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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Maggio 2010
 
   
  MILANO: CASA, RACKET, FUNZIONARIO CHIESE FAVORI SESSUALI: COMUNE CHIEDERÀ DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE. MA GIUDICI ESERCITINO AZIONE PENALE ANCHE CONTRO ABUSIVI: 828 PROCEDIMENTI PENDENTI E 30 % DENUNCE ARCHIVIATE

 
   
  Milano, 24 maqggio 2010 - “Chi ha sbagliato deve pagare e se ci sono responsabilità da parte di funzionari degli ex gestori del patrimonio di edilizia popolare è giusto e doveroso che la magistratura vada fino in fondo. Il Comune nella specifica vicenda è parte lesa. E chiederà di costituirsi parte civile come ha già fatto, ottenendo l’ammissione, per il processo al clan Pesco-cardinale di via Monti. L’amministrazione ha sempre fatto la sua parte contro l’abusivismo, procedendo a querela sulla base delle segnalazioni pervenute. E lo testimoniano gli 828 procedimenti pendenti al 31 dicembre 2009. Su cui ci auguriamo che i giudici esercitino fino in fondo l’azione penale, con rinvii a giudizio e condanne. Per disincentivare il fenomeno, che si può incancrenire in un vero e proprio racket, l’azione sul piano amministrativo esercitata dal Comune con il supporto delle Forze dell’ordine (e solo dall’aprile 2009 anche della Polizia locale, su accordi con la Prefettura) deve essere affiancata anche da quella penale. Che compete all’autorità giudiziaria”. Lo hanno comunicato il 20 maggio il vice Sindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato e l’assessore alla Casa Gianni Verga. “Il Comune spiega De Corato – ha sempre denunciato le situazioni di abusivismo di cui è venuto a conoscenza ma a ciò non è sempre seguita una severa azione penale contro questo reato ritenuto erroneamente dai giudici bagatellare. Da inizio 2008 al 31 dicembre 2009 sono ben 828 i procedimenti pendenti a seguito di querela: 407 riguardano occupazioni abusive in stabili Aler e 421 in alloggi comunali. E il 30% delle denunce viene archiviata. Tanto che per sollecitare una azione giudiziaria più severa ho scritto al Prefetto Gian Valerio Lombardi. Chiedendo la presenza di un delegato della Procura della Repubblica al Tavolo tecnico che si dovrà riunire in Prefettura sul problema del pregresso relativo all’abusivismo negli alloggi popolari”. “Non dimentichiamo – sottolinea De Corato – che anche il racket di via Monti poteva essere interrotto 10 anni fa. Senonché la richiesta di sfratto notificata dal Comune al ‘boss’ Giovanna Pesco è stata impugnata dall’abusiva avanti al Tar che in sospensiva le ha dato ragione. Salvo ricredersi nell’udienza di merito del febbraio 2010. Che ha definitivamente consentito lo sgombero dell’appartamento abusivo utilizzato come base dal clan”. “A concorrere a questo clima -aggiunge De Corato - ha probabilmente inciso anche una certa interpretazione della legge. Recentemente c’e stata anche una sentenza della Cassazione che ha ritenuto giustificata, e dunque non punibile penalmente, l’occupazione abusiva di una casa se operata da una persona indigente e in stato di necessità. Una sentenza che rafforzava altre decisioni di Tribunali che andavano in questa erronea direzione.” “L’operazione d’ordine pubblico svolta questa mattina - spiega l’assessore alla Casa Gianni Verga - conferma la bontà della scelta fatta dall’Amministrazione comunale di non confermare la vecchia gestione affidata ai privati e di scegliere Aler come nuovo gestore che ha anche la responsabilità di intervenire e di segnalare i casi di delinquenza all’interno del patrimonio di edilizia popolare. Ringrazio Aler per non aver confermato automaticamente tutti i custodi del quartiere, che avevano contratti con i precedenti gestori, ma di aver verificato le singole posizioni in stretto collegamento con le forze dell’ordine, con la magistratura e anche in un confronto positivo di valutazione di merito con gli inquilini delle case popolari. Se da ottobre sono state sventate nuove occupazioni abusive e se si sta intervenendo così massicciamente per ripristinare l’ordine e la legalità - conclude Verga - vuol dire che si è colto nel segno di una necessità diffusa, rispondendo alle esigenze e alle richieste dei cittadini milanesi”.  
   
 

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