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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Giugno 2010
 
   
  URSAP FEDERLAZIO: DEFINITIVAMENTE ANNULLATE DAL CONSIGLIO DI STATO LE TARIFFE “BINDI” DI LABORATORIO

 
   
   Roma, 16 giugno 2010 - “La sentenza appena pubblicata del Consiglio di Stato n. 3373 del 2010 che annulla definitivamente il tariffario “Bindi” di laboratorio, nel cui ricorso Ursap Federlazio è intervenuta contro il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia e Finanze, rappresenta l’ennesima grande vittoria di tutto il comparto della Sanità privata nei confronti di provvedimenti regionali e nazionali solo finalizzati a distruggere questo prezioso patrimonio a favore della continuazione degli sperperi di denaro nel settore pubblico”. Queste le parole del Presidente di Ursap Federlazio, Claudia Tulimiero Melis. Una battaglia che l’Ursap ha iniziato nel 2007 quando la Regione Lazio fu costretta dai Ministeri competenti ad applicare il tariffario Bindi per il laboratorio di analisi, con delibera poi annullata dalla “storica” sentenza del Tar Lazio n. 12623/2007. I Ministeri avevano appellato al Consiglio di Stato una delle tante sentenze rese successivamente, ottenendo peraltro la sospensiva. Tuttavia, a seguito dell’intervento di Ursap Federlazio, il Consiglio di Stato ha riconosciuto la fondatezza delle ragioni dei laboratori e ha definitivamente annullato tale tariffario. “Così stando le cose – prosegue Claudia Tulimiero Melis – il decreto n. 45 del Commissario ad Acta per la Sanità, che reintroduce per l’ennesima volta nel Lazio tale tariffario sia pure sotto forma di una media di tariffari “Bindi” presenti in altri Regioni italiane, si pone in frontale contrasto con la sentenza del Consiglio di Stato e deve essere immediatamente revocato in quanto illegittimo: abbiamo già provveduto a diffidare i soggetti coinvolti a ritirare con effetto immediato tale decreto”. “Questa sentenza – conclude Claudia Tulimiero Melis – dà una nuova speranza ai laboratori di analisi, alle migliaia di loro dipendenti e collaboratori e ai milioni di cittadini che quotidianamente usufruiscono delle strutture private accreditate”.  
   
 

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