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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Giugno 2010
 
   
  UE, FRANZISKA KELLER: "SERVE UNA POLITICA DI SVILUPPO PIÙ COERENTE"

 
   
  Bruxelles,  1 giugno 2010 - Come assicurare che l´Ue non prenda con una mano quella che dà con l´altra? Secondo Franziska Keller, verde tedesca, 29 anni, responsabile del rapporto sulla coerenza della politica di sviluppo dell´Ue, esistono strumenti per garantire che le politiche Ue in materia di commercio internazionale, agricoltura, ambiente, non siano in contraddizione con gli obiettivi di sviluppo del Sud del mondo. Il 18 maggio la plenaria ha approvato il suo rapporto. Ma che cos´è esattamente la coerenza fra politiche? Vogliamo una politica di sviluppo più efficace. Oggi, per esempio, via la politica di sviluppo diamo aiuti ai pescatori nel Sud del mondo, per comprare nuove barche, sviluppare l´acquacoltura e una pesca sostenibile. Ma allo stesso tempo abbiamo una politica europea della pesca che permette alle flotte Ue di pescare al largo delle coste africane e depredare le risorse ittiche. Quindi per i pescatori locali non resta più niente da prendere, quindi è inutile che l´Ue dia soldi per sviluppare la pesca locale. Un altro esempio: diamo soldi per sviluppare l´agricoltura locale, per permettere ai paesi in via di sviluppo di coltivare, non so, pomodori. Ma alo stesso tempo sussidiamo i nostri prodotti, che così vengono esportati a prezzi bassi e distruggono il mercato locale, perché i produttori del Sud semplicemente non possono competere con i nostri prezzi. C´è un problema, e il rapporto voleva sottolinearlo di nuovo. Non si tratta di cattive intenzioni, è più la mancanza di meccanismi per controllare queste cose. E manca anche una valutazione d´impatto delle varie politiche europee sui paesi in via di sviluppo. Che meccanismi servono per assicurare la coerenza? Nella risoluzione proponiamo una valutazione d´impatto per le politiche comunitarie che possono avere effetti sui paesi in via di sviluppo. Nel Servizio di Azione esterna dell´Ue, lo sviluppo dovrebbe avere un ruolo più importante. E non parliamo solo di quello che la Commissione e il Consiglio fanno di sbagliato, ma anche di cosa possiamo migliorare noi come Parlamento. Le commissioni parlamentari, per esempio, dovrebbero lavorare in modo più integrato. Per questo ci piacerebbe nominare un responsabile permanente, che possa controllare la coerenza delle varie decisioni e tutelare gli interessi dello sviluppo. E´ contenta di com´è andato il voto, o si aspettava qualcosa di più? Ci sono questioni controverse, non a caso la maggioranza dei conservatori ha votato contro il rapporto, perché pensano che bisogni tutelare gli interessi europei, prima di pensare ai paesi in via di sviluppo. Noi Verdi avevamo proposto anche che il Mediatore europeo potesse trattare casi di cattiva amministrazione o reclami dai paesi in via di sviluppo. Per esempio, se la Commissione europea autorizza la vendita di latte in polvere a prezzi troppo bassi in Ghana, le Ong e i privati potrebbero rivolgersi al Mediatore evidenziando che l´azione va contro gli obiettivi di sviluppo e coerenza. Ma questa proposta sfortunatamente non è passata. Siamo comunque contenti di com´è andato il voto.  
   
 

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