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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Giugno 2010
 
   
  PRESTITI PERSONALI: LE CLAUSOLE VESSATORIE PENALIZZANO I CONSUMATORI

 
   
  Roma, 16 giugno 2010 - Fare ricorso al prestito può rilevarsi un mezzo assai rischioso per le famiglie italiane indebitate, anche per chi è costretto in periodo di crisi. E´ quanto emerge dall´esame delle clausole vessatorie identificate nei contratti più diffusi dalle Camere di Commercio di Milano e di Monza e Brianza. Nel parere in materia di clausole vessatorie nei contratti di prestiti personali e mediazione creditizia, realizzato dalle Camere di Commercio che hanno esaminato i contratti di diversi fornitori, sono state rilevate decine di clausole vessatorie che penalizzano i consumatori, come le penali eccessive previste in caso di mancato pagamento (300 euro su mille di prestito, pari al 33%) o comunque penali che sono applicate alla singola rata non pagata e non all´intero debito. Il parere è stato presentato lo scorso 11 giugno al convegno "Soldi in prestito, contratti fuorilegge" organizzato dalla Camera di Commercio di Milano e di Monza e Brianza, il giorno successivo all´approvazione, in via preliminare dal Consiglio dei Ministri, dello schema di decreto legislativo di attuazione della Direttiva sul credito al consumo (Direttiva 2008/48/Ce). In caso di reclami per i contratti bisogna affrettarsi, perchè dopo due anni non si può più esercitare questo diritto. Qualcuno prevede sedi diverse da quella eletta dal consumatore, che invece è sempre quella da utilizzare. Se il cliente ritarda di pagare per ben due volte, la società può interrompere il contratto e chiedere che gli venga restituito il capitale residuo ed eventuali interessi maturati nonché le spese sostenute, il che può portare a un costo molto più alto. La Polizza assicurativa deve essere indicata nel contratto se è obbligatoria o facoltativa e se cambia la compagnia o il contratto viene ceduto a un´altra società non devono cambiare i diritti e gli oneri per il cliente. Risulta poi difficile abbandonare il contratto: la tacita proroga per il rinnovo non va bene, su alcuni contratti sono indicati due mesi prima della scadenza per la disdetta oppure c´è l´obbligo di tornare a pagare la commissione annuale. Ci sono clausole che prevedono la possibilità per il fornitore di annullare servizi, cambiarli, togliere la carta di credito, tutto senza necessità di giustificazione o preavviso, contratti che vincolano oltre a chi firma anche il convivente o terzi garanti, che non conoscono il contratto e quindi per questo non viene ritenuto vessatorio se indicato in modo chiaro. L´indebitamento delle famiglie italiane ha visto aumentare infatti nel 2008 gli oneri per il pagamento degli interessi e la restituzione del capitale. Il servizio del debito ha raggiunto il 105 del reddito disponibile (era al 9% nel 2007), rendendo più problematiche le condizioni finanziarie delle famiglie, che hanno incontrato maggiori difficoltà nel rimborso dei debiti. Una tutela per i consumatori, invece, è data dall´azione inibitoria promossa dalle associazioni di tutela e dalle Camere di Commercio, per permettere al giudice di dichiarare la nullità delle clausole anche per il futuro, impedendo quindi che siano riproposte anche nei successivi contratti. Per i consumatori, con lo schema di decreto legislativo di attuazione della Direttiva sul credito al consumo, ci saranno comunque numerose novità, soprattutto in relazione alla trasparenza delle condizioni contrattuali e la correttezza degli intermediari, nonché degli agenti e dei mediatori finanziari. Il testo sarà sottoposto ora al parere delle Commissioni parlamentari.  
   
 

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