej Uvarov (23 maggio). Intorno a loro il leggendario Corpo di Ballo del Teatro Bol’šoj, animato da un unico soffio vitale, senza eguali per sincronia e compattezza nelle scene d’ensemble: le incantevoli danze agresti del primo atto e i lunari valzer delle Villi del secondo. Ad accompagnare il balletto è l’Orchestra del Teatro Regio di Parma diretta da Pavel Klinicev, che seguirà la compagnia anche nelle successive rappresentazioni di Giselle al Teatro Comunale di Modena, il 25 e 26 maggio 2010. Di assoluto pregio i due appuntamenti del ciclo “La danza dietro le quinte” legati alla presenza a Parmadanza del Balletto del Teatro Bol’šoj. Imperdibile la classe aperta domenica 23 maggio 2010, alle ore 17.45, per entrare nel vivo del lavoro quotidiano della compagnia moscovita, impegnata negli esercizi alla sbarra e al centro sotto la guida dei suoi celebri maîtres de ballet. Domenica 23 maggio 2010, alle ore 12.00, gli allievi delle scuola di danza di livello avanzato, avranno la possibilità di partecipare a una masterclass tenuta da un maître de ballet d’eccezione: l’étoile Nadežda Gracëva, accompagnata al pianoforte da Elena Prasdikova. Un’occasione unica per sperimentare i segreti del celebre metodo d’insegnamento russo. Tutti gli appuntamenti de “La danza dietro le quinte” sono a ingresso libero. Per la partecipazione alle masterclass è necessaria la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni: tel 0521 039021 stampa@teatroregioparma.Org; segr.Stampa@teatroregioparma.org Parmadanza 2010 è realizzata anche grazie al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Reggio Parma Festival, in collaborazione con Associazione Teatrale Emilia Romagna, con il sostegno di Club delle Imprese per il Teatro Regio (Chiesi farmaceutici, Morris, Parmacotto), main sponsor Cariparma. La biglietteria del Teatro Regio è aperta come di consueto, dal martedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00 e dalle ore 17.00 alle 19.00, il sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.00 alle 19.00. Per informazioni: tel. 0521 039399 fax 0521504224 biglietteria@teatroregioparma.Org  www.Teatroregioparma.org. Per le Scuole di danza sono disponibili biglietti (per i turni A e B e per gli spettacoli fuori abbonamento) con una riduzione del 20% sul costo intero per posti di poltrona e palco. Inoltre per coloro che non hanno compiuto il ventiseiesimo anno di età sono disponibili biglietti (per il solo turno B e per gli spettacoli fuori abbonamento) con una riduzione del 20% sul costo intero per posti di palco. La storia del Bol’šoj ha inizio più di due secoli fa, nel 1776. A Mosca la prima compagnia stabile di teatro fu fondata dal principe Peter Urussov (pubblico ministero del governo imperiale di Caterina Ii e appassionato di teatro) insieme all’ex acrobata inglese Michael Maddox. Nel 1780 il principe Urussov, dopo essersi impegnato a costruire un edificio «la cui decorazione esterna avrebbe contribuito alla bellezza della città», fece edificare in strada Petrovskij un teatro nel quale presentare spettacoli di prosa, opera e danza. Venticinque anni dopo l’edificio venne raso al suolo da un incendio, evento molto comune nella Mosca dell’epoca. Le rappresentazioni erano presentate in vari teatri della città fino a quando, nel gennaio 1825, fu inaugurato il nuovo e magnificente Teatro Petrovskij, in stile classico. Concepito dagli architetti Osip Bovet e Andrej Michailov, l’edificio presentava otto colonne doriche e un portico sormontato da una statua in bronzo di Apollo su un carro trainato da quattro cavalli. La compagnia di prosa venne trasferita nel nuovo Teatro Maly mentre il Teatro Bol’šoj Petrovskij fu riservato alla produzione operistica e di balletto. All’epoca il corpo di ballo era composto solo da 47 ballerini. Nel 1853 un incendio distrusse nuovamente gli interni del teatro e l’edificio venne restaurato dall’architetto veneziano Albert Cavos, figlio del compositore Caterino Cavos e nonno di Aleksandr Benois. Il Teatro Bol’šoj riaprì le sue porte al pubblico nel 1856. I balletti dei grandi maestri italiani e francesi (Filippo Beccari, i fratelli Morelli e Jean Lamirat) furono i primi ad essere rappresentati sul palcoscenico moscovita. Ben presto comparvero anche giovani coreografi russi, come Adam Gluchovskij, con balletti incentrati su temi nazionali. Dal 1820 al 1830 la compagnia, composta all’epoca da 150 ballerini, si concentrò sulla tradizione francese, anche grazie all’inf luenza di Hullin Sor e Fanny Elssler, che proposero al pubblico moscovita i balletti di Jules Perrot. Nel 1840 e negli anni successivi la compagnia d’opera mise in scena per la prima volta le opere di Michail Glinka (Ivan Susanin e Ruslan e Ljudmila), che segnarono la nascita di una scuola di composizione musicale russa. Importante per la storia del balletto e dell’opera è l’eredità di Pëtr Il’ič Čajkovskij: debuttarono in questo teatro Evgenij Onegin, La dama di picche e Il lago dei cigni. Nella seconda metà del Xix secolo, a seguito del successo di Marius Petipa al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, i due teatri vissero un periodo di rivalità: un contrasto particolarmente evidente negli stili di danza delle due città. Tale rivalità si rivelò nel balletto di Petipa Don Chisciotte, che debuttò a Mosca il 26 dicembre 1869 in una produzione vivace e colorata, presentato due anni dopo a San Pietroburgo in una versione molto più classica. Aleksandr Gorskij, assistente e pupillo di Petipa, venne assunto al Bol’šoj nel 1900 e da allora fino al 1924 – anno della sua morte – rielaborò il repertorio classico del teatro rendendolo più drammatico e realistico, gettando in tal modo le basi del futuro successo della compagnia. La sua forte inf luenza sulle produzioni del Bol’šoj continuò anche nel periodo sovietico: anche George Balanchine ammise di essere un suo seguace. Con Aleksandr Gorskij la compagnia trovò la sua vera identità. Rifacendosi ai principi naturalistici del grande regista teatrale Konstantin Stanislavskij, Gorskij creò diversi balletti originali, quali Notre-dame de Paris dal romanzo di Hugo (1902) e Salambô dal romanzo di Flaubert (1910). Con le sue personali rielaborazioni riportò in repertorio i classici del repertorio romantico e tardo-romantico: Don Chisciotte (1900), Coppélia (1901), La fille mal gardée (1903), Il lago dei cigni e Giselle (1911), Le corsaire (1912), La bayadère (1917). A seguito della Rivoluzione d’Ottobre del 1917, Mosca divenne la capitale della nuova Unione Sovietica e si aprì il dibattito circa il ruolo delle arti nella società socialista. I critici di partito chiedevano l’esclusione dal repertorio delle opere di compositori borghesi (quali Čajkovskij e Rimskij- Korsakov) con lo scopo di educare il pubblico alle nuove idee. Fortunatamente prevalsero correnti più moderate e le opere e i balletti del Xix secolo continuarono ad essere rappresentati insieme alle creazioni contemporanee. Aleksandr Gorskij venne incaricato di riorganizzare la compagnia. Nel 1924 Vasilij Tichomirov venne nominato Direttore del balletto, determinando lo sviluppo dello stile del Bol’šoj nei decenni successivi. Tra i solisti del Teatro Bol’šoj dell’epoca si distinsero Ol’ga Lepečinskaja e Marina Semënova, che dopo gli studi a San Pietroburgo conobbero a Mosca il grande successo. Con l’invasione della Russia da parte delle forze tedesche nel 1941, il Balletto e la compagnia d’opera del Teatro Bol’šoj vennero evacuati a Kuibyshev, sul Volga, dove rimasero fino all’agosto 1943. All’epoca il Balletto era diretto da Leonid Lavrovskij, incaricato di rifondare la compagnia durante gli anni di privazioni e di ricostruirla nel dopoguerra. Nel 1945 il nuovo balletto su musica di Sergej Prokof ’ev, Cenerentola, debuttò con Ol’ga Lepečinskaja nel ruolo principale e nove anni dopo Il fiore di pietra, sulla partitura dello stesso compositore, venne rappresentato per la prima volta. Uno dei risultati più significativi di Lavrovskij fu la tournée del Corpo di ballo in Occidente, alla Royal Opera House Covent Garden, nel 1956, cui seguì un tour a New York l’anno successivo. Era la prima volta che il pubblico inglese scopriva il virtuosismo tecnico e l’intensità drammatica dello stile del balletto sovietico. Grande successo ebbe l’interpretazione di Galina Ulanova. Dopo di lei, Maija Plisetskaja fu la Prima ballerina di spicco del Bol’šoj: molti coreografi, anche occidentali (Roland Petit, Maurice Béjart, Alberto Alonso), crearono ruoli appositamente per lei. Lavrovskij ricoprì il ruolo di Direttore del Balletto fino al 1964, quando fu sostituito da Jurij Grigorovič, con l’incarico di Coreografo principale e Direttore artistico. I suoi primi anni al Bol’šoj furono caratterizzati da produzioni spettacolari e su vasta scala, con apice la sua versione del balletto epico Spartacus, su musica di Chačaturian (1968). Grigorovič rimase in carica dal 1964 al 1995. Trasformò balletti quali Il lago dei cigni, La bayadère, Le corsaire e Rajmonda in grandi spettacoli eroici. I ballerini Maija Plisetskaja, Natal’ja Besmertnova, Vladimir Vasil’ev, Ekaterina Maksimova e Maris Liepa fecero grande la compagnia. Nel 1995 venne nominato Direttore artistico Vladimir Vasil’ev, dal 1998 al 2000 Direttore del Balletto fu Aleksej Fadeev. Nel 2000 Anatolij Iksanov sostituì Vasil’ev e Boris Akimov venne nominato Direttore artistico del Bol’šoj, sostituito da Aleksej Ratmanskij all’inizio del 2004. Dal primo gennaio 2009 il Direttore del Balletto è Jurij Burlaka. Nel 2001 Aleksandr Vedernikov è stato nominato Direttore musicale e Direttore principale del Teatro Bol’šoj. Oggi il Bol’šoj è considerato il teatro principale della Federazione Russa e dà lavoro a tremila persone, inclusa la compagnia d’opera e il balletto che conta oltre duecento ballerini. Nel novembre 2002 è stato inaugurato un secondo palcoscenico. Nel settembre 2005 è iniziata la ricostruzione del palcoscenico principale dell’edificio storico del Teatro Bol’šoj, da allora le rappresentazioni vengono messe in scena sul nuovo palcoscenico, in attesa della riapertura dello storico Teatro Bol’šoj. Jurij Burlaka, Direttore artistico del Balletto del Teatro Bol’šoj, nato a Mosca, si diploma alla Scuola di Balletto di Mosca (classe di Pëtr Pestov) nel 1986; nello stesso anno è nominato solista principale della Compagnia di Balletto Russa, con la quale interpreta i seguenti ruoli: Schiaccianoci (Lo schiaccianoci), Franz (Coppélia), Principe Desiré e Uccellino azzuro (La bella addormentata), Albrecht (Giselle), James (La sylphide), Pierre (L’alt della cavalleria), Zefiro (suite coreografica Danza delle ore dall’opera La Gioconda), Rothbart e Pas de trois (Il lago dei cigni), Shah Zeman (Shéhérazade), Tempo (Cenerentola di V.gordeev), assolo in Chopiniana, Paquita e altre produzioni del repertorio classico, tra cui estratti delle coreografie di M. Fokin (Chopiniana, Danze dell’incantatrice Naina dall’opera Ruslan e Ljudmila), di A.gorskij (Il cavallino gobbo, Rajmonda, balletto dall’opera Sansone e Dalila, Coppélia, La fille mal gardée), di M. Petipa (Harlequinade, L’alt della cavalleria, La naiade e il pescatore, La bayadère, Il cavallino gobbo, Le corsaire, Paquita, La sylphide, Esmeralda), dei fratelli Legat (La fata delle bambole). Dal 2006 è maestro ripetitore e nel biennio 2007-2008 direttore artistico della Compagnia di Balletto Russa. Dal 1993 al 1996 studia coreografia alla facoltà Rati (nel corso di V.gordeyev); nel 1999 si diploma con lode presso l’Accademia Statale di Balletto a Mosca come insegnate-coreografo. Per l’Accademia di Danza di Natal’ja Nesterova ha rivisitato Chopiniana e il Grand pas da Paquita. In collaborazione con V.gordeev ha curato una produzione di Don Chisciotte per il Teatro d’Opera e Balletto di Ekaterinburg (2006). Tra le sue produzioni: Il lago dei cigni per il Conservatorio di Vienna (2000) con Karl Musil e Elisabeth Thiery, Coppélia (2003) e Lo schiaccianoci (2005) per la Choreography Association Tokyo. È studioso del repertorio coreografico classico e delle musiche dei balletti del Xix secolo. È membro dell’International Minkus Society. Nel 2000 (con German Pribylov) ha pubblicato la partitura per pianoforte di quanto è sopravvissuto del balletto Paquita e degli appunti coreografici di Marius Petipa. È autore del testo Arrangiamenti musicali per lezioni di danza classica (1999) e del manuale L’eredità classica e il repertorio di balletto dei secoli Xviii e Xx (2007). Nel 2003 frequenta un corso post-diploma presso l’Accademia Statale di Balletto di Mosca, nello stesso anno è nominato senior teacher della Facoltà di coreografia e studio del balletto dell’Accademia, nella disciplina “Eredità classica e repertorio di balletto”. Nel 2004 ha partecipato al primo workshop di nuova coreografia del Balletto del Teatro Bol’šoj, presentando estratti rivisitati da Il risveglio di Flora e Lo specchio magico di Marius Petipa e da Il cavallino gobbo di Aleksandr Gorskij. Tra le sue produzioni per il Balletto del Teatro Bol’šoj: Le corsaire (con Aleksej Ratmanskij, 2007), Paquita Grand Pas (2008). Dal primo maggio al 31 dicembre 2008 è coreografo del Balletto del Teatro Bol’šoj. Dal primo gennaio 2009 è Direttore artistico della compagnia. Anna Nikulina Solista, nata a Mosca, nel 2002 si diploma alla Scuola di Balletto di Mosca (classe di E.vatulya). Entra a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj nel 2003, dove studia con Ekaterina Maksimova. Nel 2004, all’età di 19 anni, interpreta il ruolo di Odette-odile ne Il lago dei cigni (versione di J.grigorovič con frammenti coreografici di M.gorskij, L. Ivanov, A.gorskij). Il suo repertorio include: Les sylphides, seconda variazione in La bayadère, Solista in Passacaille (di R. Petit), Amiche di Giselle, Due Villi (Giselle, versione di J.grigorovič), Fata Coraggio (La bella addormentata), Due coppie in Symphony in C – part Iii (di G. Balanchine), Magnolia (Cipollino di G.mayorov), Valzer finale e apoteosi (Schiaccianoci), Fiume Congo (La figlia del faraone di P. Lacotte), Amici di Shireen (La leggenda dell’amore di J.grigorovič), Tre cigni (Il lago dei cigni), Henriette (Rajmonda), Tentazione (Les présages di L.massine). Nel 2004 ha preso parte al New Choreography Workshop del Balletto del Teatro Bol’šoj, dove ha interpretato il pas de quatre La roserie dal balletto Il risveglio di Flora (di M. Petipa, nella versione di J. Burlaka), e il pas de quatre dei tappeti da Il cavallino gobbo (di A.gorskij, versione di J. Burlaka). Nel 2004 ha ricevuto il premio Triumph. Anna Antoničeva Prima ballerina, nata a Baku, si diploma alla Scuola di Balletto di Baku, per poi continuare i suoi studi alla Scuola di Balletto di Mosca (classe di Sof ’ja Golovkina). Nel 1991 entra a far parte del Balletto del Teatro Bol’šoj, dove studia con Ekaterina Maksimova. Il suo repertorio include: Kitri (Don Chisciotte), Principessa-cigno (Il lago dei cigni versione di V.vasil’ev), Odette- Odile (Il lago dei cigni, versione di J.grigorovič), Principessa Aurora e Principessa Fiorina (La bella addormentata), Nikja (La bayadère), Giselle e Myrtha (Giselle), Rajmonda e Henriette (Rajmonda), Giulietta (Romeo e Giulietta di L. Lavrovskij), Shireen (La leggenda dell’amore di J.grigorovič) e Frigia (Spartacus di J.grigorovič); Solista (Symphony in C - Part Ii e Iv di G. Balanchine), Valzer e Preludio (Chopiniana di M. Fokin), Esmeralda (Notre-dame de Paris di R. Petit). Premi e riconoscimenti: nel 1998 primo premio all’International Ballet Competition di Jackson (Usa); nel 1999 premio The Soul of Dance di Ballet Journal. Ruslan Skvortsov Primo ballerino, nato a Eltse, nella regione russa di Lipetsk, si diploma alla Scuola di Balletto di Mosca nel 1998 (classe di Vyacheslav Michailov) ed entra a far parte del Balletto Bol’šoj con la direzione di Valery Lagunov. Il suo repertorio include i seguenti ruoli da solista: Principe Siegfrid e Amico del Principe (Il lago dei cigni), Trovatore e Grand pas (Rajmonda), Principe Fortuné (La bella addormentata), ruolo principale in Chopiniana (di M. Fokin), Conte Cheny (Cipollino di G.mayorov), Amico di Ferkhad (La leggenda dell’amore di J.grigorovič), il Ballerino (Il limpido ruscello di A.ratmanskij), Frollo (Notre-dame de Paris di R. Petit), Taor, il Pescatore (La figlia del faraone di P. Lacotte), Conte Albrecht (Giselle), Jean de Brienne (Rajmonda) interpretato in occasione del debutto del tour del Balletto Bol’šoj negli Stati Uniti. Ha interpretato anche i seguenti ruoli: Demetrio (Sogno di una notte di mezz’estate di J. Neumeier), Miller (Le Tricorne di L.massine), l’Eroe (Les présages di L. Massine), Boris (L’età dell’oro di J.grigorovič), Solista (Misericordes, di C.wheeldon), Solista in Le corsaire (produzione di A.ratmanskij e J. Burlaka), Class Concert (di A. Messerer), James (La sylphide di J.kobborg), Antoine Mistral (Le fiamme di Parigi produzione di A.ratmanskij da V.vainonen). È vincitore del terzo premio alla Moskow Ballet Competition del 2000. Andrej Uvarov Primo ballerino, dopo essersi diplomato all’Accademia coreografica di Mosca, dove studia con Aleksander Bondarenko, entra a far parte del Balletto del Bol’šoj nel 1989. Il suo repertorio include: Jean de Brienne (Rajmonda), Solor (La bayadère), Principe Desiré (La bella addormentata), Principe Siegfried (Il lago dei cigni di J.grigorovič), Romeo (Romeo e Giulietta di J.grigorovič e L. Lavrovskij), Conte Albrecht (Giselle), Basilio (Don Chisciotte), ruoli principali in Chopiniana (di M. Fokin), Symphony in C (di G. Balanchine), Dreams of Japan (di A.ratmanskij, 1999). Attualmente il suo insegnante di danza è Nikolaj Fadejecev. È stato insignito del premio Benois de la Danse (1993) e del premio Soul of Dance da parte di Ballet magazine (2003). Pavel Kliničev Direttore, nato nel 1974, si diploma al Conservatorio di Stato di Mosca come Maestro del coro nel 1998 con il professor Boris Tevlin, e come Direttore sinfonico nel 2000 con il Professor Mark Elmer; ha poi continuato gli studi con corsi post diploma organizzati dal Conservatorio di Mosca. Ancora studente, entra a far parte del programma del Bol’šoj per giovani artisti e nel 2001 diviene uno dei direttori d’orchestra del Teatro. Il suo repertorio include, tra le opere: Evgenij Onegin, Jolanta, L’angelo di fuoco, Nabucco, Adriana Lecouvreur, La fanciulla di neve, Il gallo d’oro, Mozart e Salieri, Rusalka, Tosca, La Bohème, I pagliacci; tra i balletti: Romeo e Giulietta, La bella addormentata, Il lago dei cigni, Spartacus, La figlia del faraone, La fille mal gardée, Le leggenda dell’amore, Don Chisciotte, Giselle, Agon, Symphony in C, Mozartiana, Amleto russo, La sylphide, Il bullone, Lo schiaccianoci, Grand pas da Paquita. Nel 2002 è direttore musicale di Notre-dame de Paris di Maurice Jarre, coreografia di Roland Petit, e di L’età dell’oro di Dmitri Šostakovič, coreografia di Jurij Grigorovič, 2006. Dal febbraio all’aprile 2001, è in tournée con l’Orchestra Sinfonica del Bol’šoj negli Stati Uniti. Nel 2003 dirige il Balletto Bol’šoj con la Washington Symphony Orchestra in occasione dell’International Ballet Festival al John Kennedy for the Performing Arts. Nel 2004 dirige l’Orchestra e il Balletto del Bol’šoj al Covent Garden di Londra. Nel 2005, durante un nuovo tour negli Stati Uniti, dirige l’Orchestra e il Balletto del Bol’šoj alla Metropolitan Opera House. Ha inoltre diretto numerosi gala e concerti, tra cui il Gala d’opera del Bol’šoj al Teatro Mariinskij, e il premio nazionale del teatro The Golden Mask. Nell’estate del 2004, al Festival di Spoleto (Usa) ha diretto Dybbuk di Bernstein con la Charleston Symphony Orchestra. Nel 2004 ha diretto il Mikhail Glinka International Vocal Contest e nel 2005 l’Elena Obraztsova International Competition of Young Opera Singers di San Pietroburgo. Ha diretto l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, l’Orchestra di Santa Cecilia, la Taipei Symphony Orchestra, la Rostov-on-don e la Saratov Academic Symphony Orchestra in diversi programmi sinfonici. Ha inciso per Universal il cd Just Waltzes con l’Orchestra da Camera del Bol’šoj. Collabora regolarmente con la Universal Ballet Company (Corea) di cui è stato Direttore Principale ospite nella stagione 2005-2006. Attualmente insegna direzione sinfonica al Conservatorio di Mosca. La storia dell’Orchestra del Teatro Regio di Parma affonda le sue radici in una tradizione secolare: già nel Rinascimento raffinate Cappelle vocali e strumentali e brillanti Compagnie dei violini accompagnano la vita musicale del Ducato, mentre tra Seicento e Settecento più nutrite compagini sostengono quella vivacità teatrale che da allora diviene caratteristica della città. Crocevia politico e culturale tra Parigi e Vienna, Parma vive tra la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento uno dei momenti salienti di questa storia, divenendo un vero e proprio laboratorio per lo sviluppo della musica e del ruolo dell’orchestra in particolare. Il punto culminante è senz’altro quello nel quale Maria Luigia vuole a capo dell’Orchestra Ducale il più celebre dei musicisti del tempo, Niccolò Paganini. Con lui, e per sua affermazione, l’orchestra parmigiana diviene «la migliore d’Italia». Da quel momento, e per tutto l’Ottocento e il Novecento, strumentisti parmigiani costituiscono il nerbo delle migliori orchestre italiane. Esempio probante: l’orchestra formata e diretta da Toscanini nelle sue grandi tournée dei primi anni Venti, per quasi un quinto costituita da musicisti di Parma. Da allora, per molti decenni, l’Orchestra ha accompagnato il canto di quegli straordinari interpreti che hanno contribuito ad alimentare nel mondo il prestigio del Teatro Regio. Nel solco di questa tradizione, l’Orchestra del Teatro Regio, come formazione stabile, debutta nel 2000 con Lohengrin di Wagner e Dinorah di Meyerbeer, riscuotendo elogi di critica e pubblico. Dal 2002 è impegnata in tutte le produzioni liriche e concertistiche del Teatro Regio di Parma e del Festival Verdi, affronta il grande repertorio operistico, sinfonico e sacro sotto la guida di alcuni tra i migliori direttori del panorama musicale internazionale. All’estero, grande successo riscuotono le tournée del dicembre 2001, con il Coro della Fondazione Arena di Verona per le celebrazioni del Centenario Verdiano, ad Annecy e all’Auditorium National di Lione; del luglio 2002 con Nabucco all’Arena di Nîmes e successivamente nel maggio 2009 al Hessisches Staatstheater in occasione del prestigioso Internationale Maifestspiele, il festival internazionale più antico della Germania dopo Bayreuth; del settembre 2003 in Corea del Sud, con Aida al Jamshil Olympic Stadium, e del settembre 2004 con lo Stabat Mater di Rossini a Marsiglia per il Festival de Musique à Saint Victor. Tra le trasferte in altri continenti va segnalata la partecipazione all’applaudito Rigoletto, produzione del Teatro Regio, all’Auditorio Nacional di Città del Messico nel novembre 2005, le tournée in India con tappe a Nuova Delhi nella fortezza storica del Purana Qila, che per l’occasione ha aperto le sue porte per la prima volta a un evento musicale nel 2006 e nel 2007, e al Tata Theather di Mumbai nel 2006. Alla fine del 2007 si ricorda poi la tournée a Bilbao con Aida per il progetto pluriennale “Tutto Verdi” promosso da Olbe Abao, Asociación Bilbaina de Amigos de la Ópera; a marzo 2008 Rigoletto raccoglie poi grandi successi al Cultural centre di Hong Kong. Un’articolata collaborazione tra il Nuovo Teatro Nazionale Cinese e il Teatro Regio di Parma si è aperta nel giugno 2009 al Beijing National Centre for the Performing Arts con la realizzazione di Rigoletto nello storico allestimento firmato da Pierluigi Samaritani con i complessi artistici e tecnici del Teatro Regio di Parma: una possibilità unica di legare la migliore tradizione operistica italiana, con i capolavori di Giuseppe Verdi in particolare, al desiderio della Cina di aprirsi alla cultura occidentale. Dall’incontro con Bruno Bartoletti, e dalla sua nomina a direttore musicale della Fondazione Teatro Regio di Parma, è nata una proficua collaborazione, culminata nella realizzazione di un importante progetto dedicato a Benjamin Britten, con l’allestimento de The turn of the screw e l’esecuzione del War Requiem. Direttori di prestigio internazionale come Riccardo Muti e Yuri Temirkanov hanno diretto l’Orchestra del Teatro Regio di Parma nella Messa da Requiem e ne La Traviata presentate nell’ambito del Festival Verdi 2007. Dal 1 gennaio 2009, nel percorso verso le celebrazioni verdiane del 2013, direttore musicale dell’Orchestra del Teatro Regio di Parma è Yuri Temirkanov  
   
 

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