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Notiziario Marketpress di
Martedì 01 Giugno 2010 |
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IL FUTURO DELLA SANITÀ 6° INCONTRO “LA SFIDA TECNOLOGICA NELLA MODERNA RADIOTERAPIA” DALLE ORIGINI ALLA RIVOLUZIONE CYBERKNIFE
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Milano, 1 giugno 2010 - “Il Futuro della Sanità”, l’incontro promosso il 26 maggio da Aldo Cerruti, Presidente e Amministratore unico di ab medica S.p.a., giunge oggi al suo sesto appuntamento. L’evento, che si svolge presso il Chiostro della Rocchetta del Castello Sforzesco, celebra l’eccellenza Italiana in un delicato campo della ricerca e delle nuove tecnologie e testimonia il contributo del nostro Paese al progresso scientifico mondiale. L’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Milano, Assessorato alla Salute. Focus di questo incontro è la Radioterapia, dalle origini ai nostri giorni: relatori di fama internazionale illustrano lo stato dell’arte di questa Disciplina e le sue evoluzioni future in Italia, Europa e Usa, dai trattamenti intracranici alle applicazioni full-body. Ospiti del Meeting il Prof. Vincenzo Valentini (Roma), Presidente eletto della European Society of Therapeutic Radiology and Oncology (Estro), il Prof. Federico Colombo (Vicenza), uno dei massimi esperti al mondo nel trattamento delle malformazioni artero-venose cerebrali, Iris C. Gibbs, Md (Stanford, Usa), che utilizza il Sistema Cyberknife dal 1995, Eric Lartigau, Md (Lille, Francia), Presidente della French Society of Radiation Oncology (Sfro). Questi illustri relatori presentano un quadro generale sui limiti e i vantaggi delle tecnologie esistenti, le applicazioni full-body, casistica e follow-up, e il futuro della Radioterapia. La sfida tecnologica nella moderna Radioterapia - La Radioterapia è una disciplina clinica che si serve di radiazioni per la cura dei tumori; la moderna radioterapia utilizza alte energie e i fasci di radiazioni ionizzanti (meno lesivi e più efficaci perché permettono la morte delle cellule neoplastiche) senza la contemporanea necrosi (morte) delle cellule sane circostanti. La radioterapia non è invasiva e non richiede il ricovero del paziente, né tempi di recupero dopo il trattamento; inoltre permette di raggiungere zone del paziente talvolta difficilmente raggiungibili dalla chirurgia tradizionale. “La moderna radioterapia”, sottolinea il Professor Vincenzo Valentini, Presidente eletto della Società Europea di Radioterapia Oncologica, “offre ai pazienti affetti da tumore sempre maggiori opportunità di guarigione e di preservazione degli organi malati e della loro funzione. Questo miglioramento è ottenuto dalla integrazione di saperi diversi. La moderna radioterapia si avvale infatti dell’approfondimento delle conoscenze sull’interazione diretta o indiretta tra le radiazioni e i diversi processi metaboli della cellula neoplastica e del microambiente che la circonda, e sul ruolo delle nuove molecole nel potenziare la sua azione sulle cellule neoplastiche, come nel prevenirla sui tessuti sani.” Nella moderna radioterapia, nuove modalità di accelerazione di particelle (differenti dagli elettroni) rendono disponibili radiazioni dalle caratteristiche utili ad ulteriormente perfezionare l’irradiazione di bersagli complessi ed eterogenei nella loro sensibilità. Inoltre, continua il Professore, “la rappresentazione mediante un imaging non più solo morfologico, ma anche metabolico e funzionale, consente di identificare meglio i volumi a rischio di presenza di malattia, e di identificare - tramite la ripetizione degli stessi durante la terapia - se la neoplasia evidenzia sub volumi resistenti al trattamento, consentendo le necessarie ottimizzazioni.” La possibilità, quindi, di realizzare macchine ibride con diagnostiche disponibili nell’apparecchiatura di trattamento, o di montare unità di terapia in apparecchiature di diagnostica o su robot, favorisce il monitoraggio della corretta geometria del trattamento radiante durate tutta la sua durata e il governo della irradiazione di organi in movimento. Un tale approccio terapeutico sempre più “personalizzato”, spiega il Professore, è in grado di offrire ai Pazienti non solo maggiori possibilità di guarigione, ma anche una migliore qualità di vita. Infatti, nota il Professor Valentini, “la percezione da parte del Paziente della fondamentale importanza di identificare nell’equipe terapeutica dei sanitari vicini alle complesse dinamiche emotive ed organizzative nelle quali si trova a vivere, richiede l’esercizio di un sapere relazionale attento e competente”. Nella moderna radioterapia nuovi profili professionali e nuovi scenari organizzativi interagiscono con grande dinamicità e richiedono quindi di essere coordinati perché i Pazienti e gli operatori possano beneficiare di tutti i vantaggi di questa innovazione. Dall’intracranico al full-body - Una delle massime espressioni della moderna radioterapia è rappresentata dal Sistema Cyberknife, nato più di 15 anni fa come “radiochirurgia stereotassica guidata da immagini” per le applicazioni craniche, e poi sviluppatosi per applicazioni sul corpo intero. L’estensione al full-body contraddistingue e diversifica nettamente il Cyberknife rispetto a qualsiasi altro sistema di radioterapia e radiochirurgia stereotassica attualmente presenti in commercio, rendendone il potenziale unico. “L’efficacia clinica della radioterapia è ben dimostrata”, sottolinea la Professoressa Iris Gibbs, collega del famosissimo neurochirurgo americano John Adler (inventore del Sistema Cyberknife), e utilizzatrice del Sistema dal 1994 alla Stanford University. Per la Gibbs l’efficacia clinica di questa apparecchiatura per le lesioni cerebrali, come le metastasi cerebrali, le malformazioni arterovenose, i neurinomi acustici e i meningiomi è ben dimostrata, come viene evidenziato anche dal Professor Federico Colombo, uno dei massimi esperti al mondo, insieme al Dottor Adler, nel trattamento delle malformazioni arterovenose cerebrali. Proprio in questo ambito, egli spiega, “la percentuale di guarigione angiografica si è dimostrata elevata, paragonabile alle migliori esperienze con Gamma Knife o Linac.” Infatti, “la flessibilità della piattaforma Cyberknife”, puntualizza la Gibbs, “ha dato notevoli vantaggi, quali poter esplorare le strategie che utilizzano il frazionamento al fine di proteggere i tessuti critici sensibili, poter valutare il frazionamento per migliorare la conservazione dell’udito nel caso di neuromi acustici, e poter trattare target di maggior dimensione (quali i grandi meningiomi e le cavità delle resezioni metastatiche)”; inoltre, ha consentito alla radioterapia stereotassica corporea di “trattare target all’interno della colonna vertebrale, dei polmoni, dell’addome e delle pelvi”. Dal 1994 ad oggi l’evoluzione del Sistema Cyberknife, dal trattamento iniziale dei target intracranici, si è esteso alla colonna, al trattamento di tumori epatici, pancreatici e della prostata, campi di applicazione estremamente promettenti che sono esaminati nel corso dell’Incontro. Secondo il Professor Eric Lartigau, Presidente della Società francese di Radioterapia Oncologica, da un secolo la radioterapia si basa “sull´effetto differenziale, offrendo con il frazionamento, nel tempo, la capacità alle cellule sane di riparare i danni del Dna. La modifica del frazionamento influisce sul controllo del tumore e sulla capacità di riparazione dei tessuti sani” e, grazie al Sistema Cyberknife, “il tumore (…) può essere seguito nello spazio durante tutto il trattamento (tracciabilità), anche se è in movimento”. In particolare nei tumori del polmone che, in funzione degli atti respiratori possono spostarsi anche di due-tre centimetri, la tracciabilità del target in tempo reale nel Sistema Cyberknife è possibile grazie al Synchrony. “L´estrema precisione dei nostri nuovi sistemi di radioterapia”, continua il Professore, che è uno dei maggiori esperti nel trattamento del cancro polmonare e utilizza a Lille il Sistema Cyberknife, “combinati con una miglior definizione del tumore (creazione di immagini funzionali e morfologiche), consente al medico di poter accelerare significativamente il trattamento, erogando dosi più elevate per frazione.” Inoltre, nel passaggio dalla singola dose radiochirurgica alla radioterapia stereotassica corporea (Sbrt) (extracranica) ipofrazionata per target più grandi in movimento, (…) l´erogazione di una dose elevata per frazione e/o di una dose elevata totale per raggiungere la radiocurabilità dei tumori maligni conferisce non solo un beneficio biologico, ma anche vantaggi per il paziente (meno frazioni) e per le considerazioni medico-economiche”. Questo campo molto interessante della radioterapia oncologica può aver successo solo se si pone estrema attenzione nella selezione e nel follow-up dei Pazienti. Questo è il caso, per esempio, dei tumori polmonari localizzati per i quali l´erogazione di una dose molto alta in un periodo di trattamento completo assai breve “può portare a un controllo locale molto elevato”. Infatti, conclude il Professor Lartigau “i risultati degli studi prospettici iniziali, soprattutto per i pazienti non operabili, sono concordi e dimostrano un controllo locale del 90% a 1 anno” e sia in Europa che negli Stati Uniti sono iniziati 2 studi che confrontano la chirurgia con la radioterapia stereotassica. Attualmente la Chirurgia rappresenta il gold standard in molte di quelle patologie che, in un prossimo Futuro, potrebbero diventare appannaggio della Radioterapia. |
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