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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Giugno 2010
 
   
  GLI STEREOTIPI CONTINUANO AD ESSERE LA PRINCIPALE SFIDA PER LA PARITÀ TRA I SESSI NEL CAMPO DELL´ISTRUZIONE

 
   
  Bruxelles, 9 giugno 2010 - La Commissione europea ha presentato ieri un nuovo studio che esamina in che modo venga affrontata nei paesi europei la diseguaglianza tra i sessi nell´ambito dell´istruzione. Ne risulta che sussistono ancora grandi differenze per quanto concerne la scelta degli studi e i risultati degli stessi. Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per l´istruzione, ha affermato: "La correlazione tra genere e risultato educativo è mutata notevolmente nell´ultimo cinquantennio ed ora le differenze acquistano forme più complesse. Il personale scolastico è costituito per lo più da donne, ma i sistemi educativi sono gestiti da uomini. Il numero maggiore di laureati sono donne mentre il fenomeno della dispersione scolastica interessa maggiormente i ragazzi. Dobbiamo basare le politiche per la parità tra i sessi su questa situazione di fatto." Lo studio della Commissione prende le mosse dai lavori della rete Eurydice che raccoglie e analizza i dati relativi ai sistemi educativi. Lo studio riguarda 29 paesi (tutti gli Stati membri dell´Ue, tranne la Bulgaria, più l´Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia). Risultati chiave: I ruoli di genere e gli stereotipi sono il principale ostacolo da superare - Fatte salve alcune eccezioni, tutti i paesi europei dispongono di politiche in materia di parità tra i sessi nel campo dell´istruzione o intendono dotarsene. L´obiettivo primario è superare i tradizionali ruoli e stereotipi legati al sesso. Tra gli altri obiettivi vi sono l´aumento della presenza delle donne negli organi decisionali, il superamento dei pattern relativi ai risultati educativi in funzione del sesso, e la lotta contro le molestie basate sul genere nelle scuole (si veda l´allegato, figura 1). Sono ben scarse le iniziative dei governi volte a informare i genitori sulle tematiche della parità tra i sessi e a coinvolgerli maggiormente nella promozione della parità di genere nel mondo dell´istruzione. Le ragazze raggiungono di solito livelli di istruzione più elevati e ottengono un punteggio maggiore negli esami di diploma rispetto ai ragazzi mentre questi ultimi hanno maggiori probabilità di lasciare prematuramente la scuola o di ripetere l´anno. Da indagini internazionali emerge che i ragazzi tendenzialmente non si profilano bene per quanto concerne la capacità di lettura, mentre le ragazze hanno di solito maggiori problemi con la matematica: queste constatazioni riguardano circa un terzo dei sistemi educativi in Europa. Il background socioeconomico rimane comunque il fattore più importante. Soltanto alcuni paesi attribuiscono una priorità strategica alla necessità di ovviare ai risultati scolastici carenti dei ragazzi (si tratta della comunità fiamminga in Belgio, dell´Irlanda e del Regno Unito). Ancor meno paesi dispongono di programmi speciali per migliorare le capacità di lettura dei ragazzi e la resa delle ragazze per quanto concerne la matematica e le scienze (Austria, Regno Unito (Inghilterra)). La Commissione europea affronta la questione delle disparità di genere nel campo dell´istruzione sia incoraggiando la cooperazione politica tra i paesi dell´Ue sia per il tramite dei suoi programmi di finanziamento. La lotta contro l´esclusione sociale e la disparità di genere è una delle priorità chiave nell´ambito del sostegno finanziario che l´Ue eroga, per il tramite del programma di apprendimento permanente, a progetti e partenariati multinazionali nel campo dell´istruzione. L´orientamento professionale con connotazione di genere è rivolto alle ragazze - Molti giovani e molte giovani delle scuole professionali e di quelle dell´istruzione secondaria generale continuano a scegliere carriere che rispecchiano i tradizionali ruoli di genere. Occorre un miglior orientamento professionale per affrontare la questione e si devono sensibilizzare i consulenti che indirizzano i giovani nella scelta delle carriere per far sì che essi abbiano una maggiore consapevolezza delle problematiche di genere e siano quindi in grado di mettere in questione gli stereotipi. Un orientamento che tiene conto delle componenti di genere è disponibile attualmente soltanto nella metà dei paesi europei (cfr. Allegato figura 2), ed è rivolto per lo più alle ragazze piuttosto che ai ragazzi: si tratta di solito in incoraggiare le ragazze a scegliere carriere nel campo della tecnologia e delle scienze naturali. Anche si vi sono iniziative e progetti individuali interessanti, mancano strategie nazionali di portata generale volte a superare gli stereotipi di genere per quanto concerne la scelta delle carriere come mancano anche le iniziative rivolte ai ragazzi. Le politiche relative all´istruzione superiore si prefiggono per lo più di accrescere il numero di donne nel campo della matematica, delle scienze e della tecnologia Le donne rappresentano la maggioranza degli studenti e dei laureati in quasi tutti i paesi e sono particolarmente presenti nel mondo dell´istruzione, della sanità, nel welfare e negli ambiti umanistico e artistico. Gli uomini sono maggiormente presenti nell´ingegneria, nell´industria manifatturiera e nella costruzione. Circa i due terzi dei paesi hanno posto in atto politiche per la parità tra i sessi nel campo dell´istruzione superiore (cfr. Allegato figura 3). Quasi tutte queste politiche e questi progetti riguardano però soltanto le donne. D´altro canto, la proporzione delle donne tra il personale didattico nelle istituzioni dell´istruzione superiore cala via via che si sale la piramide accademica. Tuttavia, soltanto un terzo dei paesi ha attuato politiche concrete per affrontare questo problema di segregazione verticale. Politiche per affrontare questi due aspetti della problematica risultano presenti nella comunità fiamminga del Belgio, in Germania, nei Paesi Bassi, in Austria, in Svezia, nel Regno Unito e in Norvegia. La rete Eurydice ( www.Eurydice.org/  ) fornisce informazioni e analisi in merito ai sistemi e alle politiche dell´educazione in Europa. La rete è composta di 35 uffici nazionali siti in 31 paesi che partecipano al programma Ue per l´apprendimento permanente (Stati membri dell´Ue, paesi See e Turchia) ed è coordinata e gestita dall´agenzia esecutiva dell´Ue per l´istruzione, gli audiovisivi e la cultura con sede a Bruxelles, che ne cura le pubblicazioni e le basi di dati.  
   
 

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