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Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Giugno 2010
 
   
  A SOAVE VULCANIA, IL FORUM INTERNAZIONE DEI VINI BIANCHI DA SUOLO VULCANICO, QUEST’ANNO ALLA SUA SECONDA EDIZIONE

 
   
  Dall’islanda a Soave: quando il Vulcano è ancora padrone del mondo. Soggezione e suggestione nei confronti di questo affascinante fenomeno naturale in grado di condizionare l’uomo ancora oggi. Quando la potenza della natura firma/marchia anche il vino. L’uomo ancora sottomesso all’irrefrenabile forza del Vulcano. Non è il verso di un qualche poema epico dell’Antica Grecia, bensì la cronaca in sintesi di quanto accaduto solo qualche settimana nei cieli europei, quando l’impronunciabile vulcano islandese Eyjafjallajokul ha letteralmente bloccato le tratte aere tra Europa resto del mondo. Quello del vulcano è un tema che ha sempre affascinato e stregato l’uomo ed oggi torna di stretta attualità evidenziando come il progresso tecnico e scientifico raggiunti siano in realtà effimeri traguardi di fronte alla prorompente forza della natura. Il fenomeno del vulcano, proprio per la sua irrefrenabile potenza, ha nei secoli attraversato la letteratura, la pittura e l’arte in genere, lasciando tracce indelebili in numerosi altri campi, vino compreso. Vulcania, la fucina segreta di Vulcano, il forum internazione dei vini bianchi da suolo vulcanico, quest’anno alla sua seconda edizione, si propone di affrontare ad ampio raggio l’influenza del vulcano nel mondo del vino, quali rapporti leghino determinate produzioni enologiche a questo fenomeno, come il terroir di origine vulcanica influisca oggi sui vini. Saranno molte le chiavi di lettura che verranno affrontate nel corso dell’evento, curato dal Consorzio del Soave, in sinergia con Veneto Agricoltura, al quale hanno collaborato il Consorzio dell’Etna, il Consorzio del Gambellara, il Consorzio del Lessini Durello, il Consorzio dei Colli Euganei ed il Consorzio dei Campi Flegrei. Il convegno Sarà l’occasione per affrontare il tema del vulcano sotto svariati punti di vista. A garanzia di una lettura ad ampio raggio delle tematiche interverranno Giuseppe Benciolini, pedologo, con un intervento dal titolo “Dallo studio dei suoli alla valorizzazione di un territorio: un percosro multidisciplinare; Fabio Terribile, Ordinario di Pedologia all’Università Federico Ii di Napoli, con un intervento dal titolo “I suoli del Soave: le nuove conoscenze”; Antonio di Gennaro, agronomo territorialista con “Suolo, paesaggi e vigne del Soave”; Andrea dalla Rosa, pedologo Arpav con “Un veneto a tutto vulcano, dai Lessini ai Colli Euiganei, attraverso Soave e Gambellara; Attilio Scienza, professore di Viticoltura all’Università di Milano con “I vulcani nel mondo – Relazione tra suoli e vini ottenuti in California, Sud Africa e Australia; Luca Ciancio, professore di Storia della Scienza all’Università di Verona, con “La Fucina segreta di Vulcano”. Modererà l’incontro Antonio Paolini, giornalista del Messaggero. Dalla vigna al bicchiere Due i momenti dedicati alla degustazione, in due differenti ambientazioni. Il primo, nel centro storico del borgo medievale di Soave, all’interno del Palazzo del Capitano, dove verrà allestito un ampio banco d’assaggio, con oltre cento vini bianchi da suolo vulcanico provenienti da tutto il mondo. Il secondo, esclusivamente per i giornalisti, dal titolo “Ai confini del Vulcano”, avrà luogo direttamente sulle colline del Soave, tra i filari di garganega, nella zona di Castelcerino. In questo secondo appuntamento, quasi come in un “mondiale del vino bianco da suolo vulcanico”, verranno messi a confronto in quattro differenti “degustazioni-gironi”, quattro vini provenienti da Soave, dal Veneto, dall’Italia e dal resto del Mondo. Un modo indubbiamente originale per imprimere ancora di più nella memoria la potenza del vulcano anche quando si parla di vino. Il libro In occasione della presentazione in anteprima della ultima fatica letteraria di Luca Cianco, docente di Storia della Scienza all’Università di Verona, i giornalisti accreditati riceveranno il volume “La Fucina segreta di Vulcano”, un’opera importante al cui interno vengono commentate stampe e documenti antichi, risalenti al ‘700, aventi per oggetto già allora il fenomeno dei basalti colonnari. Si tratta di un vero e proprio commentario al lavoro svolto da numerosi naturalisti inglesi, tra cui John Strange, che già nel Secolo dei Lumi, iniziava a dedicarsi a queste particolari formazioni rocciose le cui caratteristiche strutture poligonali venivano individuate in varie regioni europee, come Irlanda, Scozia, Islanda, Francia, Germania e Italia. Uno sforzo culturale figlio dell’Illuminismo al quale oggi viene data nuova luce e ritrovato interesse. La tecnica a vantaggio del produttore Nell’attuale scenario agricolo ed ambientale la zonazione viticola rappresenta il passaggio obbligato per sviluppare una viticoltura che integri la qualità vini, il reddito del viticoltore, il paesaggio quale strumento primo di lavoro. La zonazione deve quindi partire dalla conoscenza dei suoli, del loro rapporto con il clima, con la geologia e la geomorfologia, tenendo ben presente le proprietà di questi in funzione della vite. In tale direzione il Consorzio del Soave, in collaborazione con l’Università di Napoli Federico Ii, il Cnr Isafom e Risorsa srl ha avviato un progetto per indagare i processi pedogenetici e le proprietà dei suoli sui basalti e sui calcari del Soave al fine di contribuire nello studio dei rapporti tra qualità del vino e caratteristiche pedologiche del territorio. I primi risultati saranno resi noti proprio nel corso del forum di Vulcania. Il Congresso Mondiale delle Zonazioni Viticole Con Vulcania si apriranno ufficialmente i lavori dell’Viii Congresso Mondiale delle terre da Vino, che avrà luogo a Soave, dal 15 al 18 giugno. I temi saranno suddivisi per giornate e riguarderanno Le zonazioni; Clima e Suolo; Vini di territorio e di paesaggio; Il Vigneto e l’ambiente.  
   
 

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