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Notiziario Marketpress di Lunedì 24 Maggio 2010
 
   
  CATTOLICA DI CAMPOBASSO, UNA RICERCA SUL TUMORE DEL FARINGE RADIOTERAPIA E RADIOCHEMIOTERAPIA ASSOCIATE PER COLPIRE DURAMENTE QUESTA PATOLOGIA. I RISULTATI PUBBLICATI SULLA RIVISTA LEADER DELLA RADIOTERAPIA MONDIALE

 
   
   Campobasso, 24 maggio 2010 - Dalla collaborazione tra le Unit¨¤ Operative di Radioterapia e Terapie palliative dell´Universit¨¤ Cattolica di Campobasso e le Unit¨¤ Operative di Otorinolaringoiatria e di Oncologia della Regione Molise ¨¨ nata una sperimentazione su pazienti affetti da tumore localmente avanzato del faringe che ha riguardato la possibilit¨¤ di aggredire con maggiore energia questi tumori, senza aumentare il rischio di danni ai tessuti circostanti. La ricerca ¨¨ stata pubblicata in questi giorni sull´International Journal of Radiation Oncology, Biology, Physics, la rivista scientifica leader della radioterapia mondiale e dimostra che, grazie ad un metodo ad altissima precisione, ¨¨ fattibile associare la chemioterapia alla radiochemioterapia concomitante nei pazienti con tumore del faringe localmente avanzato. "I dati della ricerca - dice Alessio Morganti, Direttore dell´Unit¨¤ di Radioterapia - suggeriscono che un trattamento integrato che associa una chemioterapia di induzione ad una radioterapia concentrata nel tempo, associata a cisplatino, ¨¨ proponibile ai pazienti. In termini pratici, poter usare dosi maggiori significa ottenere effetti positivi dalla terapia e accorciare il tempo in cui i pazienti devono subirla. In questo modo, si ha una diminuzione dello stress, sia per loro che per i familiari, con un complessivo miglioramento della qualit¨¤ di vita". Ci¨° a cui ora i ricercatori puntano ¨¨ l´identificazione di criteri utili per selezionare ancora meglio quei pazienti che possono beneficiare di un trattamento cos¨¬ complesso e articolato con minor rischio di sviluppare tossicit¨¤ gravi. "Visti i risultati ottenuti - continua Morganti - stiamo programmando una strategia di terapie di supporto pi¨´ intensive per gestire ancora meglio le eventuali tossicit¨¤ gravi di questo trattamento integrato" I dati della Ricerca - Il tumore preso di mira dai ricercatori interessa ogni anno circa mezzo milione di persone nel mondo e circa il 60% dei nuovi casi vengono diagnosticati in fase localmente avanzata. La terapia standard, se viene escluso l¡¯intervento chirurgico, prevede la radiochemioterapia ossia l¡¯uso di radiazioni dirette contro il cancro e la chemioterapia con cis©\platino, un farmaco capace di danneggiare il Dna delle cellule maligne. Ma quando si usano le radiazioni, il rischio sempre presente ¨¨ quello di danneggiare non solo il tumore, ma anche i tessuti sani circostanti. E, nel caso di una zona delicata come il testa©\collo, risparmiare danni alle zone immediatamente vicine diventa una necessit¨¤ assoluta. Ecco perch¨¦ alla Cattolica di Campobasso viene usata la Radioterapia ad intensit¨¤ modulata (Imrt nella sigla inglese) che, attraverso una serie di fasci di radiazioni ad intensit¨¤ anche diversa tra loro, permette di concentrare l¡¯attacco in un¡¯area estremamente precisa, individuata precedentemente grazie alla Tac ed altri metodi di indagine. In questo modo ¨¨ possibile aumentare la dose rivolta verso il tumore con maggiore sicurezza per i tessuti vicini. Il punto originale dello studio condotto dalla Cattolica e dagli Oncologi e Otorinolaringoiatri della Regione Molise ¨¨ proprio la quantit¨¤ di radiazioni sopportabile, dopo due cicli di chemioterapia cosiddetta di induzione. I ricercatori dell¡¯Unit¨¤ Operativa di Radioterapia hanno infatti testato la possibilit¨¤ di elevare le dosi, associando al trattamento il farmaco platino. Trentasei pazienti colpiti da tumore localmente avanzato del faringe sono stati divisi in due gruppi, ciascuno dei quali ha ricevuto una diversa chemioterapia di induzione, seguita da una dose totale di radiazioni di 67.5 Gy, frazionata in 30 trattamenti nell¡¯arco di sei settimane. I risultati hanno dimostrato che l¡¯associazione fra chemioterapia e radioterapia ad intensit¨¤ modulata, dopo una chemioterapia di induzione, ¨¨ fattibile, a fronte di un accurato controllo dei pazienti in corso di trattamento al fine di prevenire tossicit¨¤ gravi. E una nuova possibilit¨¤ terapeutica per queste malattie ¨¨ rappresentata dalla tecnica Vmat. Con questo metodo, impiegato in Italia per la prima volta alla Cattolica di Campobasso, ¨¨ possibile ottenere la stessa precisione di trattamento della tecnica Imrt, ma con una durata della singola applicazione molto inferiore. I vantaggi derivanti da questa riduzione dei tempi sono molteplici. In primo luogo diviene possibile utilizzare una tecnica ad alta precisione in un maggior numero di pazienti. In secondo luogo migliora la ¡°sopportabilit¨¤¡± del trattamento, che invece di richiedere l¡¯immobilit¨¤ del paziente per circa mezz¡¯ora, si limita allo spazio di pochi minuti. In terzo luogo, la minore durata riduce il rischio di spostamenti involontari del paziente, migliorando quindi ulteriormente la precisione della terapia. La tecnica Vmat, alla Cattolica, ¨¨ stata sistematicamente introdotta nelle scorse settimane nel trattamento di questi tumori, grazie al personale delle Uo di Fisica Sanitaria e di Radioterapia.  
   
 

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