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Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Giugno 2010 |
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UN DISPOSITIVO MOBILE EUROPEO SARÀ IN GRADO DI SCOPRIRE LE BOMBE FATTE IN CASA
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Bruxelles, 8 giugno 2010 - Un team di ricercatori europei sta sviluppando, sotto la guida dell´Agenzia svedese di ricerca sulla difesa (Foi), un sistema di rivelazione mobile che individua i posti dove si producono le sostanze usate negli attacchi terroristici. I ricercatori credono che il sistema potrebbe essere istallato su veicoli della polizia e usato durante le normali ronde come mezzo per scoprire le attività di fabbricazione delle bombe nelle aree urbane. Questo dispositivo è un risultato del progetto Lotus ("Localisation of threat substances in urban society"), finanziato con 4,3 milioni di euro nell´ambito del tema "Sicurezza" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue, per creare un sistema in grado di rilevare la produzione illegale di esplosivi e droghe. Entro la conclusione del progetto, nel 2011, i ricercatori avranno creato un prototipo capace di rilevare alti livelli di sostanze pericolose (precursori della bomba) in una determinata zona. Questo dispositivo userà la tecnologia Gps (global positioning system) per rilevare informazioni sul tipo di sostanze sospette emesse, il luogo, la quantità e il tempo; tutti questi dati verranno poi mandati tramite una rete wireless alle autorità di polizia per ulteriori indagini. I ricercatori del Lotus stanno attualmente testando il sensore, che sarà sensibile al perossido di idrogeno, l´ingrediente principale della bomba usata negli attacchi del 7/7 a Londra 5 anni fa (si presume che i terroristi comprarono 443 litri di perossido di idrogeno tra aprile e luglio 2005 in contenitori da 1 o 4 litri). Gli attentati del 7/7 furono una serie di attacchi suicidi sul sistema di trasporto pubblico londinese che causarono la morte di 52 persone (compresi i 4 attentatori). L´approccio adottato dal team è in gran parte basato su scoperte successive, dai preparativi fino all´attentato del 7 luglio. Il caso è stato studiato tanto a fondo che persino la cucina di Leeds, dove gli attentatori prepararono gli esplosivi letali, è stata ricreata nel laboratorio del Foi. I ricercatori credono che sia estremamente difficile sventare un attacco terroristico nel momento in cui gli attentatori sono già in movimento. Il dott. Henric Östmark del Foi ha spiegato che le autorità tendono a concentrarsi sul modo di trovare le bombe una volta fabbricate e piazzate per la detonazione. Questo approccio può funzionare molto bene nei posti di sicurezza degli aeroporti, ma è praticamente impossibile controllare grandi folle di persone nelle stazioni ferroviarie durante le ore di punta. E anche se fosse possibile, un potenziale attentatore preso in una stazione potrebbe far esplodere la bomba in qualunque momento, rendendo inutili i controlli. Ma per preparare un attacco, come ad esempio quello del 7/7, ci vuole tempo e, secondo i ricercatori del Lotus, la fase della produzione è il momento giusto per la risposta dell´ordine pubblico. "Ci vuole tempo per costruire una bomba", dice il dott. Östmark. "Abbiamo calcolato che se si vuole fabbricare una bomba in una cucina, ci vuole almeno un mese". Secondo il team, ci sono varie fasi durante il processo in cui si possono riconoscere segnali di allarme: (1) pianificazione e finanziamento, (2) approvvigionamento di attrezzature e materiali, (3) preparazione e produzione, trasporto, e, infine, (4) esecuzione dell´attentato. Quindi la vigilanza per sventare un attentato dev´essere fatta durante le prime tre fasi, ed è qui che il sistema Lotus potrà essere di aiuto. Dall´inizio del progetto, nel 2009, i ricercatori si sono occupati di testare tre tipi di sensori: un sensore di "spettometria a mobilità ionica" (usato normalmente per il controllo degli aeroporti) e due basati sull´"analisi della mobilità differenziale" e sulla rilevazione ad infrarossi. I due elementi essenziali sono che questi sensori siano veloci e ipersensibili. È difficile che ci siano falsi allarmi, dicono i ricercatori. Il server centrale del dispositivo darà l´allarme solo quando rileverà alti livelli di specifici componenti chimici lungo un sostanziale periodo di tempo. Ma che succede se un terrorista smette di usare il perossido di idrogeno e passa a qualcosa di nuovo? "Stiamo esaminando altri potenziali modi per fabbricare esplosivi con composti chimici fatti in casa", ha sottolineato il dott. Östmark. "I nostri sensori possono inoltre essere aggiornati se il terrorista trova un modo diverso per fare una bomba". Non appena il prototipo sarà pronto, verrà testato sulla capitale svedese, Stoccolma, e su un´altra città europea. Per maggiori informazioni, visitare: Lotus: http://www.Foi.se/foi/templates/projectpagedesign____7715.aspx Agenzia svedese di ricerca sulla difesa: http://www.Foi.se/foi/templates/startpage____4.aspx "Tenere d´occhio la sicurezza in Europa": http://ec.Europa.eu/research/headlines/news/article_05_05_20_en.html |
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