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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Giugno 2010
 
   
  MERCATI: ABI, LE NUOVE REGOLE SUL CAPITALE DELLE BANCHE NON PENALIZZINO I BOND IBRIDI AL VIA LA MIB CONFERENCE, L’APPUNTAMENTO ORGANIZZATO DALL’ABI DEDICATO AI TEMI DEL RAFFORZAMENTO PATRIMONIALE DELLE BANCHE, IERI E OGGI A MILANO. FOCUS SULLE OPERAZIONI DI OTTIMIZZAZIONE DEL CAPITALE E DEL DEBITO CARTOLARE

 
   
  Milano, 8 giugno 2010 - È necessario che le proposte del Comitato di Basilea e della Commissione Ue in tema di qualità del capitale portino ad un rafforzamento patrimoniale delle banche senza imporre penalizzazioni alle emissioni di strumenti di capitalizzazione e alla concorrenza tra gli intermediari. È questa la principale indicazione emersa in apertura della Markets & Investment Banking Conference - Mib Conference 2010 su “Le Banche e le operazioni di ottimizzazione del capitale e del debito cartolare: esigenze del mercato ed indicazioni delle Autorità”. Alla sua prima edizione, la Mib Conference è l’evento dell’Abi dedicato ai temi della finanza ‘wholesale’. Al centro del dibattito di quest’anno, il confronto sulle migliori soluzioni per ottimizzare il capitale delle banche e per gestire in maniera più equilibrata il passivo, tenendo allo stesso tempo conto delle indicazioni e dei provvedimenti che le Autorità hanno in corso sul tema. “La crisi finanziaria ha evidenziato l’utilità di una revisione delle regole sui requisiti di capitale delle banche – ha commentato il Direttore generale dell’Abi Giovanni Sabatini in apertura del convegno - L´esigenza di un ulteriore rafforzamento patrimoniale ma anche organizzativo per contenere i rischi è corretta, ma è necessario che le nuove proposte non penalizzino le emissioni di strumenti di capitalizzazione. L´importante è che il ‘contenuto equity’ di tali strumenti consenta alle banche di avere un patrimonio sufficiente per poter affrontare le sfide del futuro e che, allo stesso tempo, renda appetibili tali strumenti per gli investitori istituzionali che li acquistano”. È necessario evitare che regole eccessivamente restrittive possano, tra l’altro, avere effetti sulla raccolta, penalizzando così la ripresa economica. La vera sfida è un corretto bilanciamento tra esigenze di collocamento degli strumenti finanziari ed esigenze di rafforzamento del capitale, introducendo elementi di innovazione finanziaria negli strumenti calcolabili ai fini dei requisiti di capitale. Tra le esigenze, emerge quella di considerare le specificità nazionali e le diverse categorie degli intermediari. Le banche italiane, anche in considerazione di una normativa di vigilanza che tuttora è più restrittiva rispetto a quella di altri paesi e dell’atteggiamento prudente dell’Autorità di controllo che ha da sempre privilegiato un’elevata qualità del capitale, hanno fatto ricorso in maniera moderata agli strumenti ibridi di capitale, che tuttavia possono essere in alcuni casi una opzione utile per la patrimonializzazione delle banche stesse. In particolare, queste le richieste del sistema: - chiarire la disciplina da applicare alle nuove emissioni di strumenti ibridi di Tier 1 considerata l’incertezza che al momento condiziona l’attività sul mercato primario di tali titoli; - rendere compatibili le caratteristiche dei nuovi strumenti finanziari in particolare di Tier 1 con le esigenze del mercato e degli investitori istituzionali; - prevedere meccanismi meno complessi e più trasparenti per gli strumenti di Tier 2.  
   
 

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