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Notiziario Marketpress di Martedì 14 Novembre 2006
 
   
  IL VICEPRESIDENTE FRANCO FRATTINI COMMISSARIO RESPONSABILE PER IL PORTAFOGLIO GIUSTIZIA, LIBERTÀ E SICUREZZA ALLA “CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA SULLA SICUREZZA ALIMENTARE” “LA SICUREZZA ALIMENTARE IN EUROPA”

 
   
   Parma, 11 novembre 2006 - È un piacere essere qui a Parma che può considerarsi la capitale della sicurezza alimentare, in quanto sede dell´Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). Oggetto principale del mio intervento è una panoramica della sicurezza alimentare in Europa e delle questioni e iniziative ad essa connesse. La rivoluzione della sicurezza alimentare Un po´ di storia recente: Anni ´90: la sicurezza alimentare in Europa è ai minimi storici; l´immagine dei prodotti alimentari europei è gravemente danneggiata da una serie di crisi alimentari (es. Bse, diossina). La fiducia dei cittadini raggiunge i livelli più bassi. La normativa comunitaria in materia alimentare è un patchwork di regolamenti e direttive accumulatisi nel tempo. La soluzione? Un profondo riordino dell´intero sistema. Gennaio 2000: pubblicazione da parte della Commissione del Libro bianco sulla sicurezza alimentare – il modello su cui costruire un sistema moderno e coerente. Dopo meno di sette anni il nuovo sistema razionalizzato è una realtà – quello che può essere considerato il miglior sistema di sicurezza alimentare al mondo – in grado di garantire al consumatore europeo livelli di protezione ineguagliabili e prodotti alimentari tra i più sicuri. Alcune caratteristiche principali: a strategia “dai campi alla tavola” garantisce il diritto alla sicurezza lungo tutta la catena alimentare; gli operatori del settore alimentare sono considerati responsabili della sicurezza alimentare; un´Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa) indipendente, responsabile soprattutto in materia di valutazione dei rischi; tracciabilità – i problemi possono essere individuati, isolati e risolti; un miglior sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi. Non intendo con questo certo dire che sia possibile eliminare del tutto ogni tipo di rischio legato all´alimentazione. Per la loro natura e la loro diversità, i nostri cibi comportano sempre un certo livello di rischio. Ma è un rischio che possiamo ridurre dotandoci di meccanismi che ci permettano di intervenire in modo pronto e deciso, se e quando ce n´è bisogno. Pacchetto igiene e controlli ufficiali Non intendo elencare tutti i provvedimenti legislativi scaturiti dal Libro bianco del 2000, ma vorrei attirare la vostra attenzione su 2 iniziative chiave entrate in vigore lo scorso gennaio. La prima – il cosiddetto pacchetto igiene, ha unificato, armonizzato e semplificato 17 direttive esistenti in materia. Il pacchetto è incentrato sul principio della responsabilità lungo la catena d´approvvigionamento, fino alla consegna o all´acquisto da parte del consumatore. Si tratta di una strategia improntata alla flessibilità che mira a garantire protezione e sostegno soprattutto a favore di determinati metodi di produzione tradizionali e di imprese alimentari in regioni isolate. La seconda – un regolamento sui controlli ufficiali inteso ad un´applicazione rigorosa delle norme e dei sistemi e a prestazioni qualitativamente elevate. La legislazione non è che un aspetto del problema – per garantire gli standard che i cittadini europei si aspettano e pretendono occorre puntare sulla reale applicazione delle regole. Una migliore formazione per gli operatori La recente adozione di un nuovo Libro bianco intitolato Migliorare la formazione per rendere più sicuri gli alimenti ha potenziato i nostri sforzi in questo settore. Sono previsti corsi di formazione per il personale delle autorità che negli Stati membri verificano l’applicazione della normativa comunitaria su alimenti, mangimi, salute e benessere degli animali e della normativa fitosanitaria. Corsi di formazione aperti anche a partecipanti di paesi terzi, in particolare dei paesi in via di sviluppo. L´intento è assicurare un maggior rispetto degli standard alimentari comunitari, ridurre e semplificare quindi i controlli all´importazione e garantire una maggiore sicurezza degli alimenti importati. Si tratta inoltre di diffondere una maggiore comprensione degli standard alimentari comunitari e delle procedure di importazione, consentendo così ai paesi terzi, e in particolare ai paesi in via di sviluppo, di superare gli ostacoli all´ingresso dei loro prodotti sul mercato europeo. Vorrei poi ricordare altre due iniziative volte a migliorare e a potenziare la sicurezza alimentare in Europa e a soddisfare le aspettative dei consumatori. Strategia per la salute degli animali Chi dice sicurezza degli alimenti di origine animale dice buone condizioni di salute degli animali. L´insorgere di malattie veterinarie in una parte del mondo può mettere a repentaglio la catena alimentare su scala planetaria. Inoltre, in seguito a crisi quali la Bse e, più di recente, l´influenza aviaria, i cittadini hanno sviluppato una maggiore sensibilità per l´origine degli alimenti. Il principio seguito è “prodotti sani da animali sani”. La Commissione sta rivedendo profondamente la politica comunitaria in materia di salute animale con l´intento di mettere a punto una strategia globale per la salute degli animali a partire dal 2007 fino al 2013. I risultati di una recente consultazione aperta serviranno da spunto per la nuova strategia globale per la salute degli animali, che verrà pubblicata nel 2007 e che è destinata a conferire maggiore coerenza e direzione al lavoro futuro in questo settore importante. Programma d’azione per il benessere degli animali Il benessere degli animali è un altro dei temi cari al cittadino europeo. Per molti consumatori, buoni standard di benessere animale vuol dire buoni standard alimentari in generale e maggiore qualità alimentare. Oltre a voler veder aumentare la presenza di prodotti rispettosi del benessere animale negli scaffali, i cittadini si sono anche mostrati pronti a pagare per questo tipo di prodotti. Molti cittadini ritengono, tuttavia, che sia spesso impossibile identificare i prodotti ottenuti nel rispetto del benessere animale per mancanza di informazioni appropriate e pertinenti o per inadeguatezza delle informazioni. Disponendo inoltre di scarse conoscenze circa i metodi di allevamento, il consumatore non è sempre in grado di operare una scelta informata. Il profondo impegno della Commissione per migliorare gli standard di benessere animale ha portato all´adozione di un Programma d’azione comunitario per la protezione e il benessere degli animali. L´europa è tra i primi al mondo a promuovere il benessere degli animali. Anche se ovviamente occorre fare ancora molto per conciliare aspettative dei consumatori e comportamenti di acquisto. La Commissione continuerà a battersi per garantire migliori condizioni agli animali, per offrire sbocchi di mercato ai prodotti europei ottenuti nel rispetto del benessere animale e per informare meglio i consumatori. Prodotti alimentari: indicazioni e etichettatura Vorrei infine spendere qualche parola sulle informazioni che i consumatori ricevono sui prodotti alimentari. Di recente sono state decise nuove norme per garantire che i presunti benefici nutrizionali o di salute indicati dalle industrie alimentari sulle etichette siano veri e scientificamente provati. Un grande progresso che consente più facilmente al consumatore di scegliere per la salute quando acquista un alimento. Di estrema importanza se si pensa alla lotta all´obesità e al sovrappeso, due problemi di salute diffusi in tutta l´Unione. A proposito di informazioni richieste dal consumatore: le direttrici dell’Unione sulla cultura alimentare (qualità, sicurezza, salubrità) e sulla cultura e l’economia del territorio costituiscono i due assi strategici per l’Ue nella competizione in un mercato globalizzato. Su questo presupposto, è mia intima convinzione che si debba esaminare anche la possibilità di un completamento della normativa esistente per dare al consumatore un´informazione ancora più piena e completa sulla provenienza territoriale del prodotto agricolo in etichetta. A tale riguardo la Commissione sta valutando il modo migliore per modificare la normativa sull´etichettatura degli alimenti dal momento che quella in vigore si inscrive in un quadro generale risalente al 1979. Sono necessarie norme nuove e aggiornate, visto che quelle attuali rendono insoddisfatti tanto i consumatori quanto i produttori. Cerchiamo un equilibrio in termini pratici e sensati tra due necessità contrastanti: una maggiore richiesta di informazioni sulle etichette e etichette chiare e utili, di facile comprensione per il consumatore. Stiamo anche considerando l´etichettatura nutrizionale. Molti interessati ritengono che l´etichettatura nutrizionale debba essere obbligatoria, soprattutto se si pensa al già ricordato crescente problema dell´obesità. I sondaggi mostrano tuttavia che, sebbene molti consumatori siano a favore dell´etichettatura nutrizionale, la maggior parte ne fa un uso limitato se inesistente. I risultati di un recente ciclo di consultazioni verranno utilizzati come spunto per modificare la legislazione tanto in materia di etichettatura generale e che di etichettatura nutrizionale. Ho coperto molti argomenti in poco tempo. Spero di aver fornito una panoramica abbastanza estesa di quanto è stato e verrà fatto per la sicurezza alimentare. In sintesi, gli enormi progressi compiuti negli ultimi anni hanno consentito di trasformare il sistema comunitario della sicurezza alimentare in quello che può essere fondatamente definito come il miglior sistema al mondo. Il nostro impegno per una maggiore sicurezza degli alimenti si accompagna alla messa a punto di strategie per la salute e il benessere degli animali. Inoltre viene attualmente prestata particolare attenzione alle informazioni per i consumatori in modo tale da incoraggiare scelte alimentari a favore della salute. Come accade anche in altri settori, l´Europa può fare la differenza se, come sta già avvenendo, stabilirà regole - assicurandone nel contempo l´osservanza - capaci di recare un reale e percepibile valore aggiunto e di garantire la concorrenza leale al di fuori di una logica di mero profitto. Ancora una volta, benessere e salute degli animali ed interessi dei consumatori non possono e non debbono apparire come concetti tra loro antitetici concorrendo, al contrario, entrambi a formare quel quadro di simbiosi armoniosa tra uomo e natura così rispondente all´insegnamento cristiano. .  
   
 

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