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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Giugno 2010
 
   
  MAL DI SCHIENA E DOLORI OSTEO-ARTICOLARI: I LUOGHI COMUNI, CHI NE SOFFRE OGGI E I CONSIGLI D’AUTOMEDICAZIONE

 
   
  Milano, 7 giugno 2010 - Un italiano su quattro soffre di mal di schiena, un disturbo che nell’ 80% dei casi è causato da posture e abitudini scorrette assunte inconsapevolmente nella vita quotidiana e che, nel tempo, originano una serie di piccoli e grandi fastidi vertebrali e articolari. Dolori antichi, che oggi trovano negli stili di vita contemporanei nuove cause e curiose implicazioni: colpo della strega, torcicollo, tendiniti, infiammazioni palmari sono oggi disturbi trasversali alla popolazione, resi ancora più frequenti dall’invecchiamento della popolazione e dalla vita sempre più sedentaria. “Il gomito del tennista - spiega Riccardo Minola, Responsabile U.o. Ortopedia sez.Ii Istituto Clinico Sant’ambrogio di Milano - è ormai una definizione superata per identificare l’epicondilite, cioè il dolore sulla parte esterna del gomito causato dall’estensione del polso e delle dita. Sempre più spesso, infatti, a creare problemi muscolo-scheletrici sono movimenti che facciamo ogni giorno senza dare loro importanza, come l’uso prolungato del mouse o lo scorrere le pagine del palmare. Ma non dobbiamo pensare al solo ambito lavorativo; fattore scatenante nelle donne può essere la posizione mantenuta quando ci si stira i capelli, oppure la deleteria moda di tenere la borsetta, anzi dei borsoni, portati all’avambraccio invece che tenuti a tracolla. Per gli uomini che vogliono evitare problemi lombari, il consiglio è di togliere il portafoglio dalla tasca dei pantaloni quando ci si siede alla scrivania o al posto di guida.” Sul mal di schiena vale poi la pena sfatare alcuni luoghi comuni duri a morire come la necessità di riposo: l´immobilità prolungata indebolisce le ossa e la muscolatura rendendola ancora più inefficace nel sostenere le sollecitazioni che gravano sulla schiena. Una secondo falso è l’attribuire il mal di schiena a soli fattori fisici, in realtà si tratta di un disturbo multifattoriale ovvero che può essere originato anche da fattori psicologici, sociali ecc.. La classifica delle cattive abitudini degli italiani, che sfociano poi in debilitanti acciacchi a collo, schiena e arti, mostra i profili caratteristici della società contemporanea. Nel caso ci si riconosca in questi atteggiamenti, cercare di correggere i propri vizi posturali è la principale indicazione dell’ortopedico. Qualora si presentino, una prima risposta può essere trovata nei farmaci di automedicazione: pomate, cerotti, compresse che presentano sulla confezione il bollino rosso caratteristico dei farmaci da banco. L’impiegato indefesso: incurvato otto ore al giorno alla scrivania, è incurante delle semplici norme per rendere ergonomica la propria postazione di lavoro, come evitare che le spalle e il tronco siano sempre contratti e protesi in avanti. Importante è anche scaricare il peso della schiena sullo schienale e poggiare entrambi i piedi a terra. La trend setter: con tacchi altissimi o a raso terra, le scarpe must di quest’anno hanno un solo comun denominatore: mettere a rischio la funzionalità del piede. Chi sceglie le calzature tenendo in considerazione esclusivamente fattori estetici rischia di incorrere in diverse patologie come borsite dell´alluce (l´infiammazione della tasca di tessuto che circonda l´articolazione del dito), il dolore persistente alle ossa del metatarso (quelle che compongono l´avampiede) e forme di affaticamento dei muscoli della gamba e di quelli della schiena. L’autista irrigidito e quello stravaccato: chi è costretto a passare lunghi periodi alla guida acquisisce spesso comportamenti viziati che, complice lo stress da traffico, possono portare a spiacevoli ripercussioni sull’apparato muscolo-scheletrico. Il tecno dipendente: è la nuova vittima del tunnel carpale, con il pollice perennemente sulla rotellina o sulla sfera dello smart phone. Chi invece consulta il computer portatile lo fa spesso in treno, sul letto o sul divano, in una serie di posizioni che rappresentano un attentato a polsi e colonna vertebrale. La multitasking. Che siano lavoratrici o casalinghe, le donne hanno una comprovata tendenza a eseguire più di una mansione nello stesso momento. Capita quindi spesso di vederle col telefono stretto tra spalle e capo mentre rispondono a un’email o spingono il carrello della spesa, a tutto danno dei muscoli del collo. “Con l’arrivo dell’estate un fisico non abituato a un’attività fisica costante e viziato da posture scorrette potrebbe subirne gli spiacevoli contraccolpi - continua Minola –. Ed ecco che un gesto brusco come piantare l’ombrellone o sollevare una valigia potrebbe causare un’infiammazione muscolare in grado di rovinarci le vacanze”. La prima risposta all’insorgere di questi disturbi sono i farmaci di automedicazione, che svolgono in molte situazioni un ruolo fondamentale: permettendo di affrontare la maggior parte dei sintomi modesti, ma spesso fastidiosi, che le piccole patologie possono causare. I farmaci di automedicazione, riconoscibili dal bollino rosso “Farmaco senza obbligo di ricetta”, si possono acquistare liberamente in farmacia o nei corner abilitati senza bisogno di prescrizione medica. Sono medicinali con efficacia comprovata da anni di sperimentazione e uso, quindi ben conosciuti e sicuri. “Per traumi muscolari e articolari, a partire dal momento in cui si provoca un’infiammazione, è utile l’applicazione locale di prodotti (pomate, creme, unguenti) a base di antinfiammatori non steroidei o Fans (diclofenac, ketoprofene, naprossene, ibuprofene), che sono anche in grado di calmare il dolore. Attenzione all’esposizione ai raggi solari poiché spesso questi prodotti sono fotosensibili - commenta Minola -. Qualora quest’ultimo sintomo fosse particolarmente spiccato può anche essere utilizzato, per brevi periodi di tempo, lo stesso tipo di farmaci somministrati per via orale. Se il dolore non passa dopo qualche giorno è opportuno consultare il medico”.  
   
 

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