GIUSTIZIA ITALIANA: LŽAUTORIZZAZIONE PER TRASMETTERE IL CALCIO IN PAY PER VIEW AL PUB
La terza sezione penale della Corte di Cassazione con la sentenza n. 20142/2010 ha confermato la sentenza della Corte dŽappello di Cagliari che aveva condannato due titolari di circoli privati che diffondevano a favore di propri clienti partite di calcio altrimenti criptate utilizzando decoder e schede D+ e quindi per uso non personale in assenza di un accordo con il distributore. "Legittimamente - si legge nella sentenza - la Corte territoriale ha ritenuto configurabile il reato che punisce la trasmissione o diffusione di un servizio criptato al di fuori dellŽaccordo con il legittimo distributore sullŽuso strettamente personale anche per la ritenuta sussistenza del dolo specifico ravvisato, con motivazione non illogica, con riferimento allŽincremento patrimoniale conseguito dai presidenti dei suddetti circoli per la presenza di un notevole numero di avventori e con la conseguente maggiore somministrazione di alimenti e bevande". Infatti, secondo i giudici di legittimità, "lŽarticolo 15 della legge sul diritto dŽautore riconosce allŽopera anche il diritto avente ad oggetto la rappresentazione, lŽesecuzione o la recitazione comunque effettuate, sia gratuitamente che a pagamento delle opere musicali, drammatiche, cinematografiche e di qualsiasi altra opera di pubblico spettacolo. LŽesecuzione pubblica di unŽopera richiede quindi il consenso del titolare del diritto e per esso della Siae".
