|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Giugno 2010 |
|
|
  |
|
|
TRAPIANTI: NESSUNA ESCLUSIONE IN VENETO
|
|
|
 |
|
|
Venezia, 1 giugno 2010 - “Da Ruzzante non prendiamo alcuna lezione di civiltà, tanto meno se preferisce ricorrere agli slogan e alle banalizzazioni del sentito dire invece che documentarsi. Non esiste in Veneto, nè mai è esistita, alcuna preclusione, tanto meno politica o ideologica, al trapianto d’organi a persone con gravi problemi psicologici o con malattie mentali. Lo dico e lo ripeto. E’ la letteratura scientifica internazionale, sono i documenti ufficiali che suggeriscono una attenta valutazione per intervenire su queste persone, perché per loro ci sono oggettive preoccupazioni sul come gestire al meglio il post-trapianto. Se qualche passaggio tecnico avesse potuto innescare equivoci, lo chiariremo con un intervento interpretativo in stretto contatto con il Centro Nazionale Trapianti”. Luca Coletto, assessore alla sanità del Veneto, non ci sta alla definizione di “criteri razzisti e discriminanti” data dal consigliere regionale del Pd su queste valutazioni scientifiche, trasferita tout court alla Giunta. “Secondo la letteratura medica – ribadisce Coletto – occorre infatti capire se questi pazienti saranno in grado di seguire le complicate terapie post intervento; se hanno o no una famiglia che li può assistere; se i comportamenti legati alla loro condizione potranno nuocere al buon esito del trapianto nel tempo; se sono necessari e possibili interventi di tipo assistenziale. Il trapianto non è un’aspirina, né è un intervento per il quale è sufficiente che sia “tecnicamente riuscito”, ma serve a salvare una vita umana e a renderla di qualità sufficiente a consentire un’esistenza normale. Un Sistema Trapianti all’avanguardia come quello veneto ha il dovere di porsi tutti i problemi che potrebbero ad un fallimento, tenuto conto della effettiva disponibilità di organi rispetto al numero di richiedenti. Vale per tutti, compresi i cosiddetti o sedicenti “geni”. Le linee guida regionali non fanno altro che tener conto di queste preoccupazioni”. “E’ in ogni caso mia intenzione portare la questione all’attenzione del coordinamento degli assessori alla sanità delle Regioni italiane, perché su questo delicato tema ci sia una espressione condivisa. Rispetto al tono di Ruzzante – conclude Coletto – c’è piuttosto da auspicare che per davvero tutt’imparino che è possibile un confronto più sereno, a partire dalla qualità delle parole e dalla oggettività dei documenti”. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|