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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Giugno 2010
 
   
  “PUGLIA 2010”, LA PIÙ IMPONENTE ESERCITAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE

 
   
  Bari, 7 giugno 2010 - Circa 60 mezzi dei vigili del fuoco attivati, oltre 50 squadre di volontari di protezione civile impiegate, per un totale di 500 unità presenti sul campo, 3 aerei, 70 mezzi messi a disposizione dal mondo del volontariato , 5 postazioni mediche avanzate, oltre 20 scenari differenti allestiti nelle sei province pugliesi, più di 11 mila fax inviati dal Centro operativo regionale nella fase organizzativa ed operativa e decine di strutture statali, provinciali, comunali e sanitarie attivate: sono solo alcuni dei numeri dell’esercitazione di Protezione civile “Puglia 2010”, promossa dalla Regione Puglia – Direzione del Servizio Protezione civile in accordo con il dipartimento di protezione civile – presidenza del Consiglio Ministri, che si è svolta su tutto il territorio regionale durante lo scorso fine settimana. L’esercitazione, che aveva lo scopo di verificare la tempestività della risposta in presenza di casi di emergenza, l’efficacia dell’impiego dei sistemi di gestione a livello locale e la loro integrazione con il sistema regionale, nonché sensibilizzare gli enti, le istituzioni, il mondo del volontariato e la cittadinanza sui temi della Protezione civile, ha coinvolto per la prima volta negli ultimi 10 anni, le sei province pugliesi nonché le Prefetture, le Province, le Forze dell’ordine, oltre 20 Comuni, l’Autorità di Bacino, l’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale), l’Ares Puglia (Agenzia regionale sanitaria), l’Arem Puglia (Agenzia regionale mobilità), le Asl e le centrali operative del 118 di tutta la regione, i Consorzi di bonifica, la Croce rossa italiana , Ferrovie, Trenitalia, Anas, Autostrade per l’Italia, Acquedotto pugliese. In particolare, in provincia di Lecce, sono stati simulati allagamenti in centri abitati e in abitazioni isolate, black out dell’ospedale di Campi Salentina ed è stata eseguita un’operazione di soccorso a seguito di un fulmine caduto su una masseria; in provincia di Taranto, è stato eseguito un intervento a causa dell’esondazione del Fiume Tara, l’allagamento di alcune zone agricole e abitazioni, l’interruzione di strade e ferrovie e l’evacuazione di un istituto scolastico con 160 alunni e personale; in provincia di Brindisi la simulazione ha riguardato l’allagamento di centri abitati e abitazioni isolate, l’evacuazione di cittadini, l’allestimento di aree di accoglienza e di ammassamento, il versamento in mare di materiali inquinanti, il soccorso dei dispersi in mare; nelle province di Bari e Bat, sono stati simulati l’esondazione del fiume Ofanto, allagamenti e blocchi stradali, l’interruzione di linee ferroviarie, l’evacuazione di abitazioni, l’allestimento di aree di ricovero; infine, a Foggia sono stati ricreati allagamenti di centri abitati e di abitazioni isolate, l’evacuazione di abitazioni e di alcuni agriturismo, l’allestimento di tendopoli. “Con l’esercitazione che si è conclusa pochi giorni fa – ha dichiarato l’assessore Amati - la Puglia si proietta a livello nazionale come un’eccellenza in questo campo, in quanto è la prima regione italiana che ha promosso l’organizzazione di simulazioni su tutto il territorio regionale, coinvolgendo tutte le province e le prefetture del territorio, nonché un significativo numero di operatori, volontari e mezzi. Dopo aver analizzato i dati giunti da tutte le zone che sono state protagoniste delle esercitazioni, abbiamo avuto la possibilità di trarre una serie di conclusioni utili per migliorare alcune carenze emerse e per fare leva sui molteplici punti di forza palesati nei diversi scenari simulati. Certamente siamo in grado di dire che la catena di comando e controllo ha risposto in maniera tempestiva ed efficiente ed è stata all’altezza delle procedure di intervento stabilite a livello nazionale ed internazionale. L’esercitazione è stata anche un’ottima occasione per testare l’Unità di crisi regionale ed una serie di nuove tecnologie che si sono mostrate utili sul campo. Occorre certamente migliorare – ha concluso - la condizione delle sale operative provinciali, in quanto rappresentano un importante filtro per quelle regionali”.  
   
 

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