|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Giugno 2010 |
|
|
  |
|
|
ENTI LOCALI FVG: NEL 2011 CONSIGLI PROVINCIALI RIDOTTI
|
|
|
 |
|
|
Trieste, 9 giugno 2010 - Dal punto di vista pratico, il dato più eclatante è che i consigli provinciali perderanno il 20 per cento dei consiglieri (da 24 passeranno a 19) e quello meno evidente, ma altrettanto importante, è che "andremo a ridisegnare di conseguenza i collegi elettorali e ciascun collegio esprimerà un rappresentante in relazione all´attuale sistema elettorale. Ciò non avrà però particolari conseguenze, dal momento che già ora, come dimostrano i risultati delle ultime elezioni, non tutti i collegi sono rappresentati in Consiglio provinciale". Così l´assessore regionale alle Autonomie locali, Federica Seganti, ha confermato ieri mattina, nel corso dell´incontro a Trieste con i rappresentanti della Provincia di Gorizia e di Trieste e con i sindaci dei rispettivi territori, l´impegno della Regione nell´applicare, anche in Friuli Venezia Giulia, le normative nazionali che modificano l´ordinamento degli enti locali in un´ottica di riduzione e razionalizzazione della spesa pubblica. Le Province di Gorizia e Trieste sono le prime, in vista delle elezione del 2011, a doversi adeguare. "Era dunque tempo di iniziare un percorso che, per quanto riguarda la ridefinizione dei collegi, compete alla Regione", ha detto l´assessore, sottolineando che l´applicazione della norma nazionale in Friuli Venezia Giulia si deve, tra l´altro, al fatto che "qui non è mai stato emesso alcun provvedimento legislativo sulla composizione dei consigli provinciali o sul numero degli assessori provinciali e comunali". Posto che il riferimento per il riordino dei collegi saranno i dati demografici evidenziati dall´Istat al 31 dicembre 2009, l´iter avviato oggi si concluderà il 30 novembre prossimo, con la stesura della nuova tabella delle circoscrizioni dei collegi provinciali. I collegi dovranno avere una popolazione che si aggiri attorno a quelle del collegio medio (si divide il numero degli abitanti della Provincia per il numero dei collegi) e quattro sono gli scenari che si prefigurano secondo l´assessore: il sovrapporsi di Comune e collegio elettorale (che non crea problemi), la necessità di rivedere il numero dei collegi nei Comuni più grandi, quella di valutare la situazione in cui un Comune appartiene a due collegi diversi e quella di accorpare più Comuni nell´ambito di uno stesso collegio. Tutte azioni in cui gli uffici della Regione "collaboreranno con le Amministrazioni locali - ha assicurato l´assessore - e verranno valutate le esigenze connesse con il rispetto delle singole autonomie e la salvaguardia, ad esempio, delle minoranze linguistiche". La proposta di cogliere l´occasione per l´avvio di una stagione di riforme che porti ad un´effettiva semplificazione dell´amministrazione pubblica è stata fatta dagli stessi sindaci, assieme a quella di arrivare ad un contenimento della spesa attraverso la riduzione delle indennità, piuttosto che del numero dei consiglieri provinciali. Di fatto, considerato che entro giugno la Regione chiederà a tutti i Comuni di formulare una proposta di revisione relativa al proprio territorio, la ridefinizione complessiva dei collegi sarà approvata in via preliminare dalla Giunta regionale e quindi sottoposta alle Province per il parere di competenza. Tra i criteri da adottare per la revisione dei collegi sono già stati fissati quelli dell´integrità territoriale e della contiguità dei Comuni, dell´omogeneità strutturale e, per i collegi urbani, dell´ampiezza demografica, della struttura economica sociale, delle caratteristiche topografiche e delle eventuali ripartizioni in quartieri e rioni. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|