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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Giugno 2010
 
   
  STOP ALL´INDEBITAMENTO DELLE SOCIETÀ DI CALCIO: IL PARLAMENTO EUROPEO PLAUDE ALL´INIZIATIVA UEFA

 
   
   Bruxelles, 8 giugno 2010 - Una regola semplice: non spendere più di quello che si guadagna. Sembra banale, eppure la proposta Uefa fa tremare il mondo del calcio: se la norma entrasse in vigore subito, quasi la metà dei club europei non sarebbe in ordine, e rischierebbe di non essere ammessa ai più prestigiosi tornei, come la Champions. Martedì i rappresentanti Uefa hanno esposto il loro programma ai deputati della commissione Cultura del Parlamento. Le regole di fair play finanziario prevedono che, per poter partecipare alle coppe Uefa, come la Champions league e la Europa league, i club europei abbiano i bilanci in pari su un periodo di tre anni. Società di calcio indebitate - Il problema è che moltissime squadre di calcio europee sono altamente indebitate: si parla di un rosso di 5,5 miliardi di euro. Il 47% dei club hanno chiuso il 2008 in perdita, con quasi 600 milioni di debiti solo per le squadre più grandi. E la spesa più grande sono gli stipendi dei calciatori, che assorbono il 65% delle uscite. "Una situazione non più sostenibile, e che è andata peggiorando nel 2009", ha spiegato Andrea Traverso, direttore delle licenze per i club Uefa, ai parlamentari martedì scorso. L´obiettivo dell´iniziativa Uefa è, quindi, promuovere la sostenibilità finanziaria dei club, incoraggiando gli investimenti di lungo termine sui giovani e sulle infrastrutture. "Queste regole in qualche modo sono nate qui al Parlamento", ha affermato William Gaillard, consigliere del Presidente Uefa Platini. "Ci sono stati due rapporti parlamentari e poi il Libro Bianco della Commissione sullo sport, che hanno identificato il problema della salute finanziaria dei club come una sfida chiave per il calcio europeo". Le regole Uefa nel dettaglio - Le nuove norme Uefa sulle licenze per club e il fair play finanziario sono state adottate il 27 maggio scorso. Il caposaldo è il pareggio di bilancio su un periodo di tre anni. Ci sarà una fase d´implementazione progressiva di tre anni – 2010, 2011 e 2012. Il criterio del pareggio entrerà poi pienamente in vigore durante il campionato 2013-2014. I club saranno obbligati a fornire le informazioni finanziarie alla Uefa, e in caso di mancato rispetto delle regole, sono previste sanzioni graduali. "Le squadre saranno soggette a una supervisione triennale", ha spiegato Traverso: "Se notiamo problemi, manderemo in primo luogo un avviso, e poi - dopo il secondo anno - applicheremo sanzioni e penalità. In ultima istanza, potranno essere espulse dalle competizioni Uefa". "Iniziativa Uefa entusiasmante" - La presidente della commissione Cultura (responsabile anche per le questioni attinenti allo sport) Doris Pack (Ppe) si è felicitata con la Uefa per l´iniziativa: "Abbiamo sempre detto che i bilanci delle organizzazioni sportive, non solo nel calcio, devono essere in ordine. Per questo è così entusiasmante vedere cosa ha deciso la Uefa". Apprezzamento anche da parte di Iva Zanicchi: "Importanti le azioni volte a sviluppare i settori giovanili e lottare contro il doping". Il nuovo regolamento, secondo la deputata Pdl, costituirà un "freno all´acquisizione dei club europei da parte di grandi investitori arabi o asiatici, evitando che l´afflusso di ingenti capitali nei club possa portare a speculazioni". Il deputato della destra finlandese Timo Soini ha chiesto se la Uefa prevede di applicare tetti agli stipendi dei calciatori, come succede negli Usa. "Vorremmo ottenere lo stesso risultato, ma in maniera meno coercitiva", ha risposto Traverso. "Non vogliamo imporre una riduzione degli stipendi, ma diciamo: guardate alle vostre entrate e alle vostre uscite, se volete avere i bilanci in ordine la prima spesa su cui tagliare sono gli stipendi. Ma non vogliamo impedire alla squadre di comprare e vendere campioni: se se lo possono permettere, sono libere di farlo. Le regole Uefa non si applicheranno ai campionati nazionali, che non sono di competenza Uefa. "Ma, ha concluso l´italiano, speriamo che i presidenti delle associazioni nazionali vogliano prendere provvedimenti simili. Per questo stiamo lavorando strettamente con loro".  
   
 

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