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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Giugno 2010
 
   
  LA TOSCANA METTE A FRUTTO I SUOI INVESTIMENTI PER LA VIA FRANCIGENA

 
   
  Venerdì 11 giugno 2010 l´assessore ha concluso il convegno all´ interno del “Festival del Viaggio. Il Milione”. La Toscana mette a frutto i suoi investimenti per la Via Francigena Scaletti:«il pellegrinaggio moderno com e stimolo per economia ed anima». Il Masterplan della Via Francigena in Toscana, operazione di valorizzazione di cui è promotrice la Regione Toscana, è entrato nel pieno della sua fase attuativa. Con lo stanziamento di 9 milioni di euro e un contributo regionale di oltre 6 milioni e 200 mila euro, assegnato ai Comuni e le Province collocati sull’itinerario, le province stanno lavorando per presentare entro fine mese i quadri attuativi delle opere. La chiusura degli interventi del Master Plan è prevista per il 31 dicembre 2011. «Il viaggio sulla Via Francigena, sulle tracce dei pellegrini, visto in chiave moderna è vitale per valorizzare anche la Toscana meno nota, quella che non mi piace definire “minore”. Viaggiare sulla Via Francigena è una risposta valida a quel tipo di turismo lento, dello spirito, laico o religioso, che è massimamente rispettoso degli ambienti, degli abitanti e della loro storia, che non inquina e non consuma indiscriminatamente, è culturalmente attrezzato e portatore di civiltà.« Così l´assessore alla cultura della Regione Toscana, Cristina Scaletti, è intervenuta questa mattina al convegno “Dalle vie Romee alla Francigena. Itinerari dei pellegrini tra religione e scoperta” presso l´Auditorium Sant’apollonia, in cui si sono confrontati mons. Liberio Andreatta, dell´Opera Romana Pellegrinaggi, Alessandro Pinciani, vicepresidente della provincia di Siena, l´attore Davide Riondino e Renato Stopani del Centro Studi Romei. «Certamente per regioni come la Toscana, – ha proseguito l´assessore regionale – con un territorio profondamente segnato e arricchito dalla memoria storica, il turismo culturale è una delle principali risorse, ma spesso si concentra nei luoghi più famosi, con le conseguenze che sappiamo sotto il profilo del “consumo” dei territori e degli stessi beni culturali. Molto del lavoro fatto negli ultimi anni è stato quello di cercare di incentivare flussi turistici nei territori più marginali che, sebbene lontani dai grandi centri turistici, hanno notevoli attrattive sotto il profilo paesaggistico-culturale. La Via Francigena incarna in questo un paradigma – ha concluso Scaletti -, visto che attraversa da nord a sud, per quasi 400 km, una gran parte della Toscana meno nota, medioevale, di borghi storici, con alcune perle preziosissime come Lucca e Siena, ma nel complesso fatta di territori ancora poco toccati dal turismo e ricchi di civiltà e di eredità storica. Basta fare soltanto un esempio: la val d’ Orcia dichiarata interamente patrimonio Unesco. Lavoriamo quindi per indirizzare flussi turistici “virtuosi” verso queste zone della Toscana meno conosciute, notevolissim e sotto il profilo storico artistico e ambientale, per far sì che questi territori possano avvantaggiarsi della presenza di un turismo buono e distribuito nel tempo, sgravando anche il carico turistico di altre zone sovraffollate». Da qui il lavoro di valorizzazione della Via Francigena. Dal 2000, anno in cui attraverso i finanziamenti per il Giubileo sono stati restaurati e valorizzati molti edifici storici sul percorso ad oggi, con la Regione di un progetto interregionale come quello del Masterplan, un insieme di opere di infrastrutturazione leggera (segnaletica, restauri e sistemazioni urbane, messa in sicurezza dei percorsi, realizzazione di aree di sosta, servizi e punti di informazione) necessarie per dare sicurezza, evidenza e continuità al tracciato dei pellegrini e renderlo percorribile a piedi, in bicicletta e in automobile  
   
 

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